capitolo 1

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Ana Montez

Erano precisamente le 3.42 quando io e mio fratello Thiago il mio gemello stavamo rientrando come due ladri in casa nostra sfruttando le tecniche insegnateci da nostra madre la mitica Soledad Mendoza che una volta aperto il portone della villa che di certo non passava inosservata neanche in un quartiere dove il lusso straripava dai tombini ci guardava con occhi furente.
"Bentornati finalmente-si fermò gusto il tempo per controllare l'ora sul l'orologio che ripartì alla carica-alla 3.45 tornate a casa ed in più entrate come dei ladri io vi ho insegnato a fare di meglio. Ma a quanto pare mentre vi dicevo come non far rumore quando si entra in una casa voi due avevate la testa altrove o sbaglio? ".Ebbene si tutto quello che io e i miei fratelli sapevamo lo dovevamo a nostra madre poiché nostro padre era troppo impegnato nella gestione della lega e di una società di proiettili che ci forniva da copertura, perciò era troppo impegnato con il lavoro per preoccuparsi del nostro addestramento. Non che mi lamentarsi di avere un padre assente poiché quando non avevo scuola o gli allenamenti passavano del tempo assieme in azienda" Questa di certo non me l'aspettavo hija mandare all'aria gli insegnamenti di tua madre così penso potrebbe venirle  un colpo al cuore "sospira portandosi con fare teatrale una mano sul petto a sinistra in corrispondenza del cuore con una smorfia addolorata imitando nostra madre la quale gli diede un giocoso schiaffo sulla nuca. Eccolo li nei suoi quasi due metri Santos Montez mio padre:capelli castan, occhi verdi, carnagione abbronzata, sorriso smagliante e qualche tatuaggio, del sarcasmo e un po' di ironia ed ecco il mix perfetto che ha fatto perdere la testa a Soledad Mendoza mia madre: alta 1.75cm anche lei con i capelli castani e lisci come spaghetti mentre quelli di nostro padre sono leggermente mossi, occhi etero cromatici uno blu e l'altro castano,   la migliore assassina che la Lega abbia mai avuto fino ad ora dedita al lavoro, ci ha cresciuti in modo impeccabile. "D'accordo facciamo che io accompagno Ana in camera e ne parleremo quando saremo più freschi e riposati okay" propone Thiago guardandoli in cerca di un cenno d'assenso che non tarda ad arrivare perché sanno che parlare con me dopo la mezza notte e come parlare con un cuscino certo almeno che io non sia a caccia allora quelle sono un' altro paio di maniche.Io e il gigante che mi sta accompagnando in camera saremo pure gemelli ma non potremo essere più diversi caratterialmente  certo se non fosse per gli stessi  capelli e la carnagione tipica di qua.Thiago è alto occhi castani,sguardo indagatore ed è sempre maledettamente serio,mentre io sono il perfetto mix tra mamma e papà come dice nonna Izar la madre di mio padre.Io ho gli occhi etero cromatici uno verde come quelli di papà e uno castano come quello di mamma,sono sarcastica ironica e secondo Felipe il secondo genito perchè in cima alla piramide c'è Alejandro poi Felipe ed infine io ed il mio gemello che come si dice mamma li ha fatti tutti con lo stesso stampo.Ma tornando al discorso principale secondo Felipe ho un carattere piccante,dei quattro fratelli sono io quella che passa più tempo con nostra madre dato che mi ha addestrato e da un paio d'anni più o meno da quando ne avevo 16 sono entrata nel mercato dei sicari:cioè noi veniamo assoldati per uccidere persone senza lasciare traccie e senza far sapere a nessuno il nome del mandante come dice mamma"nel nostro lavoro l'anonimato è tutto".

 Saranno circa le otto del mattino e come sempre ringrazio la genetica per farmi svegliare prima che suoni la sveglia cosi la devo mettere solo in casi estremi ,mi alzo alla velocita di un bradipo dal mio morbido lettone coperto da lenzuoli di seta nera e guardo la mia figura allo specchio fasciata da un pigiama che di elegante non ha nulla visto che è una delle tante maglie che rubo a i tre scimmion che sono i miei fratelli.

Scendo di sotto a afre colazione e prima di riuscire ad entrare in cucine si sente un "Buongiorno Ana sappiamo tutti che sei lì "da parte di mio padre allora entro e biascico un leggero cia prima di sedermi e appoggiare l a testa al tavolo,che la giornata abbia inizio.

Verso le sei di sera torno in camera distrutta dagli allenamenti fatti con Manuel il migliore amico dei miei ed il migliore nel corpo a corpo dunque direi che mi serve disperatamente una doccia.Mi infilo nel grande box doccia in marmo nero con il piatto del medesimo materiale ma bianco bagno schiuma alla menta e spugna presenti posso lavarmi,una volta finito mi vesto stasera si va a caccia.Per uscire a cacciare indosso una tuta in carbonio leggero aerodinamico e non impedisce i movimenti con l'aggiunta di un corpetto in kevlar anti proiettile il tutto contornato da spazzi appositi e fondine attorno alla cintura per contenere i miei pugnali.

Vado in salotto dove trovo mia madre impegnata a sorseggiare del vin rosso direttamente dall'Italia,mi squadra un'attimo e poi mi parla porgendomi come di consuetudine il mio taccuino "tieni qui c'è il nome del bersaglio e quella tuta figlia mia mette in mostra tutto il lavoro che ho fatto per farti uscire così""dai mamma non esagerare lo so di essere fantastica ora però vado spero di tornare tutta intera ma non te lo assicuro"gli dico prima di andarmene.Ora sono in armeria il regno di Alejandro dove prendo i miei pugnali riposti sugli appositi ganci e la custodia del mio Ak-47.

Tony Sanchez la mia vittima di stasera,sono appostata sul tetto di una discoteca da dove ho un'ottima visuale sull'obbiettivo un uomo sulla sessantina capelli grigi non ho visuale sugli occhi perchè è girato di spalle,meglio per me.Calma,concentrazione e sangue freddo adesso sono pronta distesa a pancia in giù con Sanchez nel mirino 3,2,1 fuoco un colpo in testa veloce e pulito e nel mentre loro cercheranno da dove è partito il proiettile io sto camminando fino a raggiungere la mia Camaro ss gialla per andare a casa,oggi niente gare ho ancora i postumi della sbronza di ieri.Una volta che sono seduta sul sedile della mia auto posso tirare fuori il taccuino dalla tasca della tuta depennare il nome di Sanchez che a quest'ora lo staranno portando all'ospedale per un'autopsia e io me ne vado a casa a dormire sono distrutta.Sono davanti al cancello di casa mia quando un proiettile frantuma il parabrezza posteriore della mia auto conficcandosi nella carne della mia spalla esattamente dove c'è l'arteria faccio in tempo a prendere il telefono e a comporre il numero di mio padre"Ana che c'è" mi chiede allarmato "papà mi hanno sparato sono qui fuori"sussuro flebilmente mentre perdo i sensi. 

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⏰ Ultimo aggiornamento: Jul 28, 2021 ⏰

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