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Adorata madre,

non credo di averti mai scritto,
nonostante tutto.
In realtà,  le risposte alle mie domande le ho già avute,
eppure non riesco a stare lontana da questa pergamena,
e ogni volta mi ritrovo a scrivere e riscrivere le stesse cose.
Forse perché quando si tratta di te o papà non riesco a trovare delle parole adatte.
O forse perché non riesco mai ad avere parole adatte.

L'unica cosa per cui penso di avere talento è capire le persone.
Ascoltarle.
Forse perché nessuno riesce a capire me.
Apparte te.

Ma ora non ci sei.

In realtà alcune domande non hanno risposta.
In realtà alcune domande non me le sono mai posta.
Sono nate così.
Dalla mia mente... o sputate da qualcuno nei corridoi.
E ci ho pensato comunque.
Anche se non avrei dovuto.
Ma non sono riuscita a darmi risposte.
Ma non è per questo che ti scrivo.

Ho solo bisogno di te.
Che qualcuno mi capisca.
E mi ascolti.
Come faccio io.

Probabilmente papà non avrebbe mai permesso che ti accadesse.
Anche se non era lì.
E invece guarda.
Ora sono qui, sola ad aspettarlo.

E posso solo scrivere.
Non puoi parlarmi.
Darmi consigli.
Ascoltarmi.

Quindi ci provo da sola.
E fallisco.
Ma Harry dice che è normale.
Provare dolore.
Questo tipo di dolore ogni tanto.
È l'unico che mi ascolta...anche se non capisce.

Dovresti conoscerlo.
Magari potresti parlarci.
Dargli un segno.
Siamo nella stessa vita.

Papà è arrivato,  meglio scendere prima che si preoccupi.
Ti scriverò ancora.
E tu non risponderai...
Ancora.

Ma mi basta che mi ascolti.
Basta quello.
Anche ad Harry basta quello.

Luna Lovegood

«𝑨 𝑩𝒊𝒈𝒈𝒆𝒓 𝑬𝒏𝒆𝒎𝒚 • 𝑯𝒂𝒓𝒓𝒚 𝑷𝒐𝒕𝒕𝒆𝒓 𝑶𝒏𝒆𝒔𝒉𝒐𝒕»Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora