42. Una nuova vita insieme

5.4K 175 10
                                    


Mi alzo dal letto sbuffando, chi sarà mai a quest'ora?
Dovrebbero impedire ogni tipo di suono e di rumore, prima delle dieci del mattino.

Attraverso il salotto e socchiudo gli occhi, aprendo la porta con un gesto annoiato.
Qualcosa si aggrappa alle mie cosce e quando apro gli occhi Ariel mi osserva stranita.
"Meo meo meo" abbasso lo sguardo in direzione del pavimento e sorrido alla vista di quella piccola dolcezza, che mi osserva con i suoi occhioni azzurri.
"Principessa" sospiro sollevandola, per poi stamparle un bacio sulla guanciotta paffuta.
Mi sposto di lato e lascio passare Ariel,che ha in mano una busta della spesa.

"Ti abbiamo svegliato?" chiede rivolgendomi un sorrisetto divertito.
"No ero già sveglio" mento guadagnandomi un'altra occhiatina divertita, per poi seguirla in cucina soffermandomi sul suo lato b fasciato da una tuta azzurra.

Mi siedo sul divano con la piccola in braccio, che sbadiglia accoccolandosi sul mio petto e arricciandosi una ciocca di capelli con il suo ditino.
"Hai svegliato anche lei?" chiedo divertito.
"Non eri sveglio?" puntalizza con sarcasmo facendomi ridere.
"Sono andata a prenderla all'aereoporto e mi ha chiesto di portarla qui, da te" afferma puntando i suoi occhi su di me, per poi sorridere "è innamorata di te, come posso biasimarla" aggiunge facendomi battere il cuore nel petto.

"Ho voglia di pancake" le dico accarezzando i capelli della piccola, che al suono delle mie parole apre gli occhi "li vuoi anche tu?" le chiedo strofinandole la punta del nasino con il dito.
"Si si si " ripete divertita facendomi sciogliere il cuore nel petto.
"E poi siamo venute per i regali, no amore?" chiede lei alla piccola mentre cerca tra gli scaffali tutto l'occorrente, regalandomi ancora una volta la visuale del suo sedere tondo.

"La smetti di sbavare sul mio culo e vieni a darmi una mano?" chiede cercando di arrampicarsi troppo in alto "perchè hai messo le padelle lì in alto?" chiede scocciata.
"Non ce le ho messe io e se vuoi saperlo, questa cucina non è mai stata usata" aggiungo divertito.
Mi alzo con la piccola in braccio attaccata a me come un koala e la raggiungo prendendo la padella.

Allunga le mani per prenderla, ma io la porto in alto.
"La vuoi?" le chiedo e lei sbuffa.
"Altrimenti perchè ti avrei chiesto aiuto" ribatte alzandosi sulle punte per recuperarla, ma io la alzo ancora di più scambiando uno sguardo di complicità con la bambina, che ride divertita.
"Te la do ad una sola condizione" affermo divertito dalla sua espressione arrabbiata.
"Sentiamo" afferma incrociando le braccia al petto.
"Voglio un bacio, sei entrata senza darmene uno e io non posso permettere che una cosa simile accada in casa mia" affermo facendola sorridere compiaciuta.
Si avvicina a me, sale sulle punte e incolla le sue labbra dolci alle mie.

"Mio mio mio" piagnucola la piccola attaccandosi al mio collo.
Ariel alza gli occhi al cielo e si stacca da me, ritornando ai fornelli.
"Vediamo i cartoni?" le chiedo e lei annuisce felice.

~~

"È crollata" sospira sistemandola sul mio letto.
"Posso stare io con lei" affermo osservandola mentre rimbocca le coperte alla piccola.
"Non ho più voglia di ritornare in quello studio" sospira uscendo dalla mia stanza, la seguo in silenzio in attesa che parli.
"Ho pensato alle parole che mi hai detto. Voglio lasciare il lavoro e mettermi in proprio" afferma poi mordendosi il labbro e osservandomi in attesa di una mia reazione.
"Hai giá trovato un posto?" le chiedo e lei scuote la testa.
Mi avvicino piano a lei e appoggio le mie mani sulle sue spalle "io ti sosterrò in ogni tuo sogno" sussurro ad un centimetro dal suo viso.
"Se falliró?" chiede puntando quegli occhioni azzurri nei miei.
"Ti aiuterò a rialzarti" affermo e lei sorride allacciando le sue braccia intorno al mio collo,baciandomi con passione.

È un attimo e ci ritroviamo sul mio divano, avvinghiati con i corpi e con le bocche che si reclamano senza sosta.
"Questa tuta mi eccita da impazzire" sospiro mordendole un labbro e inghiottendo ogni suo gemito con i miei baci.
"Le tue forme, messe in evidenza" aggiungo sfilandole la felpa ed eccitandomi alla vista del suo seno coperto solo da una canotta bianca.
"Vuoi farmi morire?" sussurro percorrendo il suo collo con la mia lingua e soffermandomi con il viso tra quei seni perfetti e dai capezzoli già turgidi.
Ne mordo uno attraverso la stoffa e un gemito fuoriesce dalle sue labbra, incitandomi a fare di più.

L'ossessione di Romeo Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora