Quando finisce il mondo [ERERI]

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In una vita che ti ha dato tutto, hai davvero il diritto di sentirti incompleto solo perché all'età di venticinque anni non hai ancora trovato l'amore?

L'amore con la a maiuscola s'intende. L'amore vero. Quello che non ti fa dormire di notte, che ti agita le membra per la trepidazione nell'attesa di rivederlo, di sfiorargli la mano, di dargli il tuo regalo, torturandoti infinite volte se quella sia stata la scelta giusta o se magari avrebbe preferito l'atra cosa che avevi puntato.
E poi le passeggiate mano nella mano, l'aspettarlo fuori dal lavoro, fargli una sorpresa ed essere felice davvero quando lui sorride.

Perché Eren Jaeger è un fottuto romantico del cazzo. E ci crede davvero in queste stronzate. Ed è l'unica cosa che manca nella sua vita quasi perfetta.

Sa di essere un bel ragazzo e a conti fatti le conquiste non gli mancano, il problema non è fare centro, non è nemmeno trovare qualcuno disposto a intraprendere una relazione seria: il problema è che per quanto lui ci provi, non riesce a innamorarsi. Si affeziona, tanto da credere di essersi innamorato, ma quando inizia a progettare un futuro nella sua mente, capisce che non è la persona giusta. Semplicemente non riesce a immaginare tutta la sua vita affianco di qualcuno, per quanto lui lo desideri.

Ed è per questo che appena ventitreenne è andato a vivere da solo, dopo l'ennesima relazione fallimentare. Ha preso un piccolo appartamento in una viuzza del centro storico, dall'ingresso formato da un antico e pesante portone di legno abbracciato e sorretto dalle colonne dei portici bolognesi. Più che un appartamento si può tranquillamente definire "buco al pian terreno con ogni confort che un ragazzo giovane e single possa desiderare", ma a Eren va bene così per una serie di logiche ragioni: la prima è che è uno dei pochissimi appartamenti che può permettersi senza spendere tutto il suo stipendio da aiuto cuoco. Il secondo e non meno trascurabile è che è dotato di una bellissima terrazza tutta sua, adiacente a quella di un vicino che in quei due anni non ha mai visto o sentito. Ed è perfetta per coltivare le sue piante aromatiche e parcheggiare la bici che usa per recarsi al lavoro. Ah poi c'è il punto tre, ma ugualmente importante ai primi due: l'appartamento è a sole due vie dal ristorante in cui lavora da ben quattro anni e se quando abitava con i suoi genitori doveva trascorrere più di mezz'ora sui mezzi pubblici, ora bastano cinque minuti di bicicletta.
Quattro: i muri sono antichi e quindi praticamente insonorizzati. Per lui che ha orari disumani di lavoro, avere la libertà di farsi la doccia alle due del mattino dopo l'ennesimo turno stremante è fondamentale. Perciò gli ottocento euro per affitto e bollette di quel buco che vanta una cucina openspace con salottino di fortuna, un bagno in cui fatica ad entrare col suo metro e ottanta e la camera in cui troneggia un triste letto ad una piazza e mezza e un armadio bianco in stile ospedale a soli due ante, sono soldi più che ben spesi.

In realtà non gli serve nemmeno una casa più grande; lui non c'è quasi mai in quell'appartamento, a conti fatti potrebbe dire di tornarci solo per lavarsi e dormire. Spesso, infatti, mangia direttamente al ristorante dove lavora, in compagnia delle sue colleghe e nel poco tempo libero che ha si destreggia tra gli amici e le visite a casa dei suoi genitori.

Tutto sommato Eren vive con una tranquilla rassegnazione la mancanza dell'amore nella sua vita, ha accettato da diversi anni la sua omosessualità e anche la sua quasi divertente sfiga e sfilza di casi umani in cui si continua a imbattere.

Per cui tappare quel buco con le uscite domenicali con gli amici e i pranzi in famiglia non gli risulta poi tanto difficile. I suoi hanno anche comprato un cane, un border collie che hanno chiamato Nina. Inutile dire che ora ogni occasione è buona per andare a far visita a quella palla di peli e bava che vive per una pallina gialla tutta morsicata.