Capitolo I

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Era sempre così, come al solito, tornavo da scuola, che non andava affatto bene, avrei voluto ricevere un abbraccio da qualcuno, qualcuno che mi aspettava. Ma niente era sempre la mia vita d'altronde. Giusto, "Polletto", il mio fantastico e grasso micio, mi accolse calorosamente alla porta chiedendo cibo con i suoi miagolii strazianti. Chissà com' era essere gatti. Vivere una vita senza problemi, responsabilità o le solite incongruenze.

Era decisamente un segno, capii di dover andare via. Non potevo restare a Roma nella casa di mia madre e aspettare un evento emozionante che avrebbe cambiato tutto. Era finito il momento delle pretese.

Le mie riflessioni furono bruscamente interrotte da un urlo di mia madre: "scema metti apposto, ti ho detto mille volte di non fare questi inutili scarabocchi! Per lo più sul tavolo del mio salotto!". Tempo di buttare la spesa sul tavolo che già era uscita per andare da James, il suo nuovo compagno, ti ci abituerai diceva elencandomi una seria di fantastici pregi che mio padre non aveva mai avuto.

Ero troppo nervosa per pensare a tutto ciò che volevo rinfacciarle infatti preferii mettere in microonde la pizza surgelata e vedere qualche vecchia puntata di Castle. Mi addormentai sul divano. Quella sera feci un sogno, ero io, su una barca a vela che vagavo per chissà quale oceano.
Mi rivenne in mente ciò che pensavo da tempo, era un altro segno che dovevo andare via
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