Aspetto la felicità.

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Ormai sono 3 giorni che sono chiusa in camera, con gli occhi gonfi di lacrime, ho fame, ho sete, ed sono dimagrita, vorrei tanto qualcuno con cui sfogarmi.
Prima rovistando tra le vecchi ricordi di mia mamma ho trovato una piccola scatoletta con dentro 3 lamette di temperino, non avrei mai pensato ad arrivare all'autolesionismo, ho iniziato a fare un paio di tagli sui polsi, mi ero tranquillizzata un pochino. Credo proprio che quella scatoletta la usava mia madre, però almeno lei è riuscita a scappare, ed magari a questa ora avrà già una nuova famiglia, io no. Sono nata per soffrire, ma prima o poi questa sofferenza finirà.
Ad un certo punto mio padre sfonda la porta, e mi grida in faccia «Finirai come tua mamma! Scappando! Quindi ora tu starai tutto il tempo in quella camera.»
Io scoppio a piangere e cerco di scappare, ma lui mi prende di forza e mi lancia perterra dentro la camera, mi ha lanciato un paio di merendine e due bottiglie d'acqua, vivono meglio i cani.
Io a quest'ora mi sarei suicidata, ma non mi suicido solo perché aspetto mia mamma che mi venga a salvare.
SAVE ME.

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