Il giorno della svolta

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Era il 25 Dicembre 1890, i bambini giocavano in cortile, erano felici e contenti, nevicava, ed era ancora presto per farli ritornare dentro, mi voltai verso l'orologio e vidi segnare le 3 del pomeriggio, mi ricordai della quantità di commissioni da sbrigare prima della sera. Ah oggi è Natale, giorno del Signore, ma non lo sarà per molto.
Andai in centro a cavallo, visto che la macchina era ormai ridotta una ferraglia, ordinai ai ragazzi di entrare e chiudersi a chiave, per poi far passare il tempo dentro come potevano, mentre ero via.
Andai prima a vendere dei prodotti tessili interamente ricamati da me al mercato e poi a comprare con i soldi ricavati i viveri per la cena.
Si perché tutto quello che io faccio con le mani, mi rende orgogliosa e mi permette di mantenere una famiglia.
Se vi chiedete dove può vivere una donna come me, beh sappiate bene che proprio perché sono questo tipo di donna, non lo dirò mai.
Stavo galoppando verso il centro storico di questa piccola cittadina, quando ad un tratto intravedo in fondo al viale Carl, un vecchio amico di cui ho profonda stima, non mi piace dire che siamo amici, perché sarebbe falso, in quanto tutti sappiamo benissimo che appena si compie un passo falso o si fa una disattenzione, qui equivale alla morte.
In comune accordo viene mantenuta la pace che è sul punto di vacillare,
e a me fondamentalmente piace la stabilità in tutti i campi, ogni giorno è una sfida con te stessa e con gli altri, ti ripeti che sarà per poco, ma non lo è, perché l'arrivo di un nuovo giorno in questa città è un incognita.
Si sa come si va a dormire, ma non si sa come ci si sveglia il giorno dopo.
Andare via?, no grazie, sono felice così, perché tutto ciò che in parte toglie in realtà nel profondo da qualcosa.
Ogni volta questa città sa come darti una profonda svegliata, ti colpisce sempre con un evento nuovo e carico di significato, ad esempio mi ricordo come fosse oggi, quando nello stesso periodo di quest'anno, proprio qui dove sono io ora, lo scorso Natale erano stesi a terra i corpi senza vita di due ragazzini. Sembra strano e al di fuori di ogni logica questo, ma erano altri tempi, sapete che con il passare degli anni si migliora e migliorano anche le condizioni di vita, ma un tempo non era assolutamente così, soprattutto nel 1890.
In quell'anno successero numerose altre tragedie, di cui la più importante di cui non vorrei nemmeno ricordare, fu la scomparsa di mio marito Charles Scott, un imprenditore edile che era ormai vicino alla bancarotta, io avevo fiducia in lui, ma quando hai sogni troppo più grandi di te rischi di sognare e basta. Di lui ricordo ben poco, ormai da quando è morto ad oggi, ne sono passati di anni, ma continuo ad amarlo più che mai, o meglio amo il suo ricordo e amo i suoi figli che ormai sono grandi. Ogni volta che ripenso a quei ragazzini mi gela il sangue, ho davvero paura anche per i miei figli, dopo che il padre ci ha lasciati. Ma si trova sempre un modo per andare avanti, per esempio io ho trovato impiego da un mese ormai al Raely's Pub, un bar in cui faccio la cameriera e in cui per la maggior parte del tempo pulisco il locale, che è sicuramente meglio di pulire un stalla dal letame. Io sono del tutto stanca di questa vita, vorrei migliorassero le cose, ma non è facile e per il momento non ho risorse economiche per andarmene.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Aug 05, 2021 ⏰

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