La verità

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"Adesso capisco tutto... Stefn' e Marcel' ern cumpar già primm*''. (*Traduzione: Stefano e Marcello erano compagni già prima)
Esclamò Lila con aria sorpresa e di meraviglia mentre iniziava a comprendere la verità sul marito. "Mann' usat cumm' merc e scagn" (T: mi hanno usata come merce di scambio)
Concluse la signora Carracci. "Ma c stai ricen Li, nu t capisc" (T: Ma che stai dicendo Li, non ti capisco) rispose Elena senza capire bene le dichiarazioni dell'amica.
"Lenù si è cumm ric i, qual è la differenza tra Stefano e Marcello?" (T: Lenù se è come dico io) Dichiarò Lila mentre Elena ascoltava senza comprendere fino in fondo le parole di Lila. "Avrei dovuto sposare Marcello, almen iss n'adda ra cunt a nisciun." (T: almeno lui non deve dar conto a nessuno) Disse Lila spiazzando l'amica definitivamente. "Accumpagnm!" (T:accompagnami) Esordì Lila. "Addò?" Domandò Elena confusamente. "Nde' Solara" (T:dai Solara) rispose Lila con tutta la naturalezza del mondo. E dopo aver indossato un tubino nero e colorito le labbra con un rossetto rosso fuoco, uscì scortata da Lenù; direzione: Bar Solara.

   Tutti furono travolti, tramortiti dalla bellezza di Raffaella Cerullo che avanzava a gran passi verso la pasticceria del loro Rione mentre accanto a lei Elena, tentava di dissuaderla dalla sua folle idea ma niente: era veramente  na capatost (T...

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   Tutti furono travolti, tramortiti dalla bellezza di Raffaella Cerullo che avanzava a gran passi verso la pasticceria del loro Rione mentre accanto a lei Elena, tentava di dissuaderla dalla sua folle idea ma niente: era veramente  na capatost (T:testa dura)!
Fecero ingresso al bar insieme agli sguardi sbalorditi e alle affermazioni di ammirazione da parte dei signori seduti ai tavoli. Nel locale oltre ai clienti vi erano Michele Solara, Gigliola Spagnuolo... mentre del primogenito Solara non v'era ombra; fin quando... "Gigliola un vassoio di paste per la signora Carracci!" Esclamò il secondogenito dopo l'ordinazione di Lila.
"Ue Marcé vieni a salutare" Fece Michele per richiamare il fratello che si trovava nell'altra sala. A quel punto Marcello Solara fece capolino dalla tendina che separava le stanze. Prontamente il suo sguardo si posò sulla bellezza incandescente di Lila da cui rimase letteralmente ammaliato, come al solito, dopo alcuni secondi di apnea completa egli esclamò sconsolato "Mi fa impressione sentirti chiamare la signora Carracci!" "Pur a me" rispose prontamente la ragazza squadrandolo da cima a fondo. Dopo questa esclamazione calò il silenzio e a spezzarlo fu Michele che affermò di aver visto Lila ieri insieme a Gigliola. Mentre passeggiavano per Napoli notarono la foto della ragazza più desiderata del rione esposta nella vetrina della sarta che le aveva confezionato l'abito da sposa, la quale aveva richiesto una sua foto anche se, la sposa non era a conoscenza dell'esposizione.
Successivamente alla scoperta dell'apertura, ormai prossima, di un negozio a Piazza dei Martiri e dell'idea di Michele di utilizzare la foto di Lila vestita da sposa per pubblicità, Lila salutò e usci dal locale con Lenù che intanto aveva chiesto un favore per Antonio: aiutarlo a non entrare nel servizio militare. Furono seguite a ruota da Marcello che spiegò a Lila che nonostante tra loro non avesse "funzionato", non voleva che pensasse di lui cose che non rispecchiavano la realtà dei fatti: come per le sue scarpe che gli hanno voluto regalare il padre, il fratello e soprattutto il marito. Ma Lila dei loro affari non voleva saperne più niente e se ne andò lasciando Marcello visibilmente rammaricato e triste nell'essere consapevole che la donna che ama non l'avrebbe mai desiderato, non l'avrebbe mai amato per le cose orribili che pensava su di lui.
Trascorsero alcuni giorni vaghi, Lila non poteva minimamente immaginare cosa le sarebbe accaduto di lì a poco. Lenù avvisò la sua amica e si incontrarono al piano terra della loro "sala d'infanzia" dove trascorrevano i loro pomeriggi tra studio, divertimento, lettura, insieme. Sempre.
"Allora come va a scuola?" Chiese Lila alla compagna studentessa. "Bene bene, ho preso un buon voto all'ultima interrogazione di chimica, sulla lezione che ripassammo insieme." Rispose la liceale. "Mi fa piacere!" Esclamò Lila entusiasta dei successi scolastici dell'amica. "E a te, come va?" Domandò Lenù con aria piuttosto seria. "Semp ugual, pensav c Stefn er diviers e invec so tutt ra stessa razza; o sai ca fat iss p placà l'acqu?" (T: Sempre uguale, pensavo che Stefano era diverso e invece sono tutti della stessa pasta; lo sai che ha fatto lui per placare le acque?) Chiese Lila retoricamente. "Ha cedut ngop a fotografia mi"
(T. Ha ceduto sulla mia fotografia) "Ma come?" Chiese Lenù palesemente sorpresa. "È o pegg e tutt quant chill!" (T: è il peggiore di tutti quello) Dedusse Lila seccamente. "E mo che vuo fa? (T: E ora che vuoi fare) Esordì Greco dopo alcuni secondi di silenzio. "No sacc." Concluse Lila fermamente.
Calò la sera col suo manto leggiadro e avvolgente le due amiche si salutarono: Lenù percorse le scale che la riconducevano al suo modesto ma accogliente appartamento e Lila imboccò una stradina che la riportava alla sua confortevole ma gelida casa. Giunta all'ultimo vicolo fece per svoltare ma qualcosa la trattenne: udì delle voci provenire dalla traversina e si sporse per osservare, facendo ben attenzione a non farsi notare. Si avvicinò quattoni quattoni e le voci prima incomprensibili iniziarono a distinguersi, a distillarsi.
"Ma tu nu può sta accussì p na femn, sai quant c n stan c t carn e pier e tu ne vir manc." (T: ma tu non puoi stare così per una donna, sai quante ce ne stanno che cadono ai tuoi piedi e tu non le vedi neanche)
Fece un uomo voltato di spalle che Lila però non riconobbe. "I nu vogl l'ati femn, i vogl sul a ess, nu m n fot nient e l'at" (T:Io non voglio le altre donne, io voglio solo lei, non m'interessa niente delle altre ragazze) rispose piuttosto infervorato l'interlocutore, sconosciuto ancora a Lila. " Ma to vuo met n'gap che chell è spusat o no? Nu po ess toj, nu t'ha volut primm, nu t vo mo e t'ha pur umiliat ma cumm faj ancor a pensá a ess?" (T: ma lo vuoi capire che è sposata? Non ti ha voluto prima, non ti vuole adesso e ti ha anche umiliato, ma come fai ancora a pensare a lei?) Chiese esasperato l'uomo di spalle.
"No sacc, pensav ca foss passat ma invec prov semp e stessi cos p ess e po s pens a chill omm e nient c se spusat: a vat e po, chell c'ha fat a capodanno, nda' l'affar cu nuj e po si c teness verament pcché m' ha regalat e scarp ca muglier ha fat quann er pzrell, i cumm facev p nu l'accettà è l'unic cosa c teng e ess, l'unica cosa c teng e te... Lila" (T: non lo so, pensavo che fosse passata ma invece provo sempre gli stessi sentimenti per lei e poi se penso a quell'uomo di niente che ha sposato.La maltratta, e poi quello che ha fatto a Capodanno? Negli affari con noi... e se tenesse veramente a lei perchè mi ha regalato le scarpe che la moglie ha realizzato quando era piccola? Io come facevo a non accettarle è l'unica cosa che ho di lei, l'unica cosa che ho di te Lila) Al sentir proferire quelle parole nella mente di Lila si fece largo un'unica convinzione era stata ingannata da Stefano. Allora, capì, quell'uomo talmente disperato, era: Marcello Solara. Alzò d'istinto la testa e il suo sguardo incontrò quello desolato di Marcello, Lila senza esitare prese a correre senza una meta, ormai niente le sembrava più avere senso, ma mentre correva a perdi fiato qualcosa la trattenne per un braccio: era una presa morbida che si sciolse non appena si girò e trovò dinanzi l'uomo che aveva odiato dalla prima volta in cui lo vide. Era evidentemente stravolto e tra loro calò un silenzio agghiacciante, riempito solo dai respiri affannati. Fu Lila a parlare per prima "E' o ver chell c'hai rit su Stefano?"
(T: è vero quello che hai detto su Stefano?).

Salve lettrici e lettori, questa è la mia prima storia. Questo capitolo è di apertura, infatti non contiene molte novità, dal prossimo si inizierà a comprendere meglio il racconto. Spero ugualmente che vi sia piaciuto.
Al prossimo capitolo: Il bacio.

V.P

L'AMICA GENIALE - Lila e MarcelloDove le storie prendono vita. Scoprilo ora