Marcello's pov
E' agitata, si nota, riesco ad afferrarla per un soffio, è sconvolta. Tra un sospiro e l'altro mi domanda "E' o ver chell c'hai rit su Stefano?" (T: E' vero quello che hai detto su Stefano?) Da questo comprendo che ha ascoltato la discussione tra me e mio fratello Michele; ma quindi, probabilmente, ha sentito anche quando mi sono dichiarato a lei per l'ennesima volta. Ma credo sia meglio rispondere alla sua domanda. "Sì, è o ver Li, i e Stefn già primm ro matrimonio erm in affar, c truem buon, po a quann- disse con un attimo di esitazione e amaramente- a quan v sit fidanzat nun agg o volut veré chiù, iss però ha fat di tut p me cunvincr a fin ma rat e scarp toj, ossaj quant c teng a te cumm facev p n'accetta?" (T: Si, è vero Li, io e Stefano eravamo in affari già prima del matrimonio, ci trovavamo bene, poi da quando vi siete fidanzati non l'ho voluto vedere più, lui però ha fatto di tutto per convincermi e alla fine mi ha fato le tue scarpe, lo sai quanto vi tengo a te come facevo per non accettare?)
Nei suoi occhi notai un vuoto immenso e infinita tristezza, con le lacrime che volevano riversarsi sul suo dolce viso, esclamò
"Agg sbagliat tutt cos, m'agg spusat un ca nun am e ch'è o primm criminal ro rion." Era affranta, sconsolata, devo tentare di rassicurarla: non importa che ha sposato un altro, io la proteggerò sempre. "Li, nu t preoccupa c stong i cu te- le dico con un sorriso mentre le accarezzò leggermente la schiena- c sta Lenù, tu nu si sol e si Stefn t fa co cos tu chiamm che i veng e o finisc cu chesti man" Le assicuro mentre mostro le mie mani, sembra rincuorata e infatti le lacrime sono svanite tutte, tranne una che mi accingo a distendere delicatamente sul suo volto, lo faccio e mi sorride, adoro quando lo fa e mi fa male pensare che quei sorrisi non saranno mai miei. "Marcé, grazie per esserci" dichiara. Non posso piú trattenermi, non m'importa degli altri, io voglio lei. Mi avvicino sempre di piú alla fonte del mio amore e del mio dolore senza rendermene ben conto poso delicatamente le mia labbra sulle sue. È un bacio dolce che aspettavo da fin troppo tempo.
Lila's pov
Si avvicina pericolosamente a me, e mi bacia. Sa di dolore, di amore, di Marcello. Non avevo mai provato una sensazione simile quando ho baciato Stefano, mi sento speciale, importante. Siamo qui, solo noi ma no, non posso farlo, sono sposata cosa direbbero tutti nel rione . Mi stacco da lui all'improvviso con forza, "Mi dispiace Marcè, non possiamo, addio!" E lo lascio lì, in balia di chissà quanta sofferenza, ma non posso far altro. Vorrei parlare con Elena ma è troppo tardi, Stefano sarà già rientrato a casa, chissà cosa mi aspetterà ora. Eppure sono felice, finalmente ho provato ciò che ho sempre sognato, non riesco a cancellare dalla mia mente le sue labbra carnose che toccano le mie, mi sembra quasi impossibile che era capitato proprio a me e con l'uomo che ho odiato per colpe che non erano sue. Ma basta pensare a lui, devo dimenticare quel bacio... assurdo ma incredibile al tempo stesso. Entro a casa e trovo Stefano in cucina seduto sulla sedia e con i gomiti poggiati al tavolo, si accorge del mio rientro e con uno sguardo nero mi viene incontro. "A bon or, addò si stat?" (T: Alla buon'ora, dove sei stata?) Mi domanda "Nda Lenuccia" Rispondo guardandolo negli occhi "Fin a mo e a fa che?" (Fino ad adesso?) "A parlá, a sturià, ossai Ste è veramente brava, prende ottimi voti a scuola." Dico io "C m n fot a me re vot r'amica toj? I agg turnat a cas e n'agg trovat ni a te ni a cena appreparat, rim tu Li i ch'essa fa?" Sbraita con tutto il suo corpo, Marcello non avrebbe mai fatto così, ma che dico? Non comprendo il motivo del paragone.
Non gli rispondo ed è Stefano a portarmi vicino al telefono e mi costringe a chiamare Elena, compongo il numero del condominio (c'è un unico telefono per tutto il palazzo) mentre Stefano torna nell'altra stanza a prendere un bicchiere d'acqua, devo fare in fretta. Fa che sia tu, fa che sia tu. Pronto? Esclama quella voce così familiare per me, fortunatamente è lei, non ho tempo di parlarle Stefano sta per tornare Lenù ti prego capisci. "So i Lenù, rill e si!" (Sono io, digli di si) "C dic Li?" Mi chiede, avverto i suoi passi e faccio solo in tempo a ripetere "digli di si" che Stefano mi strappa letteralmente il telefono dalle mani. Stanno una manciata di minuti al telefono e poi chiude, sembra aver placato la sua ira, torniamo di là e preparo la cena. Devo parlare con Elena domani.
Lenù's pov
Sono appena ritornata da scuola, oggi sono stata interrogata in latino, seguendo il metodo di Lila sono diventata la migliore della classe, a proposito di Lila devo assolutamente parlarle ieri non ho ben capito il perchè della domanda di Stefano anche se gli ho detto si, come mi aveva chiesto la mia amica. Però noi non eravamo insieme a quell'ora, chissà forse avrà incontrato qualche imprevisto lungo il tragitto di casa. Anche se è alquanto strano.
"Ciao Lenù!" Mi saluta Lila venendo verso di me, ci abbracciamo e dopo aver sciolto quell'affettuoso gesto d'amicizia le domando "Lila ma che è successo ieri, perché mi hai chiamato?" "Siediti Lenù, ora ti spiego." Esclama, faccio come mi ha detto e si siede anche lei, dopo alcuni secondi di silenzio le chiedo "Pecché nu stiv a cas? Quann t n si jut ra ca, addò si stat?" (T:Perché non eri a casa? Quando te ne sei andata da qua, dove sei stata?" La risposta non tarda ad arrivare "Stev ien a cas, po però agg sentut re voc, ra strad e m'agg fermat. Er buj nu riusciv a vré e facc e chi stev parlen. Accussi m'agg mis aret o mur p'ascoltà." (Stavo andando a casa, poi però d'un tratto ho udito delle voci provenienti dalla traversa e mi sono fermata. Era buio, non riuscivo a vedere i volti degli interlocutori. Così mi sono acquattata in un angolo per ascoltare la conversazione.) Non conosco il motivo ma ho una brutta sensazione e timore di ciò che potrebbe raccontarmi ma voglio sapere cos'è successo. "E pò?" La sprono a continuare. "Ho capito che gli uomini che parlavano erano i Solara, perchè Marcello ha detto tutta la verità su Stefano, Lenù m'agg spusat cu chill ca pensav ca fos Marcello, ment is è chell ca pensav foss Stefn- mi dice con le lacrime agli occhi anche se non ho compreso fino in fondo ciò che ha detto- È stat Stefn a dá a Marcel e scarp mi e a fa l'affar che Solara." (Lenù ho sposato colui che credevo fosse Marcello, mentre lui è quello che credevo fosse Stefano. E' stato Stefano a regalare le mie scarpe a Marcello e a mettersi in affari con i Solara) Esclama tutto d'un fiato, inizio a capire "M rspiac Li, e po che hai fat?" (Mi dispiace Li, e poi cosa hai fatto?). "M n'agg iut però Marcel m'ha vist e ha cominciat a m cor appriess..." (Sono scappata però Marcello mi ha visto e ha iniziato a inseguirmi). Ha un attimo di esitazione, è titubante ma mi chiede "Lenù prumietm che nu dirai a nisciun chell c t ric mo" "To prumet Lì, ma rim e c s trat!" Esclamo alquanto preoccupata "Lenù i e Marcello c'imm vasat" Sono completamente stravolta "Ma c ric Li? Si spusat!" Dico d'impulso. "O sac Lenù, I nu vulev ma è stat na cosa improvvisa, inaspettata, ma Lenù è stat o chiu bell vas ra vita mi". Non dice più niente e sono io allora a prendere parola "Li che guaj, ma stong I cu te nu to scurda"
Si appoggia sulla mia spalla e dopo non molto rientra nella "prigione", cioè casa sua. Non condivido quello che ha fatto ma non l'abbandonerò.
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L'AMICA GENIALE - Lila e Marcello
FanfictionRiprendo il racconto dal punto in cui Lila apprende la verità sul conto di Stefano, da lì inizia a fluire il corso della mia immaginazione. Spero che questa storia vi appassionerà; buona lettura🤗!