CHAPTER IV

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Erano circa le 9 del mattino, ed i raggi del sole entravano dalle finestre illuminandomi il volto ed i capelli dorati. La prima cosa che capii quella mattina era che mi ritrovavo nuovamente nel mio appartamento, tanto che iniziai a pensare che la giornata passata con Albedo fosse tutto un sogno.
Confusa, decisi di andare in cucina sperando ti trovare il ragazzo per avere spiegazioni su questo risveglio inaspettato a casa mia. Trovai la stanza deserta. Al posto del ragazzo trovai però un biglietto sul tavolo che diceva:
"Cara Lumine,
mi dispiace di averti riportata nel tuo appartamento senza preavvisi, ma ho ricevuto una visita inaspettata e  conoscendo la persona in questione ho deciso che per te sarebbe stato meglio stare in tranquillità. 
Se ci sono problemi, ti ho lasciato delle medicine sul comodino...oppure vieni direttamente da me.
                                                                        -Albedo"
Contenta di quanto Albedo fosse stato premuroso con me, feci una sana colazione e dopo decisi di andare in cattedrale, per chiederea Barbara di Paimon.

~Skiptime~

Entrai in cattedrale, accolta dalla solita musica orchestrale, quando in lontananza vidi la figura minuta  e aggraziata di Barbara.
Barbara: "Lumi!!come stai??Sei ferita?!?!"
Lumine: "No grazie, sono a posto"
Barbara: "sicura?"
"Si tranquilla. Vorrei chiederti invece di Paimon...sta bene vero??"
Non lo davo molto a mostrare, ma mi preoccupo molto per Paimon, perchè è stata la persona che mi ha più aiutata durante la ricerca di mio fratello e gli arconti.
Barbara: "tranquilla, Paimon sta bene, tra qualche giorno dovrebbe essere pronta per tornare da te"
Dopo aver ringraziato Barbara per le cure prestate a Paimon, decisi di andare a fare una passeggiata tranquilla in giro per Monstadt
Mentre pensavo a quale potesse essere l'ospite misterioso di Albedo, una voce acuta urlò il mio nome.
"Lumineeee" strillò Venti saltandomi addosso.
Lumine: "Hey Vent-" non feci neanche in tempo a finire la frase che il ragazzo mi abbraccò.
Venti: "NON FARMI PIÙ PREOCCUPARE COSÌ!"
"Hey Venti tranquillo" dissi ricambiando l'abbraccio.
Venti: "STAI BENE??SEI ANDATA DA BARBARA VERO??"
Lumine: "no, ma mi ha curata Albedo"
"L'importante è che tu stia bene!" disse il ragazzo staccandosi da me e per poi chiedermi di fare una passeggiata con lui.
"Quindi mi stavi dicendo che ti ha curata Albedoooo" mi ricordò Venti guardandomi maliziosamente non appena iniziammo a camminare.
"S-si ma non è successo niente di che!"
Venti: "nahh non ci credooo dicono tutti così "
"NON È VERO!" ribadii arrossendo. Il dettaglio ovviamente non passò inosservato al bardo, che iniziò a prendermi in giro per la mia faccia tutta rossa.

~skiptime~

Si era ormai fatta sera a Tevyat, ed io e Venti eravamo ancora fuori da Monstadt.
"ehi Venti, com'è la vita da arconte??" dissi io sedendomi ai piedi di un albero.
Venti: "in che senso?"
Lumine: "insomma...sei così amato qui a Monstadt! E poi sei così potente!!"
Venti: "sai...so che può sembrare strano, ma per me la ricchezza ed il potere non contano a differenza di qualche altro arconte....io voglio solo avere degli amici ed essere amato per quello che sono veramente, non per l'essere una divinità, capisci?"
"hai ragione...però la tua forza può sempre esserti utile...se solo io fossi stata un arconte con tutti questi poteri, probabilmente quel giorno non sarei stata divisa da Aether" sussurrai io.
Una lacrima, che non passò inosservata al mio compagno, mi rigò il volto.
"H-hey s-scusa! Non volevo farti tornare in mente brutti ricordi! Per farmi perdonare che ne dici di cenare insieme da Sara??" disse il ragazzo prendendomi le mani.
"Non è colpa tua...scusami!" mi liberai dalla sua presa e mi alzai di scatto con l'intenzione di ritornarmene a casa.
Anche Venti si mosse dopo di me.
"Ferma! Anche io ho avuto rimpianti nella mia vita, e so come ci si sente...so cosa significa perdere persone care, quindi ti prego...non lasciare che il peso di queste tue scelte sbagliate di sopprima e condividilo con me piuttosto!"
A quelle parole mi bloccai. Non so, ma sembrava quasi che mi avessero ipnotizzato. Mi girai verso il bardo che a sua volta aveva gli occhi lucidi ed una lacrima che gli scivolava lungo la guancia.
"S-scusami! Io non volevo farti piangere! Scusami...se ho rovinato questa magnifica giornata" sussurrai.
Il ragazzo mi abbracciò.
"Ehi ma cosa stai dicendo??Tu non hai rovinato un bel nulla! Chi ha detto che dei momenti tristi possono interrompere la bellezza di questo giorno??"   urlò il bardo staccandosi dall'abbraccio. "e poi, dobbiamo ancora mangiare!" aggiunse facendomi l'occhiolino.
Era incredibile come Venti riuscisse a cambiare l'umore sia a me che a lui stesso in un attimo, tanto che  iniziavo a pensare  che fosse bipolare.
Come accordato, io e l'arconte cenammo assieme da Sara. Fu difficile convicere il mio compagno a non passare a bere alla taverna di Diluc, ma alla fine vinsi, evitando così di ripetere la figuraccia fatta in precedenza.
Dopo un'altra ora di camminata serale in giro per le vie di Monstadt illuminate dalla luna, stanca, decisi di accompagnare Venti a casa. Di mia sorpresa scoprii che nonostante il bardo fosse un arconte non possedeva alcuna Mora e che quindi non aveva un luogo preciso dove stare. Lo portai perciò a casa mia,  e lo feci riposare nel mio letto, mentre io mi accontentai del piccolo  e scomodo divano presente in salotto.

//Angolo autrice//
Allora, parto dal fatto che scrivendo questo capitolo mi sono venute in mente tipo commedie americane non so perchè XD
Spero comunque che nonostante il cringe di questo capitolo e la super inattività (che non mi sono ancora perdonata nel caso non si fosse capito) la storia vi stia piacendo e vi ringrazio di averla anche votata <3

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⏰ Ultimo aggiornamento: Aug 19, 2021 ⏰

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