Capitolo 2

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Nella vita ho perso tempo e in pratica,

Tutto ciò di cui hai paura ti capita

Come se fosse una formula matematica

Ed io a settembre avevo sempre tre in algebra

Col culo sopra lo scooter ogni domenica

Noi non credevamo alla pubblicità

Ragazzi di una zona periferica

E sognavamo già di scappare via da qua

Nervi scoperti, di questi tempi

Ci stiamo stretti, ma non mi senti

Nervi scoperti, di adolescenti.

Rocky

Erano un po' di giorni che eravamo nella nuova classe e tutto lì dentro mi sembrava diverso. Per diverso non intendevo l'ambiente o i professori che c'erano. Diverso mi sembrava il mio comportamento, anche con quella ragazza, Asia.

Quando mi stava accanto mi sentivo diverso, mi ritrovo a concentrare tutti i miei cinque sensi solo per percepire il suo profumo. Vaniglia.

La vaniglia mi ricordava molto il profumo che si sentiva in casa mia ogni volta che la mamma faceva le pulizie. Il suo profumo mi ricordava casa. Non la casa delle brutte esperienze, quella dove c'era un padre violento, un neonato in lacrime per le urla e una madre con gli occhi pieni di lividi, gonfi,rossi e il labbro sempre spaccato.

Mi ricordava casa mia, però quella bella e sempre luminosa, quella che abbiamo da due anni a venire.

Prima casa di mia madre - e anche mia - era sempre buia, all'interno si percepiva il dolore, quello che mia madre provava a nascondere con un grosso sorriso e tanta crema colorata per nascondere tutto.

Mi ricordo mia madre che portava sempre un trucco molto marcato sugli occhi. Le altre mamme credevano che fosse solo per sentirsi più giovane o più alternativa davanti al cancello della scuola. Ma solo io sapevo che mia madre odiava i trucchi e che si creava quei mascheroni sul viso solo per nascondere la realtà agli occhi degli altri. C'era un periodo in cui mio padre era candidabile come "miglior padre dell'anno" poi con il tempo venne fuori la sua vera natura, il suo essere bastardo, il suo non preoccuparsi delle persone che aveva al suo fianco. Mio padre, anzi padre non è un nome adatto. Quell'essere era un fottuto bastardo egoista. Non aveva alcuna pietà per il piccolo Mattia che era solo un povero bambino di pochi mesi, a quel tempo.

«Rocky mi segui?» Mi chiese Dodo.

«Ti sembra che ti sto ascoltando, coglione?» Gli chiesi.

«Decisamente, no! - Esclamò - Comunque volevo dirti che esco con Rebecca Passi. Ci vediamo dopo.» Dice ed esce.

Rebecca Passi? Sta scherzando? Ma se quella e la sua amica sembrano due sante.

«Stai scherzando?» Gli chiedo quando lo raggiungo in cucina dove si sta riempendo un bicchiere d'acqua.

In effetti un po'di sete c'è l'ho anche io.

Gli tolgo il bicchiere dalle mani e bevo un lungo sorso d'acqua. «Quella era mia!» Replica indicandomi il bicchiere ormai vuoto. «Ora non più!» Gli dico «Versatene altra!»

Vado verso il divano e prendo il telecomando della nostra nuovissima televisione da 78 pollici, per vedere gli incontri di boxe è la migliore che ci possa essere. «Quindi davvero esci con Rebecca Passi?» Chiedo nuovamente, sempre incredulo della situazione.

Il Bad Boy si innamora. DISPONIBILE SU AMAZONDove le storie prendono vita. Scoprilo ora