Il ragazzo della 24° strada||Larry Stylinson

Il ragazzo della 24° strada

Eccomi con un'altra Larry.
L'avevo scritta a marzo per il compleanno di sta donna Girl-Almighty.
Pubblicherò il secondo capitolo mercoledì prossimo e nulla, spero vi piaccia.

Se pubblicassi una storia Larry qualcuno la leggerebbe?

Beckyx

Holmes Chapel era un piccolo paese al nord dell'Inghilterra. In quel piccolo posto tutti sapevano tutto di tutti.

Ma c'era una persona che destava sospetto.
Il ragazzo della 24 ° strada.
Ormai era conosciuto così.
In quel pezzo di paese abitava solo più lui.
Lui da solo.
Ogni mattina usciva per andare a scuola e poi ritornava la sera. Per il resto pareva un fantasma.
Nessuno sapeva nulla della sua vita privata.
A scuola sembrava non avere amici. Stava sempre solo e isolato da tutti.
Sembrava un killer che pianifica un omicidio. Ma nessuno sapeva nulla di come,dove,quando e su chi avrebbe agito.
Eppure lui non aveva mai fatto male a nessuno.
La gente iniziava persino a credere di essere pazza e di vedere fantasmi perché quel ragazzo sembrava un fantasma.
Le voci correvano ma sembravano voci di una leggenda metropolitana lontana.
Invece lui c'era. Era lì. E gridava aiuto. Ma nessuno sentiva perché anche in quel paese la gente era troppo preoccupata dei propri problemi e non pensava mai seriamente agli altri.
Un giorno. Una famiglia di Doncaster si trasferì in quel piccolo paese. E le voci sul ragazzo delle 24° cessarono.
Ora non era più l'unico a vivere su quella via. Anche quella famiglia di sette figli abitava lì.
La vita del ragazzo non cambiò minimamente. Col tempo aveva capito che farsi i fatti propri era la cosa migliore da fare. Lui pensavo al suo studio e a cercare di rimettersi in sesto per arrivare al giorno dopo.
Nessuno sapeva che lui soffriva di anoressia.
Nessuno sapeva che di giorno studiava e di notte faceva la puttana in uno strip club.
Nessuno sapeva di quanto lui fosse distrutto.
Nessuno sapeva che faticava ad arrivare a fine mese.
Nessuno sapeva nulla. Eppure in quel paese tutti sapevano tutto di tutti.
Ma da un lato il ragazzo era contento di questo non sapersi. Se la gente avesse mai saputo una cosa del genere la sua vita sarebbe finita più di quanto non fosse.

Non aveva mai parlato con i suoi vicini di strada e non ne aveva voglia.
A scuola il ragazzo della famiglia Tomlinson era già amato da tutti e a lui stava sul cazzo. Aveva fatto amicizia con Zayn e qualche altro tizio che mai in 19 anni di vita lo avessero degnato di uno sguardo.
Ma lui sorrideva.
Ancora.
Sorrideva alle vecchiette davanti al panettiere.
Sorrideva ai bambini al parco.
Sorrideva la mattina davanti allo specchio urlandosi contro un "Fai schifo"
Lui sorrideva. Non importava cosa,quando e perché. Ma lui riservava un sorriso finto a tutti.

*

Era sabato sera e il riccio sentì della stupida musica assordante provenire dalla casa affianco.
" Ecco. Anche truzzo che fa feste appena i suoi non ci sono" pensò il ragazzo prima di uscire di casa per andare a lavoro. Era costretto a passare davanti a casa Tomlinson per dirigersi a lavoro e questa cosa lo urtava.
" Hey!Tu!" Sentì urlare da qualcuno davanti a casa del tipo nuovo.
Non si girò. Nessuno gli parlava mai.
"Sto parlando con te " solo allora si girò e incontrò due occhi color ghiaccio.
"Sono Louis. Louis Tomlinson. Il tuo vicino di casa " si presentò il liscio porgendo la mano.
"Il ragazzo della 24°" rispose semplicemente il riccio. Ormai tutti lo conoscevano così. Iniziava a dubitare anche che le persone si ricordassero il suo vero nome. Forse anche lui non se lo ricordava più.

*
"Harold" la voce profonda e fredda di Richard fece gelare sul posto il ragazzo.
" S-si?"
"Sei in ritardo di tre minuti...potrei chiudere un occhio ma sai. Ho voglia di sbatterti e speravo che tu non arivassi darti."
"Per favore no. Non farmi del male" scongiurò il piccolo.
" Non ti farei mai del male principessa. Solo fammi uno dei tuoi migliori pompini e io non ti sbatterò senza pietà"

*
Era tornato a casa distrutto.
O meno pensava di essere tornato a casa. Ma lui a casa non ci tornò mai.
Una macchina. Due fari. Una festa.
Troppe bottiglie sul pavimento di casa Tomlinson. Troppe auto uscite dalla 24°.