Prologo

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Non si vedevano tutti i giorni due esemplari maschili di tale bellezza e fascino, nella caffetteria/libreria, che Daley aveva aperto da neanche un anno, appena terminato il college, dopo il quale si era messo immediatamente in moto, e, grazie all'aiuto di una banca e qualche regalo da parte della famiglia, era riuscito a realizzare il proprio sogno.

Il giovane lasciò la ricevuta a un cliente e tornò a sbirciare la coppia seduta a uno dei tavoli. Non che non capitassero bei ragazzi, nel suo locale, ma difficilmente superavano i trenta, trovandosi poco distante dall'università di New York.

Non sapeva dire se fossero una coppia di fatto, o semplicemente due amici, ma di certo non erano interessati al genere femminile; nonostante ricevessero numerosi sguardi ammiccanti dalle ragazze che frequentavano il posto - belle, giovani e disponibili - i due non avevano mai mostrato segni d'interesse, neanche ammirandone semplicemente la bellezza.

Il contrasto fisico tra i due era davvero accattivante; uno moro, con gli occhi grigi, una leggera barbetta a coprirgli la mascella virile, naso dritto e bocca con il labbro inferiore lievemente più carnoso del superiore; il secondo capelli color miele, occhi azzurri con una sottile linea blu a delimitarne l'iride, pelle perfettamente rasata, naso che Daley avrebbe definito alla greca, labbra carnose. Il primo, spesso, aveva uno sguardo più ombroso, quasi severo, mentre l'altro sfociava nella malizia.

Il moro alzò lo sguardo all'improvviso, cogliendo in flagrante Daley, il quale si morse involontariamente il labbro inferiore, senza tuttavia riuscire a liberarsi dagli occhi d'argento dello sconosciuto, che accennò un quasi invisibile sorriso, facendo arrossire Daley, inducendolo a distogliere lo sguardo, così imbarazzato che si sarebbe volentieri sotterrato.

Raggiunse fin troppo celermente il bancone, sentendo bruciare la pelle sulla schiena, era certo che lo sconosciuto stesse seguendo i suoi movimenti ma, quando si girò per rispondere a una domanda di un proprio dipendente, l'uomo dagli occhi d'argento guardava in quelli azzurri del compagno.

«Stai bene?» gli chiese Julia guardandolo accigliata.

«Sì.» la fissò, cercando in qualche modo di riprendere il controllo su se stesso. «Dicevi?»

«Abbiamo quasi finito le cialde per il cappuccino al ginseng.»

«Ok, lo segno e domani chiamo il fornitore.» rispose andando dietro al bancone per prepararsi una cioccolata calda.

«Mi scusi.» una voce dal tono calmo e dal suono piacevole, lo indusse a voltarsi, per incrociare il secondo paio di occhi che lo turbarono in quella stranissima giornata.

«Sì?»

«Oltre che leggere libri stando seduti qui e consumare l'ottimo caffè, è possibile anche acquistarli, o averli in prestito?»

«In prestito no, ma acquistarli, sì.» rispose cercando un tono professionale nell'assurda tempesta che si era scatenata nel suo corpo. Per un momento gettò uno sguardo fugace verso l'altro uomo, il quale li stava guardando piuttosto interessato.

Daley deglutì e riportò gli occhi color ambra in quelli azzurri del proprio interlocutore.

«E fate consegne a domicilio?» aggiunse questi, sorprendendolo.

«Co-consegne a domicilio?»

«Esatto.» annuì accennando un sorriso.

«No, ma... se non si tratta di andare troppo lontano, potrei mandare uno dei miei dipendenti e...»

«Lei è il proprietario?» lo interruppe spiazzandolo ancora.

«Sì.»

«Un giovane intraprendente... mi piace.» si umettò le labbra, mentre un lampo malizioso gli attraversava lo sguardo, dopodiché gli voltò le spalle tornando dal proprio compagno.

Daley era rimasto pietrificatoe non riuscì a non fissarli quando entrambi lo guardarono per un tempo chesembrò infinito.

LA DANZA DELLE PIUMEDove le storie prendono vita. Scoprilo ora