The Dark Side

2.Capitolo

Il suono assordante della mia sveglia penetrò prepotentemente le mie orecchie facendomi sussultare.
Dischiusi pigramente le palpebre cercando di mettere a fuoco l'ambiente circostante.
I raggi del sole filtravano dalle tapparelle della finestra illuminando, con una flebile luce, la mia camera.
Scostai le coperte dal mio corpo abbandonando il confortevole tepore del mio letto.
Poggiai i piedi su pavimento freddo e mi avviai nel bagno.

Mi soffermai sul lavandino poggiando le mani sul candido bordo marmoreo, alzai lo sguardo incontrando il mio riflesso nello specchio.
Le mie iridi verdi sembravano proiettare gli eventi della sera precedente sulla superficie riflettente.
Era troppo da metabolizzare ed era tutto troppo assurdo per essere capito.
I pensieri e le domande si affollavano nella mia mente rendendomi incapace di provare alcun tipo di sentimento.
Ero semplicemente confusa, mi sentivo persa e speravo con tutta me stessa di non rivivere mai più quei momenti.

Aprii il rubinetto e mi sciacquai il viso sperando, per un momento, che l'acqua potesse trascinare via i ricordi.
Mi lavai velocemente e mi affrettai a scendere le scale per raggiungere la cucina.
Avevo bisogno di un tè caldo per calmarmi.
Raggiunsi la soglia della stanza ma mi bloccai appena prima di entrare.
I miei occhi si erano fossilizzati su una figura familiare seduta comodamente al bancone.
Mi paralizzai in quel punto, ero totalmente incapace di avanzare. Nonostante il mio cervello lanciasse impulsi alle mie gambe perché indietreggiassero, esse sembravano non rispondere, erano come incollate al pavimento.
Luke era nella mia cucina intento a sorseggiare del caffè con un atteggiamento del tutto disinvolto.
Ancora non si era accorto della mia presenza.

- Oh, buongiorno tesoro!-

Esclamò mia madre voltandosi verso di me.
Era raggiante e continuava a indicarmi Luke con degli evidenti cenni del capo.
A quel punto egli si voltò verso di me facendo oscillare i ricci scuri.
Il suo sguardo gelido incontrò il mio e per un attimo mi sembrò di non riuscire a respirare.
Nei suoi occhi non riuscivo a riconoscere il dolce ragazzo che mi aveva difesa in quel locale, riuscivo solo a vedere il sangue della povera vittima che aveva massacrato.

- Ciao, Effy.-

La sua voce rauca vibrò nel mio petto facendomi rabbrividire.
Mia madre mi spingeva con lo sguardo a ricambiare il suo saluto, osservandomi con un'espressione contrariata.

- Ciao.-

Mi forzai a rispondere guardandolo terrorizzata.
Le sue labbra piene mi mostravano un sorriso strafottente.
Poi afferrò la tazza e la portò alla bocca senza distogliere lo sguardo dal mio.

- Mamma, possiamo parlare un secondo?-

Il mio tono di voce era duro e sicuro facendo intendere che in realtà il mio era un ordine.

- Scusami Luke, torniamo subito.-

La sua premurosa gentilezza era del tutto fuori luogo. I due si scambiavano sguardi complici come se si conoscessero intimamente.
Non appena le fui abbastanza vicina afferrai il suo polso e la trascinai nel corridoio chiudendo la porta scorrevole della cucina.
Mi assicurai che Luke non potesse sentirmi prima di dire qualunque cosa.

- Cosa c'è?-

Mi domandò interrogativa mia madre.

- Ma dico sei impazzita, mamma? Come ti viene in mente di invitare in casa un perfetto sconosciuto?-

Non potevo credere che mia madre fosse così ingenua.
La sua espressione era quasi incredula, come se non capisse il perché della mia preoccupazione.

- Ma lui è così carino.
Mi ha detto che era un tuo amico così l'ho fatto accomodare, fa freddo fuori.-

Ovviamente Luke l'aveva stregata con il suo charme e con la sua faccia tosta.
Mia madre non aveva nemmeno idea del delinquente che aveva appena ospitato.
La sua inconsapevolezza era disarmante.
La osservai interrogativa quando mi accarezzò dolcemente guardandomi come se le facessi tenerezza.