Sarei già corso lontano -parte 1

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Arancia Fastidiosa:

Ciao Tsukishima! Come stai?
00:24

Ciao Hinata, sto bene, tranquillo
00:31

A parte la febbre a quaranta, la forte e stancante emicrania che non passa da sta mattina, i continui svenimenti e le ripetute volte in cui ho vomitato il pranzo nel pavimento facendo contorcere il mio esofago, il tutto per una "leggera" influenza del mese, si, sto bene.

Come mai mi hai scritto in così tarda notte?
00:32

Non riesco a prendere sonno...
00:35

Come va l'insonnia?
00:35

I medici mi hanno prescritto dei farmaci sonniferi
ma non stanno funzionando
00:36

Tu ricorda sempre che io sono qui, sono vivo e sto bene
00:36

Ultimamente sto sempre peggio.
Anche un leggero raffreddore può risultare fatale, per me.
Il motivo? Io lo so, Yamaguchi lo sa, mia madre lo sa, i medici lo sanno. Ma non voglio accettarlo. Non voglio e non accetterò mai il fatto che il mio corpo sta diventando troppo debole per resistere ad una leggera influenza.
Non voglio accettare il fatto che la morte si sta avvicinando sempre di più a me, perché so che avrei paura, ancora più paura di quanta non ne abbia già.

In questo momento sono coricato nel letto, come ogni giorno dal tronde. Se provo a sedermi mi torna il riflesso del vomito e la testa riprende a pulsare, per cui non posso alzarmi per mangiare, per andare in bagno mi deve aiutare il verde mentre il telefono posso usarlo solo per poco, altrimenti mi torna la nausea. Non posso fare neanche un breve giro all'aperto, mi darebbe l'effetto opposto che dovrebbe suscitare, in poche parole dolore e frustrazione al posto di gioia e tranquillità.

Il lentigginoso ha provato ad avvisare mia madre del fatto che sarò costretto ancora per poco a restare a casa sua, almeno finchè la febbre non passerà.
Lei ha cercato di essere comprensiva, ma con scarsi risultati. Quando il ragazzo è tornato da me aveva le lacrime agli occhi pronte ad uscire, lacrime di preoccupazione.
Alla fine, ho dovuto spiegare io a mia madre come stavano le cose, che non potevo alzarmi dal letto e che stavo prendendo tutte le medicine necessarie. Questa volta le ho chiuso io la chiamata, non volendo più sentire le sue lamentele del tipo "se fossi rimasto a casa non sarebbe successo niente di tutto ciò".
Prima di chiudere ho sentito un flebile "ti voglio bene", ma non ci ho dato tanto peso.

I genitori del verde, invece, hanno ascoltato tutto quello che aveva da dirgli e sono stati comprensivi e ragionevoli. Come se non lo stessimo già facendo, ci hanno permesso di dormire nella stessa stanza per permettere al verde di potermi controllare anche durante la notte. Credo sappiano l'orientamento sessuale del figlio e dalla loro affermazione suppongo conoscano anche il mio, altrimenti non ci avrebbero dato il consenso per fare una cosa tanto scontata, tra amici.

...

<Se hai bisogno chiedi pure, Kei>

<Grazie, signora Yamaguchi>


I genitori del ragazzo sono tornati e si stanno prendendo cura di me.

Mia madre è venuta a trovarmi in tarda mattinata. Non abbiamo parlato del mio stato, non volevamo ricominciare a discutere. Al contrario, le ho parlato dei miei compagni di squadra, di come alcuni siano troppo fastidiosi ed altri troppo buoni.
Abbiamo riso, mia madre sembrava felice di sapere che ero riuscito a rincontrarli. Non sembrava arrabbiata, sorrisi sforzati ne abbiamo visto entrambi all'inizio della conversazione, ma le cose sono migliorate a furia di parlare. 
Era felice di rivedermi, e per me era lo stesso, anche se non l'ho dato a vedere.
Mi ha parlato di mio fratello, di come sta vivendo tutto questo. "È felice perché sa che lo sei tu", queste sono state le sue parole.

...

Da quando sono coricato in questo morbido letto non faccio altro che pensare.
Penso a tante, tante cose. Tante cose dolorose.
Ho ripescato i ricordi più oscuri degli otto mesi in cui ero in terapia, pensando a Kotaro e a Kuroo, a cosa avranno pensato di me vedendomi in quello stato.
Kuroo sapeva tutto, si era già aspettato una terapia per il mio stato.
Al contrario, Kotaro era impegnato in un'altra partita e, quando mi vide, rimase più scosso. Ricordo che gli raccontammo tutto l'accaduto per filo e per segno, come aveva chiesto. Più tardi se ne pentì, credo.
Fece persino scorrere qualche lacrima di rimpianto, venendo rassicurato da Akaashi.
Nonostante la sconvolgente scoperta è sempre venuto a farmi visita, rallegrando anche solo di poco le mie buie giornate.

'Cosa avrà pensato la prima volta che è venuto a farmi visita?' 'La sua faccia era visibilmente sconvolta, ma come si sarà sentito dentro quando ha scoperto tutto?' 'Kuroo come l'avrà passata?' 'Mi raccontavano solo le cose belle delle loro giornate, ma cosa nascondevano dentro?'

Non riesco a far tacere queste voci nella mia testa.

'I miei compagni di squadra... cosa avranno pensato rivedendomi in quello stato?' 'Erano davvero felici di rincontrarmi?' 

Basta, non c'è la faccio più. La testa mi sta esplodendo dal dolore e tutte queste inutili domande di certo non aiutano. Smettetela.

'Fuori pensi così, ma sai che tutte le domande te le stai ponendo da solo, semplicemente non vuoi crederci' 'Sei debole per caso? Non vuoi ammettere che sei spaventato a morte dalle possibili risposte dietro le tue domande?' 'Questa è la tua mente, sei tu che controlli i tuoi pensieri, sei tu che controlli noi'

No, basta. Non è vero, io non penserei mai queste cose. Sono inutili domande che non servono più ormai. E' tutta acqua passata...

'Non ti scende proprio giù il fatto che sia diventato debole, eh?' 'Sfigato' 'Acqua passata? Fuori può sembrare acqua passata, ma nella tua mente non riesci a pensare ad altro e lo sai' 'Arrenditi, tanto sei troppo debole per questo mondo, non fa più per te, lo sanno tutti'

No, non è vero. Io ho bisogno dei miei compagni, come loro hanno bisogno di me. Non mi arrenderò a delle stupidi voci dentro la mia testa.

'Prima o poi crollerai e lo sai anche tu, è solo questione di tempo' 'Loro hanno davvero bisogno di te? A causa tua Yamaguchi è diventato anoressico e Hinata soffre di insonnia, te ne eri dimenticato? O avevi volontariamente cancellato i ricordi?' 'Perché non poni fine a tutto? La tua vita sarà più felice, come quella degli altri' 'Non farai più soffrire nessuno' 

No, no, no, no. Perché penso queste cose? Perché non posso addormentarmi e porre fine a tutto?

'Ricordati, sei tu che controlli i tuoi pensieri. Tutte queste domande sono frutto delle tue paure e, anche se non puoi dirle a voce, ti sfoghi urlandole nella tua mente'

Una lacrima mi ha rigato la guancia. 
E' vero. E' tutto vero. Sono debole, ho solo fatto del male agli altri. Probabilmente non mi volevano neanche rivedere. 
Però, d'altro canto, erano decaduti a causa della mia mancanza. Forse, sapendo che sono ancora vivo, sono più sereni, soprattutto Hinata. 

Non so cosa fare. Ho paura di pensare, troppa paura. Ho paura di perdere il controllo.

...

Si è fatta sera.
Mi sono fatto dare alcuni sonniferi da Yamaguchi. Volevo solo dormire e scacciare qualsiasi pensiero dalla mia mente, volevo liberarla e farla respirare.

Non ho più la nausea.
Ora posso farlo. E se non va come nel mio sogno?
Però ho la possibilità di poter essere più felice, perché sprecarla?
E se Yamaguchi non accettasse? No, Yamaguchi non c'entra niente. Non spetta a lui la decisione.

Ho preso il mio telefono da comodino e, una volta acceso, ho iniziato a digitare il numero.

Don't worry ‹tsukkiyama›Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora