Casa sua era sempre così ordinata. Pensavo che tornare in quel soggiorno, vedere di nuovo quel fin troppo enorme divano e quel pavimento avrebbe rievocato i ricordi che il mio cuore teneva stretti e nascosti. Eppure mi trovo qui e non sento nulla. Solo freddo. La conseguenza della mia decisone.
27 dicembre 2016
Condividere. Per quanto io ci provi, posso farlo col mio tempo. Coi miei sentimenti però, non è facile. Le decisioni che prendo, le conseguenze di esse, da sempre hanno influito su chi mi circonda, ma ora, non è un semplice ritardo a lavoro, un voto basso a storia, il latte andato a male nel frigo; ora ciò che accade è troppo per chiuderci un occhio su.
14 febbraio 2015
Umide e gelide. Le pareti di questo posto, così come l'aria e le urla soffocate, del vento, forse. Inizio a sentire le dita delle mani sempre più pesanti, poi un formicolio, in continuo aumento. Mi volto verso i miei compagni di sventura, Mike si sta stropicciando gli occhi, Helis sta provando a capire se siamo sulla strada giusta con la sua torcia, Blaine invece mi sta guardando. Non riesco a tenere testa al suo sguardo, inquisitorio, come suo solito, lo sguardo di chi ti scava dentro con una sola occhiata. Nella mia mente provo a decifrare la sua espressione, un misto tra rabbia e paura.
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Decido di girarmi, per qualche motivo il mio istinto mi porta a pensare di andare verso sinistra. Prima di iniziare a camminare però, mi volto un'ultima volta per controllare gli altri. Il suo sguardo è ancora su di me, stavolta anche quello degli altri. "Quindi è qui che le nostre vie si separano" - dice sospirando Helis "Sento che questa è la mia via" - le rispondo io, toccando uno dei muri di quella caverna che sembrava diventare sempre più stretta, ad ogni mia parola, ad ogni mio respiro. "Noi ci rivedremo, appena finito tutto questo. Ci vediamo giù. Capito?" - dice sistemandosi la felpa, con tono alquanto severo e convinto; sembra voglia convincere anche se stesso, Mike.
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Io annuisco. "Ci vediamo giù. Abbiate cura di voi" "Anche tu" - avvicinandosi e stringendomi a se, Helis prova a trattenere le lacrime. La preoccupazione è molta, persino per me, che non avevo bisogno di preoccuparmi, l'immortalità era dalla mia parte, né fame né sonno né pericoli potevano mai scalfirmi. Ma loro, un umano, un incantatore e una veggente, erano più esposti di me, più a rischio. Era quello che mi preoccupava da sempre. Anche una volta usciti, se mai saremo usciti da questa caverna, le risposte che avremo trovato ci cambieranno per sempre. Non saremo gli stessi quattro che sono entrati da quella porta nella caverna due ore fa. Solo uno di noi potrà avere tutte le risposte, egoisticamente voglio essere io, perché almeno così risparmierei dolore a loro e chiunque si sia trovato in questo mondo, in questo momento.
