schifo come il risveglio

9 1 58
                                    

《Ma porca miseria!》a disturbare il suo sonno fù la testata che diede al comodino dopo aver cercato di spegnere la sveglia che ormai suonava da minuti.
《Ruber, ma che cazzo! La prossima volta vieni a disturbarmi come fai quando non devi e svegliami!》
Disse al suo cane dopo aver controllato l'orologio, ed essersi accorta di essersi svegliata tardi.
"𝑴𝒂 𝒄𝒉𝒆 𝒅𝒊𝒂𝒎𝒊𝒏𝒆 𝒔𝒕𝒐 𝒇𝒂𝒄𝒆𝒏𝒅𝒐,𝒄𝒊𝒐𝒆̀ 𝒔𝒆𝒓𝒊𝒂𝒎𝒆𝒏𝒕𝒆 𝒔𝒕𝒐 𝒑𝒂𝒓𝒍𝒂𝒏𝒅𝒐 𝒄𝒐𝒏 𝒊𝒍 𝒎𝒊𝒐 𝒄𝒂𝒏𝒆?! 𝑴𝒂 𝒔𝒐𝒏𝒐 𝒊𝒎𝒑𝒂𝒛𝒛𝒊𝒕𝒂?" Pensò.
Dopo il suo strano sclero mattutino si diresse verso l'armadio, si preparò e uscì per andare a lavoro.

Quel giorno il clima era tiepido e il cielo era immenso di nuvole simili a dolce e morbido zucchero filato, altre invece avevano forme buffe e strane, ma una attirò completamente l'attenzione di Sia. Una nuvola simile ad una S "𝒔𝒊 𝒄𝒐𝒎𝒆 𝒊𝒍 𝒎𝒊𝒐 𝒓𝒊𝒔𝒗𝒆𝒈𝒍𝒊𝒐" borbottò per il fatto che la prima cosa che le venne in mente guardando quella lettera fu "𝒔𝒄𝒉𝒊𝒇𝒐".

Giunta al negozio di fotografia in cui lavorava salutò Lydia e si diresse nel piccolo e ormai mal messo spogliatoio femminile. Si cambiò indossando una maglia nera e dei pantaloni grigi appartenenti ad una tuta ormai messa nel cassetto che Sia non apriva quasi mai; e infine raccolse i capelli in uno chignon disordinato con ciuffi di capelli che le ricadevano in fronte, quella pettinatura la fece sembrare una di quelle madri single disperate e infatti si mise a ridere davanti a quell'immagine così buffa probabilmente, chiunque altro avesse mai visto quella scena avrebbe preso Sia per pazza. Ma lei no. Lei rideva per qualsiasi cosa potesse sembrarle strana, non importava con chi fosse o dove fosse, lo faceva e basta. Ciò che caratterizzava Sia era sopratutto la bellezza: capelli rossi, labbra carnose, occhi verdi e un fisico proporzionato. Ma a lei non importava di tutto ciò. Preferiva poter soddisfare i suoi sfizi personali e quelli di sua madre, lavorando nei giorni feriali.

Prima di uscire definitivamente dallo spogliatoio decise di sistemarsi un po' l'acconciatura per non far scappare i clienti, ma prima che potesse porgere una mano verso l'elastico per toglierlo Lydia la chiamò urlando.
《Siaa,che stai combinando lì dentro, muoviti ad uscire che sono stanca!》
Anche Lydia era una ragazza carina: capelli neri, occhi marroni e un bel carattere ma certe volte poteva essere davvero una rompipalle, come in quel momento. 《Sia,devo avvisare Laura?!》
Laura, una ventiduenne, era la proprietaria del negozio, non sapeva molto di lei, le uniche cose di cui era a conoscenza era il fatto che il padre fosse morto e che lei avesse ereditato poi il negozio. Però erano in buoni rapporti, ad esempio quando Sia aveva bisogno di un po' di aiuto in negozio, lei l'aiutava sempre e certe volte le offriva anche un caffè.
《Arrivo!》 gridò Sia, incamminandosi verso il bancone.
《Ah,finalmente pensavo dovessi usare le maniere forti, comunque le foto sul bancone devi consegnarle ad un tipo con strani piercing in faccia, il nome e cognome te li ho scritti nel foglio, non dare a nessun'altro le foto a meno che non sia lui chiaro?》
《Si》rispose annoiata Sia
Lydia si incamminò verso l'uscita ma prima di uscire definitivamente dal negozio si girò e guardò male Sia.
《Che c'è ora?》
《Tratta bene tutti i clienti,non usare termine volgari e non tirare occhiatacce a nessuno》calcò bene "𝒕𝒖𝒕𝒕𝒊" e "𝒏𝒆𝒔𝒔𝒖𝒏𝒐" e si chiuse la porta dietro senza dare la possibilità a Sia di repliclare.
Lei e Lydia non avevano un gran rapporto, erano colleghe di lavoro tendenti ad amiche,però tutto sommato quando avevano bisogno,c'erano l'una per l'altra.

Loro due avevano orari diversi: Lydia lavorava di mattina, il martedì, mercoledì, venerdì, e poche volte la domenica, di solito dalle 9 alle 15 e mezza;ma certe volte andava via anche più presto, per il semplice fatto che la maggior parte dei clienti non entrava di mattina ma di pomeriggio. Anche se Sia non comprendeva molto l'orario che le aveva assegnato Laura. Era palese che una ragazza come lei avrebbe attirato più clienti perché aveva un viso simpatico,al contrario di Sia.
Mentre quest'ultima lavorava il martedì,giovedì e il sabato sempre con lo stesso orario da ormai un paio di mesi cioè,dalle 14 alle 18 in punto;ma certe volte faceva degli extra la domenica mattina, perciò incontrava Lydia. Non le dispiaceva vederla di domenica, anzi era l'unica collega con cui parlava,escludendo Theo con cui certe volte parlava di lavoro e dei clienti strani che gli erano capitati. Gli altri giorni invece notava Lydia solo di sfuggita essendo che lei montava i video,modificava le foto e decorava gli album.
Sia invece doveva stampare e consegnare le foto.

Hai finito le parti pubblicate.

⏰ Ultimo aggiornamento: Sep 12, 2021 ⏰

Aggiungi questa storia alla tua Biblioteca per ricevere una notifica quando verrà pubblicata la prossima parte!

Il prezzo del segretoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora