Midnight Star/s.

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Louis Tomlinson era quello solitario e freddo del gruppo. C'era Niall, quello casinista, che mangiava pure l'intonaco dei muri. Zayn, quello protettivo, sembrava il fratello maggiore di tutti. Harry, il ragazzo hippie e gay dichiarato, dava i consigli migliori. E per ultimo ma non per importanza, Liam, quello razionale e coscenzioso.

“Porca di quella troia tua madre puttan-”-beh forse non proprio tanto hippie, urla Harry col sedere immerso nell'acqua stagnante del laghetto artificiale.
“MA CHE HAI FATTO STO MORENDO”
“Stai zitto Niall o ti ammazzo, giuro”-no, magari non era proprio hippie però gli piacevano i fiori, dai (vale lo stesso?).
“ZA VIENI A VEDERE CHE HA FATTO”
“Porca troia laid-”
“Ma che hai fatto Harry” chiede Zayn con un cipiglio.
“Che non ci vedi?” dice mentre Zay gli passa una tovaglia.
“Ho capito, dobbiamo tornare a casa?” dice con una sfumatura di delusione Niall, come quella che provano i bambini prima di essere trascinati fuori dal parco giochi dalle proprie madri.
“Tu che dici?”
“Dobbiamo tornare?" afferma Louis dopo un'eternità di silenzio.
“Sì!” risponde con ovvietà Harry, guadagnandosi un'occhiataccia da parte del ragazzo.
“P-però se vuoi restare..”
Lui non lo degna di uno sguardo e comincia a preparare la sua roba. E questo non per forza devono saperlo tutti, ma forse il cuore di Harry aveva una crepetta in più.

In macchina ad Harry piace cantare a squarciagola sulle note di “I will survive”, la sua canzone preferita. I ragazzi lo sanno, perciò la prima cosa che fanno appena entrati in macchina, è aprire spotify nel navigatore dell'auto.
A Louis questo momento non piace, ogni volta che riesce a capire in tempo le intenzioni dei ragazzi, mette gli auricolari e l'album dei The Fray a palla, mentre si rintana nel suo solito sedile posteriore al lato sinistro, dietro Zayn.
Quando Liam non guida, tocca a Zayn, così anche il posto di Louis varia. Non importa quando, dove, perché e come, Louis è e sarà sempre dietro Zayn.