༆𝑽𝒆𝒄𝒄𝒉𝒊 𝒂𝒑𝒑𝒖𝒏𝒕𝒂𝒎𝒆𝒏𝒕𝒊༆

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     Naora chiuse la porta della stanza dell'hotel dove alloggiava, dopo aver fatto entrare il ragazzo con cui aveva appena cenato.
     "Allora...?" si fermò, avendo difficoltà a ricordare il suo nome.
     "Konyo" disse lui, rendendosene conto del suo problema.

     "Konyo, io vado un attimo al bagno per rinfrescarmi. Tu accomodati dove vuoi" disse sorridendo, un sorriso sicuro di sé che mostrava sempre.
     "Va bene. Ti aspetto" rispose anche lui con un sorriso d'intesa.
     "Perfetto" e si diresse verso il bagno.

     Dopo essersi divisi come programmato, Naora e Nobara erano andate verso il centro per esorcizzare delle maledizioni, mentre Gojo e Megumi si erano diretti alla periferia. E dopo aver accompagnato la ragazza all'Accademia mentre il sole tramontava, Naora se n'era andata al ristorante dove aveva programmato un appuntamento con un ragazzo conosciuto su Internet.

     Così, dopo tutta la giornata si ritrovò in bagno mentre si asciacquava la faccia. Ma quando stava prendendo l'asciugamano per asciugarsi il volto, sentì un urlo provenire dalla stanza.
     Naora corse subito dal bagno per raggiungere la camera e capire la provenienza di quel urlo.
     "Cos'è successo?" chiese.
     Ma dopo aver visto una presenza, la corvina capì tutto.

     Nella stanza, infatti, non poteva passare inosservata la figura di un omone alto un metro e novanta con capelli bianchi seduto sorridente sul divano, che la salutava con la mano mentre il ragazzo di fronte a lui tremava da non poter nemmeno parlare.

     Notò che invece della sua solita benda, che la indossava con l'uniforme dell'Accademia fino a questa mattina, adesso portava solo in paio di occhiali da sole e una camicia bianca che a prima vista presumeva che fosse dell'Oxford, con dei pantaloni neri e scarpe eleganti.

     Se Naora non fosse furiosa, avrebbe potuto pensare che fosse dannatamente bello, anche se avrebbe preferito morire piuttosto che ammetterlo. Ma in quel momento, quello era ultimo dei suoi pensieri.

     "Che cazzo ci fai qui?" ringhiò Naora a Gojo.
     "<Ciao Satoru, amore mio. Gioia della mia vita, è bello vederti!> sarebbe stato più gradito" disse lui ironico.
     "Ti posso far gradire il miei pugni, esprimono tutti i sentimenti che provo nei tuoi confronti" rispose mentre cercava di trattenere la rabbia che prendeva il suo sopravvento.

     Lui la ignorò e disse: "Allora è questo che dovevi fare alle 6 di sera. Un appuntamento eh? Mi chiedo come hai fatto a trovarne uno così presto. Sei anche più veloce di me" rise.

     "L-lo c-conosci" intervenne a quel punto Konyo, balbettando dalla paura mentre guardava con terrore lo stregone.
     "Purtroppo" rispose una Naora rammarica, con un enorme dispiacere stampato sul volto.
     "C-chi è lui?" chiese.

     "Sono un fantasma sexy che ha infestato questo hotel e il suo cuore" disse Gojo divertito, puntando il dito verso Naora.
     "Sexy un fottuto corno. Vattene prima che ti sistemi per le feste, Satoru" sibilò.

     "Un fantasma?!" urlò invece l'uomo impallidito mentre indietreggiava e si dirigeva per mettersi dietro le spalle di Naora.
     "Che cazzo c'entra un fantasma ora?" chiese spiegazioni la corvina.

     "E-ero seduto sul divano e a-allimprovviso quel fantasma è apparso dal n-nulla accanto a me. UN FANTASMA! Oh mio dio, ho appena visto un fantasma!" urlò isterico.

     Allora Naora capì che Gojo si era teletrasportato direttamente nella sua stanza e lui aveva creduto che fosse un fantasma. Ma dal sorriso presuntuoso dell'uomo coi capelli color avorio, era certa che lo aveva fatto apposta.
     Tuttavia, come avrebbe potuto spiegarlo a quel povero Konyo la verità?

𝑬𝒏𝒆𝒎𝒊𝒆𝒔 - |{𝒂 𝒈𝒐𝒋𝒐 𝒔𝒂𝒕𝒐𝒓𝒖 𝒙 𝒐𝒄}|Where stories live. Discover now