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Margherita, Margherita aveva la solita e bizzarra abitudine di saltare gli spuntini e li nascondeva sotto il letto pur che sua madre non li trovasse. Margherita un giorno venne da me e aveva gli occhi stanchi, il volto sfigurato dai mille pianti. Allor che io le chiesi cosa c'era che non andava lei mi disse che la sua vita era un inferno e che le tue dita mangiucchiate erano così perché moriva di fame ed io le domandai se sua madre non la cibava abbastanza e lei mi rispose che si, la cibava, abbastanza con le mani. Venne un altro giorno e Margherita si trovò assieme a me in un posto che un po' ci accomunava in una sede psichiatrica e allora io la vidi all'angolo con una fascia al polso con gli occhi stanchi il sorriso spento di chi ha smesso di lottare ma non vuole farlo vedere ed era così fragile che quasi volevo avvicinarmi per darle un abbraccio ma avevo paura di frantumarla, e in quel momento chissà che pensieri sono passati attorno a lei, chissà quali ansie quali paranoie le poteva portare in petto ma io solo una cosa ricordo, le sue mani non erano più mangiucchiate avevano un bello smalto giallo, lucente che cosi non mi ricordava più con la perdita di appetito e mi chiesi chissà se mangiava ancora chissà, come resta in piedi ma lei ce la fa perché lei è una roccia ed è proprio la sua fragilità il suo punto forte quindi ti prego Margherita non mollare mai.

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