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Mamma e papà,
Vi chiedo subito scusa per quello che ho fatto, ma ho preso coraggio e ho preso la decisione che, forse, mi cambierà la vita. Vado a vivere a Boston , da Liam. So che non sarete d'accordo, ma sono stanca della mia vita qui, a Portland, ormai me la sento troppo stretta, non mi sta più bene, ed ho bisogno di un cambiamento che mi possa salvare da questa routine ciclotica. Vi voglio bene.
Vostra, Ally

Il viaggio in pullman sarà lunghissimo, spero vivamente che ne valga la pena. Arriverò a Boston di mattina presto, verso le cinque o le sei, porterò il sole sulla città si potrebbe dire, cosicché Liam mi possa venire a prendere e possa lasciarmi nel suo appartamento per sistemarmi e riposarmi, poi nel pomeriggio andremo insieme al nuovo liceo per chiedere di iscrivermi ai corsi. I miei genitori non si accorgeranno della mia partenza fino a domattina; probabilmente il primo che noterà il cambiamento sarà mio padre, che si sveglia per primo, e troverà la lettera sul tavolo della cucina. Già immagino quanto squillerà il telefono domattina, quando, dopo aver svegliato mamma, saranno entrambi preoccupatissimi e in totale disaccordo con la mia decisione, cercheranno di convincermi, ma ormai sarà troppo tardi.

<<Ally!>> sento chiamarmi. Mi volto e vedo mio fratello, bello come sempre, aprirmi le braccia in attesa che corra verso di lui, un po' difficile visto i tanti bagagli che mi sono portata dietro. <<Come è andato il viaggio, Ally?>>
<<Tutto tranquillo, ho dormito quasi per tutto il tempo>>
<<Bene, ti porto a casa>>
Trovo mio fratello molto cambiato: si è fatto crescere i capelli, quindi ora ha un bel ciuffo colto castano, in tinta con gli occhi nocciola, ed è anche molto abbronzato.
<<La casa è molto bella, Liam, ma è anche molto disordinata!>>
<<È per questo che sei qui, no?>>
<<Non ci pensare nemmeno!!>>
Iniziamo a fare una lotta di cuscini, che dopo poco esplodono e tutte le piume finiscono per inondare il salone. L'appartamento è veramente meraviglioso, ha un salone luminosissimo, con ampie vetrate, ed include direttamente la cucina con piano bar; ci sono due camere matrimoniali con due bagni privati (una è di mio fratello, l'altra sarà la mia), un altro bagno ed infine una camera degli ospiti, che Liam ha trasformato in stanza dei videogiochi insieme ai suoi amici, è una stanza impraticabile, piena di console, telecomandi, schermo enorme, cuffie, e tanto altro che non saprei dirvi.
<<Bene, io ho lezione di diritto economico, ci vediamo dopo pranzo. Nel frigo c'è un sacco di roba, in caso su questa via c'è un market sempre aperto. Sistemati nella camera col bagno e fai come fossi a casa tua, nel senso... è casa tua adesso.>>
<<Va bene... grazie di tutto Liam.>>
Mi abbraccia, stringendomi forte forte a lui, tanto che riesco a sentire il suo cuore battere e questo mi ah fatta veramente sentire a casa.

Dopo aver mangiato uova strapazzate ed insalata, trovo la forza di alzarmi dal divano e riordinare il caos che avevo creato per cucinare, metto tutto nel lavello per sciacquare i piatti, per poi infilarli in lavastoviglie. Ho la mano intenta a sciacquare la brocca quando sento girare le chiavi nella serratura della porta, così mi asciugo le mani e mi dirigo all'entrata, saltellante.
<<Chi sei?>> dico a tono elevato, scioccata poiché ero sicura di trovarmi davanti Liam, e non uno sconosciuto.
<<Devi essere Allison>> mi sorride il ragazzo, porgendomi la mano, <<Io sono Noah, un amico di Liam. Scusa se ti ho fatta spaventare, ma spesso mi appoggio da lui per questo ho le doppie chiavi>>
<<Tranquillo. Comunque lui non c'è, sta al college>>
<<Sì, lo so, sono passato solo perché avevo dimenticato alcune mie cose l'altra sera, ma non avevo idea che fossi già arrivata, scusami tanto>>
<<Non ti preoccupare, fai ciò che devi fare>> lo tranquillizzo e lo accolgo dentro casa. Lo seguo verso la camera degli ospiti, ossia la loro camera dei giochi, soffermandomi poi a darmi un'occhiata allo specchio del corridoio: non indosso i pantaloni, ma sono una maglia extra large che mi arriva alle ginocchia, che vergogna.
<<Quindi ora tu vivi qui>> domanda retoricamente, conoscendo già la risposta, così annuisco e prosegue, <<Allora ogni tanto potresti venire a qualche festa universitaria con noi, per fare amicizia>>
<<Sarebbe figo>> commento.
<<Sta sera un nostro gruppo di amici ha organizzato una cosa in un locale... Suonano in una band rock e ci hanno invitato al loro primo "concerto", se ti vuoi unire...>> dice, invitandomi alla fantastica serata rock dei loro amici universitari, per poi congedarsi ed andare via.

Come ci si veste per una serata rock? Come saranno vestite le altre ragazze? Tacchi Saint Lauren o stivaletti?
<<Liaaaaam! Vieni qua!>> grido per farmi raggiungere immediatamente, sto avendo una crisi di moda ed ho bisogno di un supporto, <<Cosa diavolo mi metto sta sera??>>
<<Ally, vestiti come vuoi, è una cosa tranquilla...>>
<<Dai non ne ho la più pallida idea!>>
<<Ally... io starei stud->> lo interrompo mentre parla per supplicarlo di darmi una mano.
<<Per favoreee!!!>>
Sbuffa e lancia gli occhi al cielo, per poi dirigersi violentemente verso il mio armadio: tira fuori un vestitino nero che mi sta molto attillato e gli stivaletti con le borchie.
<<Adesso lasciami finire l'ultimo capitolo>> sbotta e se ne va sbattendo la porta della mia camera.

Ally.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora