Capitolo 3

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"Com'è andato questo tuo primo giorno?"
mi chiese il professor Anderson mentre stavo mettendo le mie cose nell'armadietto.

"Benissimo" dissi ironicamente, ma cercai di dirlo il più realisticamente possibile.

"sicura? se si sono conportarti male puoi dirmelo"
certo, un mio alunno mi ha solo minacciato di morte, peró dai è solo un ragazzo è tutto normale.

"Non si preoccupi, sono stati molto carini con me"

"Ne sono contento, allora a domani signorina Harrison"

"A domani signor Anderson"

Finalmente fuori da questo inferno.

Uscii dalla scuola e vidi il mio ragazzo tyler accostato con la macchina davanti la scuola, probabilmente mia madre le ha detto tutto ed è venuto a prendermi, dopo ieri mi aspetto minimi delle scuse.
Andai verso la macchina a passo sicuro ed entrai nell'auto senza proferire una parola.

"Hey, tua madre mi ha detto tutto, com'è andata oggi?"
cercó di iniziare un discorso, ma finchè non avrei ricevuto le mie scuse non avrei fatto altro che rispondergli in modo freddo.

"bene, grazie"

La situazione fú molto imbarazzante, soprattutto per lui.
"Alicia.." cominció a grattarsi la nuca e continuó a parlare "mi dispiace, per ieri intendo"

bingo.

"mi spieghi perchè hai voluto andare in quel posto dove sono tutti dei criminali spacciatori ubriaconi? cosa ti è saltato in mente! ero preoccupata di mia madre e tu mi hai fatto andare in un luogo che non ha fatto altro che mettermi ansia, in piú eri anche sparito"

"Alicia, ti ho detto che mi dispiace puoi anche smetterla di agitarti e darmi contro"

di agitarmi?? mi sto agitando?

"Come scusa? dovresti solo che stare in silenzio con la testa bassa e subire tutto ció che ti sto dicendo, perchè te lo meriti"

"Lo vedi perchè la nostra relazione non va bene cazzo?!" sbattè un pugno sul volante che mi fece emettere un gridolino dalla paura.

"Ogni volta devi sempre esagerare e dirmi le cose 50 volte, sei una fottuta logorroica. Ti ho chiesto scusa ok? cosa ti aspetti che mi metta in ginocchio e ti lecchi il culo come farebbe qualsiasi ragazzo che ti guardi? No, Alicia non sono cosí, quindi smettila di essere fottutamente irritante ogni volta che discutiamo, diamo un taglio alla conversazione e basta, d'accordo?"

Logorroica, irritante.
Era cosí che mi stava chiamando il mio ragazzo, il ragazzo con cui ho passato 3 anni della mia vita.
Sono logorroica e irritante? allora adesso gli faró un bellissimo favore.

"Si Tyler"

emise un respiro di sollievo e si rilassó sul sedile per poi girare le chiavi della macchina.

"Diamoci un taglio"
continuai.

Lui mi guardó e spalancó gli occhi, non gli diedi il tempo di dire nulla che mi trovai giá fuori dalla sua macchina.
Sarei andata a piedi piuttosto che andare con lui.
Avevamo chiuso? non lo so, lo amo ancora ma a volte quando litighiamo sembra che non mi capisca, pensa che tutto quello che succede sia risolvibile in modo superficiale, che va dal sesso a un semplice "ok scusa ora torniamo a fare i fidanzatini felici".
Voglio che una persona faccia davvero vedere che sia dispiaciuta, che mi dica quello che pensi, il ragionamento che l'ha portato a capire che aveva sbagliato.
Semplicemente un uomo maturo.
Quello che pensavo che lui fosse.

Cominciai a camminare dritto e il vento cominció a scompigliare i miei capelli;
chiusi per un istante gli occhi e feci due grandi respiri profondi.

"Stai meditando per caso?"

Spalancai gli occhi e feci un piccolo salto indietro dal grande spavento.

"Tu non-
puoi comparire cosí, chiaro?"

"altrimenti cosa fa professoressa? mi mette la nota?"

"Aron smettila, non sei divertente"
"adoro quando dici il mio nome"

alzai gli occhi al cielo e sbuffai contemporaneamente, questo ragazzo era una vera rottura.

All'improvviso mi ritrovai contro un muretto con Aron a pochi centimetri di distanza dalle mie labbra,
sentivo il suo sospiro su di esse.

"Non provare ad alzare gli occhi al cielo e tantomeno a sbruffare a quello che ti dico, chiaro?"

Lo guardai intensamente negli occhi, quelle iridi verdi sapevano ipnotizzarmi.
D'istinto mi morsi il labbro quando il mio sguardo cascó sulle sue labbra carnose.
Merda Alicia riprenditi.
Distolsi lo sguardo e guardai dappertutto tranne il suo viso, non dovevo guardarlo in modo cosí dettagliato mai piú.

"guardami"

no, no e no.

"Ho detto guardami" disse a denti stretti e con una profonditá che poteva mettere timore a chiunque.

lo guardai, i nostri sguardi si incrociarono, era come se le nostre anime si stessero toccando, anche se in realtá eravamo solo estremamente vicini, nulla di piú.

il suo pollice si fece strada sul mio labbro inferiore e me lo tiró giú e cominció ad accarezzarlo.
Qualcuno mi salvi da questa fottuta situazione.

Finalmente non sentii piú il suo dito sulle mie labbra e si era allontanato di molto, grazie gesú.

"Ti porto a casa, muoviti"

andó verso una moto, che a quanto pare si riveló essere la sua e mi passó un casco nelle mani.

"Non salgo su quel coso"

"Sali cazzo, ti sto facendo un favore"

"ho paura delle moto"

il suo sguardo si addolcí e cominció a ridacchiare. Era cosí bello quando sorrideva.

Si avvicinó a me e con delicatezza mi inserí il casco sulla testa e mi allacció il cinturino.
"Non preoccuparti andró piano, basta che ti reggi a me"

Non avevo nessunissima intenzione di reggermi a lui, di toccarlo.
Se andrá piano sapró matenere l'equilibrio e non dovró neppure sfiorarlo.
Salí sulla moto dietro di lui e in men che non si dica sfrecció come un matto.
Cominciai ad urlare dalla paura e mi strinsi forse a lui, lo aveva fatto apposta stronzo.
Lui intanto sentendomi impaurita scoppió in una fragorosa risata.
bastardo.

Le mie braccia erano completamente stretta al suo corpo caldo, cominciai a guardare attentamente le sue braccia, in particolare i tatuaggi, devo dire che gli donavano molto.
Non mi sono mai piaciuti i ragazzi cosí tanto tatuati, ma lui.. beh era lui.

Per mio grande sollievo la moto si fermó, davanti la mia vita di casa, ma aspetta..
come faceva a sapere dove abitavo?

Scesi velocemente dalla moto, mi tolsi il casco e tentai di mandare indietro i miei capelli per sistemarli un po'.

"Come fai a sapere dove abito?"

"tua madre ha parlato di tutto e di piú con noi, anche di informazioni private, l'ha fatto per fare in modo che ci fosse un rapporto di fiducia tra docente e alunno"

Gli avrà mai parlato di me?

"Bene, allora ci vediamo domani a scuola"
feci per andarmene ma mi sentii prendere da un braccio.

"spero che per questo mio gesto cosí calante mi metta un voto un piú quando mi interrogherá professoressa"
mi fece l'occhiolino, rimontó sulla sua moto e mi lasció lí ferma a fissarlo.

Spero che mia madre si riprenda il piú velocemente possibile, non posso assolutamente continuare.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Sep 28, 2021 ⏰

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