sono stanco
sono davvero tanto, troppo stanco.
E non parlo di stanchezza fisica, come se avessi preso parte di una maratona chilometrica, che ti sfinisce e ti indolenzisce le ossa, ma di quella che ti distrugge dentro, portandoti a un crollo emotivo.Cedi non appena sei solo, nessuno ti sente, nessuno ti vede, finalmente sei in solitudine, ancora una volta.
Anche se fatico ad ammetterlo, ma mi piace, perché proprio in quella solitudine puoi finalmente togliere la tua maschera felice, ed essere te stesso.
Chiudo la porta della camera a chiave, butto lo zaino in una parte imprecisata della stanza, tolgo giacca e cravatta, oggi fin troppo le ho sopportate. Quella divisa scolastica, di cotone grigio, la cravatta rossa intorno al collo, inizialmente ti fanno sentir parte di una grande famiglia, poi pian piano, ti accorgi che proprio di quella famiglia, tu non me fai parte.
In quel preciso momento, le gambe non ti reggono più, la distruzione si sente nelle vene, e finisci per cadere sulle ginocchia, provocando un tonfo sul pavimento, ma le pareti non sono sottili e nessuno ti sentirà.
Poi resti lìfissi il vuoto
Con le lacrime interrotte sul tuo viso che rigano le guance, ormai arrossate.
non urli, ti sentirebbero alla fine, ma piangi, piangi tanto, hai resistito per tutta la giornata, hai fatto ciò che ti eri ripromesso per tirare avanti, ma tutti abbiamo un limite da mantenere, piangi, sfogati, singhiozza, tutto questo fa solo del bene, non puoi tenerti tutto dentro per sempre, te lo sei detto troppe volte ormai.
Piangi, finché le lacrime non terminano e smettono di cadere, poi andrà tutto bene.
Così ti alzi piano, lentamente le tue gambe strisciano al suolo finché non ti rialzi, al minimo movimento improvviso la tua testa comincerebbe a girare, come una giostra al luna park, cammini verso il letto dove ti butti privo di forze.
Sprofondi in quel materasso, cadendo in un altro mondo, dove i rimpianti ti ronzano nella mente e le delusioni si impossessano della tua coscienza. E ti addormenti così, in assoluta tristezza, costantemente pugnalato al cranio da ricordi traumatici.
..
sono esausto.
L'unico termine con cui posso definire ogni respiro delle mie giornate. Ogni secondo, minuto, ora, giorni, mesi, persino anni, la mia esistenza è stravolta da continue esplosioni che entrano nel torace e ti devastano interiormente. Ti demoliscono pian piano, lentamente, come una tortura, lenta e calma, diventando sempre di più un continuo loop che ti fotte il cervello, togliendoti quel briciolo di lucidità che è rimasto in te.
Ti ho visto oggi, come sempre del resto, prima tutti i giorni eravamo affianco, parlavamo sorridendo, o almeno tu lo facevi, Io di rado, ma proprio per questo ogni mio sorriso era unico, ne riservavo pochi e solo a chi voglio.
Prima ne ero felice, bramavo ogni mio sorriso, perché era rivolto esclusivamente a te.
Mi sentivo speciale.
Ora...
Vedendoti con lei , sono solo un ricordo del passato.
Ti vedo sorridere ogni giorno e vi guardate con desiderio platonico, mentre io sto male, perché mi manchi e ho bisogno del tuo tocco.
Sfiorarci le dita inconsapevolmente, le ginocchia che si toccano mentre siamo seduti accanto in mensa, gli sguardi che avevamo, sono tutte sensazioni che mi fanno girare lo stomaco, facendo uscire miriadi di farfalle. Con quei battiti d'ala delicati, dedicati unicamente a te...
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Flower escape ¦ _-Kiribaku-_ ¦
FanfictionLa tristezza incombe nelle loro vite. Bakugou, con un amore non ricambiato, che lo distrugge interiormente. Kirishima, una vita solitaria, abbandonato da tutti. Insieme cercano di dimenticare il passato, consapevoli delle loro debolezze e dei loro...