Le -oramai- vacanze, alla Tana, erano al culmine dello svolgimento.
Ron, Ginny, Harry ed Hermione, finiti i lunghi ed impetuosi anni ad Hogwarts, vivevano nella -da sempre- casa dei Weasley.
Tutti in cerca di lavoro. Ron ed Harry per gli Auror, Hermione al ministero e Ginny come cacciatrice professionista della sua squadra -ovviamente- preferita, tutta al femminile, le Holyhead Harpies.
Ma la vita da giovane adulto era più che difficile. Aiutare Molly in cucina, svegliarsi presto la mattina per sistemare il giardino, dare da mangiare alle galline....
Era molto meglio fare lo studente, più che sicuro.Ma un altro problema affliggeva l'umile dimora dei ragazzi: Ron ed Hermione erano al culmine della felicità, dopo il fidanzamento, il giorno della seconda battaglia di Hogwarts. Mentre Harry e Ginny non avevano più parlato di quello che, sempre quel giorno, era successo.
Harry doveva andare, doveva consegnarsi al signore oscuro. Ginny, in preda alle lacrime, doveva lasciare colui che ogni giorno la faceva sorridere: il ragazzo di cui era -follemente- innamorata.
Lo baciò, senza pensarci, senza badare a quello che avrebbe detto il prescelto. Ormai nulla aveva più senso.Ma era sopravvissuto, il nostro Potter, e per questo i nostri protagonisti erano molto staccati.
Harry aveva paura di avvicinarsi alla rossa, -per paura di fare qualcosa di sbagliato- che a sua volta non voleva parlare con lui per timore di dover spiegare a cos'era dovuto quel suo spontaneo bacio.
Ma non potevano andare avanti così per sempre, giusto? Non potevano nascondere i loro sentimenti per sempre, vero? Questo solo il tempo -e il destino- lo avrebbe deciso.
Quel giorno, invece, i quattro ragazzi erano soli in casa. Molly a fare la spesa, Arthur al ministero, nessuno in più abitava lì. Il problema di Harry e Ginny, però, era che anche Ron ed Hermione dovevano uscire.
Erano stati invitati dai genitori della ragazza -con il timore di Ron- per una pranzo domenicale e familiare, anche per conoscere meglio questo ragazzo della loro primogenita -e unica- figlia.
Così Harry e Ginny erano soli. Finalmente, erano in grado di parlare. Non sarebbero stati muti tutto il tempo, almeno.
«Harry, Gin, noi andiamo» diceva la voce di Hermione. Mano nella mano con il fidanzato, stava uscendo di casa.
«Ok» aveva risposto la Weasley, con tono cupo, sorridendo, lievemente -e fintamente-.
«A dopo» aveva a sua volta cercato di smozzare la tensione Ron, senza -forse- successo.
«Ciao» provava anche Harry a sembrare indifferente.
...
Secondi di silenzio che sembravano ore rimbombavano rumorosamente nella stanza, dopo la chiusura della porta, cingolante, della Tana.
Sia Harry che Ginny provavano a parlare, con scarsi risultati, non sapendo cosa dire.
Ogni tanto, qualche sguardo rubato se lo davano, togliendo gli occhi subito dopo aver visto che il loro interesse era ricambiato.
Quando però Harry si era alzato, diretto verso la cucina, per prendersi un bicchiere d'acqua, Ginny parlò.
«Puoi-portare un bicchiere d'acqua anche a me-» Le parole erano uscite da sole, non voleva pronunciarle e sicuramente non aveva sete.
«Oh-certo-»,era stata la risposta del corvino, sorpreso dalla domanda dell'ex fidanzata.
Finalmente era tornato, poco dopo, con due grandi bicchieri contenenti dell'acqua. Dopo essersi seduto vicino alla rossa, le aveva dato un bicchiere, e aveva -finalmente- sorriso.
Sfortunatamente -o fortunatamente- Ginny lo stava guardando, negli occhi, e aveva anche lei sorriso.
Dopo aver bevuto, entrambi erano si, in imbarazzo, ma avevano preso quella sicurezza che mancava a tutti e due, almeno quella per guardarsi più di due secondi.
Harry spostava lo sguardo dagli occhi della ragazza alla sua bocca, mentre la strega -tutta rossa- lo guardava.
Piano piano si avvicinarono, sporgendosi lievemente e continuando a guardarsi.
E successe. Si erano baciati, dolcemente, dopo mesi che erano sembrati anni.
Entrambi non volevano staccarsi dall'alto, dopo tutto quel tempo.
Solo per mancanza di fiato si separarono, continuando a guardarsi.
«Tu mi odi» aveva detto Harry, pensando che il suo gesto spontaneo non era -falsamente- stato apprezzato.
«Io non ti odio, Potter» lo aveva guardato poco storto la rossa, sorridendo piano.
«Io ti amo, Weasley» le aveva risposto finalmente Harry, senza pensarci, senza badarci.
A quel punto, subito dopo, Ginny posò le sue mani sul collo del ragazzo, avvicinandosi e ribaciandolo.
Lui, invece, -sorpreso- aveva posato le sue mani intorno alla vita della ragazza, ricambiando l'affetto.
Erano passati non più di tre minuti da quando Harry aveva baciato Ginny, finalmente, per la prima volta dopo tanto.
Erano passati non più di cinque minuti da quando la Weasley aveva chiesto un bicchiere d'acqua al ragazzo.
Erano passati non più di dieci minuti da quando Ron ed Hermione erano usciti di casa, lasciando Harry e Ginny soli.
Era passata più di un'infinità da quando Harry e Ginny aspettavano quel momento.
𝗔𝗻𝗴𝗼𝗹𝗼 𝗔𝘂𝘁𝗿𝗶𝗰𝗲
Quindi ragazzi? Che ne pensate?
Ripeto che è la mia prima storia, quindi so che non è il massimo.
Spero lo stesso che vi sia piaciuta, però!A questa one-short ho dedicato anima e cuore, a scriverla mi sono emozionata, e spero di aver trasmesso -anche per poco- tutto questo anche a voi.
Ho già in trascrizione un'altra one-short, questa volta Nuna, che spero uscirà la prossima settimana.
Vi saluto e vi ringrazio, un bacio!
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𝐍𝐨𝐧 𝐭𝐢 𝐨𝐝𝐢𝐨|| 𝖧𝗂𝗇𝗇𝗒
Fanfiction'𝐍𝐨𝐧 𝐭𝐢 𝐨𝐝𝐢𝐨 𝐏𝐨𝐭𝐭𝐞𝐫...' Harry e Ginny. Entrambi maggiorenni, entrambi maturi, entrambi consapevoli di provare qualcosa per l'altro. Gli anni ad Hogwarts -ormai finiti- mancano a tutti, ma, soprattutto, alla giovane coppia che, dopo la...