Sempre sarai nel mio cuore

383 15 0
                                    

Erano passati anni dall'ultima volta che Alberto e Luca si erano visti di persona. Ora che i due avevano delle occupazioni, erano più occupati e non potevano passare da Genova o da Potorosso in estate. Luca è stato tutor durante l'anno scolastico, e in estate hanno lavorato come apprendista astronomo. Alberto ha mantenuto il suo lavoro di bagnino, trovando il lavoro divertente. Lo teneva occupato per tutto il giorno. Era quasi come se si stessero allontanando, però, le loro telefonate diventavano meno frequenti. Giulia se ne accorse, con un po' di preoccupazione, soprattutto perché sapeva come i due si sentissero veramente l'uno per l'altra. Diavolo, lei lo sapeva quando erano tutti nella prima adolescenza. Sapendo che la relazione molto probabilmente non si sarebbe ricucita senza qualcuno in disparte, ha deciso di tentare di ricollegare ciò che era stato perso.

Anche se all'inizio sembrava imbarazzante, Giulia passava il tempo a scrivere idee per lettere d'amore per avviare il suo piano. Se avesse indotto i due a credere che si stessero mandando delle lettere, allora forse tutto sarebbe tornato alla normalità. Naturalmente, questo non è stato facile, dal momento che Giulia ha dovuto imparare a falsificare la loro calligrafia e tenere segreta l'intero schema alle persone che le erano più vicine.

Ogni mese, poiché Giulia praticava quotidianamente la falsificazione, osservava Luca e Alberto che lentamente si allontanavano. La faceva soffrire, ma non si arrendeva. Una volta soddisfatta di quanto fosse simile la calligrafia, Giulia ha finalmente terminato entrambe le lettere d'amore. Mentre era su a Genova, inviò la lettera di Alberto a Portorosso e consegnò a Luca la lettera destinata a lui da "Alberto", "Ehi, questa è per te! Alberto voleva che te lo regalassi, fino ad ora l'avevo dimenticato».
Se era vero che era stata a Portorosso per l'estate, Giulia stava ancora mentendo tra i denti, e con cautela.

All'inizio Luca e Alberto non erano sicuri di cosa fare delle lettere. Hanno in qualche modo ignorato il fatto che sarebbero esistiti fino alla prossima estate, decidendo che avrebbero dovuto riscriversi a vicenda. Quella stagione, hanno scritto lettere avanti e indietro, raccogliendo ciò che avevano perso tanto tempo prima. Luca, infatti, ha deciso di venire a Portorosso appena possibile prima che finisse l'estate. Il viaggio in treno verso un luogo che ormai era loro così estraneo li rese un po' tesi. I ricordi di tutto quello che era successo a Portorosso negli ultimi anni però sono tornati alla loro mente, cosa che ha calmato i loro nervi. Luca sapeva che erano al sicuro, scendendo dal treno verso la piazza del paese. Molteplici pensieri hanno attraversato la loro mente, "E se Alberto non mi riconosce?"
"E se non fosse stato Alberto a scrivermi quelle lettere?"
Ma quando Luca alzò lo sguardo, si accorsero che qualcuno li stava salutando. Sebbene non fossero così sicuri, Luca andò avanti e rimase sorpreso. "Alberto?"

"Ciao, Luca! È bello vederti di nuovo!"
Il ragazzo davanti a Luca era cambiato tanto. Ora che avevano 16 anni, non li sorprendeva che Alberto fosse così diverso. Anche Luca era cambiato, anche se non molto fisicamente. Si erano fatti crescere i capelli e sono diventati più alti. Erano anche un po' più magre di quando erano più giovani. "C-Ciao, Alberto."
Luca non sapeva nemmeno mentire. Essere lì con Alberto dopo aver ricevuto tante lettere d'amore premurose li ha resi agitati oltre ciò che le parole potrebbero descrivere.
"Mi sei mancata! Come sei stato?"
"Va bene", ha risposto Luca, un sorriso che appare sul loro volto. "Anche tu mi sei mancato, Alberto."
"Ehi, vuoi andare a salutare Massimo? Lui e Giulia sono tornati a casa».
"Certo."
Mentre camminavano, i due hanno trascorso molto tempo a ritrovarsi e a raccontarsi come è stata la loro vita ultimamente.

"Ehi, Alberto?" chiese Luca, un po' rosso in viso. Avevano bisogno di sapere di quelle lettere.
"Sì?"
"Posso chiederti una cosa?"
"Sì, naturalmente!"
"Quelle lettere... Sei stato tu a scriverle davvero?" Luca guardò Alberto, cercando di pensare alla risposta di Alberto prima di dire qualcosa.
"Bene sì. Quelle lettere sono venute dal mio cuore. Sono... sono contento che tu sia riuscito a leggerli.»
Rimasero in silenzio, troppo agitati per parlare mentre entravano in casa. "Ciao, papà. Ciao, Giulia» annunciò Alberto dopo pochi minuti.
Giulia li guardò con un sorriso: "Ciao! Luca, è così bello rivederti!"
I due si abbracciarono in un rapido abbraccio. "Massimo e io ci sei mancato. Spero che tu ti sia divertito quelle poche estati a Genova!"
"Era più affollato che mai ma, sì, è stato divertente!" rispose Luca sorridendo allegramente.
Dopo, lanciarono un'occhiata ad Alberto. "Ehi... possiamo parlare un momento, in privato?"
"Certo."

In silenzio, entrarono nella stanza di Alberto per un po' di privacy. "Uh..."
Luca era un po' nervoso, "Riguardo alle lettere, ancora.... Li intendevi in ​​un modo più romantico o platonico...?"
"Pensavo che il mio tono fosse ovvio-" replicò Alberto senza pensarci troppo, ma sorrise dolcemente a Luca.
"Li intendevo romanticamente, mio ​​amore."
Il soprannome colse Luca alla sprovvista, ma li fece sorridere. "R... davvero?"
"Certo! Non ti mentirei, Luca..."
"Lo so, lo so. ...Ti amo anch'io, Alberto."

TI AMO LUBERTODove le storie prendono vita. Scoprilo ora