Quando vidi quellombra
Un giorno dinverno mentre passeggiavo per le strade di Londra per andare dal tabacchino perchè mio padre voleva un pacco di sigarette mi misi a correre con i pochi soldi che avevo in tasca vestito di stracci preso dal pensiero che potessero finire, appena arrivato all girata per il tabacchino inciampai sulla grata di un tombino e vidi unombra allangolo di fronte: unombra che sembrava unuomo anziano con una falce in mano con vestiti sporchi, come se avesse allevato dei maiali in un porcile. Aveva un filo di grano in bocca, me poi dopo un po scomparì, allora mi alzai di scatto e corsi dentro; raccontai tutto al tabaccaio e lui non ci credette dicendomi che ero un bambino troppo fantasioso, ho capito che ho solo otto anni ma non posso sognare cose del genere...
Corsi a casa e mentre mi giravo attorno, verso tutte le parti vedevo immagini e ombre di creature mostruose, peggio del minotauro, arrivato a casa dissi :- Mamma ! E lei disse:- Che cè ?, io le raccontai tutto ma non mi credette , CHE CAVOLO ! Allora andai da mio nonno perchè ero sicuro che lui avesse capito ciò che gli avrei raccontato, infatti fu così; gli descrissi lessere in tutti i suoi aspetti e tutte le altre ombre che vidi; lui mi disse che ne vide pure uno lui alla mia età, mi disse che si chiamava Sminnacannito e le alte ombre erano i suoi scagnozzi. Allora esistevano davvero, gli chiesi cosa erano in grado di fare e lui rispose che avevano una forza distruttiva peggio di quella di Frankenstein. Così arrivato a casa nuovamente serrai tutto anche se la nostra casa e fatta di pietre e legname. Verso le due di notte senti ululare e i vento frusciare, vidi un occhio dalla serratura della finestra: era lucente e udii zampate alla porta ma io non mi mossi così chiunque ci fosse lì dietro pensasse che non ci fosse nessuno in casa. Divenuto giorno andai a scuola e studiammo il racconto horror e ho letto che esistono delle leggende di personaggi misteriosi che solo alcuni hanno visto.
A casa, di pomeriggio non udii più ululati ma vidi dietro a me lo Sminnacannito che mi prese con la falce e mi stava per uccidere così ci passai sotto e scappai da casa e i misi a correre verso casa di mio nonno.
Non mi credette neppure lui !
Andai da lui e gli raccontai che mi stava uccidendo lessere e mi disse che non si fanno vedere per uccidere qualcuno, gli Sminnacannito, ma ce ne sono tanti ? Sì. Mi rispose mio nonno e uno sono pure io, così mi saltò addosso ma tutto fu inutile perché mi aveva preso e mi portò in una specie di covo sotterraneo, cerano un sacco di bambini della mia età che furono stati intrappolati dentro dei tubi immobilizzati, mi legarono ad una sedia e mi spiegarono un po di loro erano tutti dei bambini che non volendo essere uccisi vennero stati trasformati in Sminnacannito, mi spiegarono dal Latino Sminmacannitus; tutti quelli che non vollero diventare dei killer vennero paralizzati. Mi diedero tempo per pensare mi diedero il pomeriggio e la notte, ma io avendo un coltellino svizzero anche se a malapena riuscii a slegarmi e cercai di scappare ma nella porta del covo cera un enigma da risolvere: lindovinello era : TONDO ROTONDO BICCHIERE SENZA FONDO , BICCHIERE NON E INDOVINA CHE COSE. Io stentai a rispondere per paura che se avessi sbagliato fosse successo qualcosa, dissi :- ANELLO; la porta si aprì. La mattina seguente vidi che nessun altro Sminnacannito mi diede caccia, così, sereno me ne andai a scuola e di pomeriggio studiai a casa: una giornata normale!
Udii uno strano verso
Il giorno dopo mentre stavo andando per fare la spesa sempre alla girata dopo del supermercato vidi un cagnolino passare ma sentii un ululato strano : non comune, era come un ululato combinato ad il verso di una volpe e di una donna gridare; tuttun tratto diventò sera ed il cagnolino si trasformò in un licantropo. Allora corsi a casa, chiamai mia madre e vidi un licantropo, mio padre, mia sorella; tutti erano licantropi. Mi ritrovai circondato da lupi che si accanirono verso il centro e non videro neanche che scappai da sotto le loro gambe; vidi sangue dappertutto e la prima cosa che pensai di andare nel deserto, così mi misi in cammino per mesi e anche forse anni, pensavo a tutti i capodanni festeggiati con la mia famiglia, per prendere un poco di acqua la prendevo dai laghi e dalle piogge; trovai pure mentre andavo per la mia meta una strana lucertola anatra che mi disse :- Tu sei il prescelitaiato ; e io dissi :- Che cosa ? Rispose:- Tu hai affrontato i Presceli: licantropi magici brutti, la loro bava è veleno ed è letale; i litaiato sono gli Sminnacanito che Tagliano. Cè una leggenda che parla di scontri tra Presceli e litaliati che narra che un ragazzo di nome Litacan vedendo sua madre morire per colpa di un suo caro amico che gettò la madre in un campo di grano e morì, così si gettò pure lui perchè voleva andare con sua madre ma non morì e allora qualche giorno dopo vide un fantasma che lo prese e lo trasformò nel primo esemplare di Sminnaccanito. Il primo nome che ebbe questo ragazzo era Litacan: Lita= Lite e Can= cane così visto che odiava la parte finale del suo nome mandò una maledizione dove si diceva che se qualche ragazzo speciale avesse visto un cagnolino tutti i cani di quella città sarebbero diventati Presceli. Così scattò una lite (come indicava il suo nome) tra tutti gli Sminnacannito e i Presceli, morirono un sacco , milioni di Presceli e litaiati.Quelli che hai visto ora sono pochissimi in confronto a quelli che cerano prima e fra un po di anni diventarono di più. Io poi chiesi:- Perché prima hai detto IL Prescelitaiato? Mi disse che fui lunico a sopravvivere a entrambe le creature.
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Incubi di Paura
HorrorUn ragazzino povero sogna l'incredibile, viene quasi ucciso, muore ma non finisce lì. Adatto a tutte le età. Va dal nonno per consigli ma alla fine scopre che tutto quello che lo circonda è male.