Uscii di casa molto velocemente dopo aver indossato il vestito ed essermi truccata.
Erano le 16:50 non ce l'avrei mai fatta in tempo. Camminai velocemente e con il mio solito fare sbadato non mi accorsi che qualcuno mi chiamava finché non mi bussò alle spalle.
Pensai che era Luca e dissi "Ti avevo detto di non cercarmi più! Vattene! Ho una cosa importante da fare adesso!"
Sconvolta com'ero mi girai di scatto ma al posto di Luca vidi un viso familiare e occhi verdi.
Era Michele.
Cazzo.
"C-che ci fai qui?" Domandai imbarazzata cercando di aggiustarmi i capelli con le mani e pensando alla brutta figura che avevo fatto.
"Ehm.. Ti ho vista dalla moto e pensavo che potevamo andare insieme.. Se vuoi."
"Ehm.. Si certo, va bene.. Scusa per prima.. Ti avevo scambiato per un'altra persona.."
"Tranquilla!" Esclamò con un sorriso.
Non ci capisco molto di moto ma la sua era fantastica.
Mi porse il casco e lo indossai anche se mi veniva un po' grande.
Mi aggrappai a lui e lo strinsi forte.
Era una sensazione bellissima.
"Pronta!?" Esclamò con entusiasmo.
"Vai!" Partì con velocità mentre io mi aggrappavo sempre più forte a lui.
Arrivammo al parco e ci volle un po' prima di potermi staccare da lui, non volevo che arrivasse. Volevo rimanere così con lui, magari per un po', magari per sempre. Era la sensazione più bella che avessi mai provato.
Ma purtroppo dovetti scendere.
Eravamo al parco, decidemmo di farci una passeggiata e iniziammo a parlare.
"Com'è andata la giornata oggi?" Mi chiede.
Ripenso a tutto quello che è successo oggi.. Luca..
"Bene, diciamo.. Non ho fatto nulla di che. Tu?" Dico sperando di sembrare credibile.
"Bene tutto sommato, stamattina ho dovuto badare tutto il tempo quella peste di mia sorella.. È stato.. stressante." Disse ridendo.
"Hai una sorella?"
"Si, si chiama Caroline, ha 8 anni ed è una peste."
"Ahaha, dai, cosa può mai combinare una bambina di 8 anni?"
" "cosa può mai combinare una bambina di 8 anni?" " Mi imita in modo sarcastico. "Certo, se Caroline fosse una bambina normale non potrebbe combinare nulla.
Ma lei non è una bambina normale.
Non è normale a 8 anni avere una mente diabolica come la sua e riuscire a fare determinate cose."
"Ma dai! Tipo?"
"Ogni giorno sperimenta un modo nuovo per torturarmi! E quando siamo a casa insieme da soli ho persino paura di stare con lei.
Oggi mi ha spruzzato il ketchup in ️faccia, mi ha messo tre litri di olio piccante nella pasta e al povero Fluffy, il nostro gatto che la sua mente perversa odia ha cominciato a tirare le saponette del bagno."
"Ahahahah Oh mio Dio." Non la smettevo più di ridere. Povero Michele.
"Si, però in fondo a volte è molto tenera e dolce..
Tipo quando dorme."
Ero morta dalle risate, non mi riprendevo più.
"Ehi, ehi! Non c'è niente da ridere eh!" Esclama sorridendo. "Certo, io sono costretto a sopportarla, sono succube della sua malvagità, ti racconto quello che mi combina e tu ci ridi?
Abbi pietà di me. Qualche giorno te la presento e vediamo poi se ridi ancora."
"Oh va bene! Sarei molto contenta di conoscerla e sono sicura che lei non mi farà niente, penso ce l'abbia più con te."
"In effetti è vero. Povero me."
Rise e mi guardo negli occhi. Oh no mi stavo perdendo di nuovo nei suoi occhi, mi facevano un effetto stranissimo, ogni volta mi facevano dimenticare tutto il resto del mondo.
Decisi di cambiare argomento anche perchè non sapevo che dire dopo cinque minuti a fissarlo.
Ma lui mi precedette. "Beh, che ne dici di andare a prendere un gelato?"
"Sarebbe un idea fantastica!" Esclamai.
Entrammo in gelateria, io presi un milk shake alla fragola e Michele alla vaniglia, ci sedemmo sul verde prato della collina del parco e iniziammo a parlare del più e del meno.
"Posso farti una domanda?"
"Si certo, dimmi"
"Quando ti ho incontrata pomeriggio mi sei sembrata piuttosto scossa.. È successo qualcosa?"
Non sapevo che dire.. Potevo raccontare di Luca?
"Si.. In realtà lo ero, beh sono successe alcune cose pomeriggio.."
"Se non ti va di parlarne non fa niente tranquilla"
"No no, è okay. Beh niente di che in realtà, è solo passato il mio ex, abbiamo avuto una discussione sulle cose successe molto tempo fa e mi sono arrabbiata un po'.."
"Lo ami ancora?" Mi chiede sfacciatamente.
Resto un po' sbalordita, non mi aspettavo questa domanda.
"No!" Esclamo subito.
No, non amo più Luca. Non dopo tutto quello che mi ha fatto.
"Okay" dice sorridendo. "Comunque se hai qualche problema o se ti infastidisce di nuovo puoi sempre chiamarmi, io ci sono."
Sorrido a vicenda. "Grazie"
"Sono già le 20:00! Il tempo passa così in fretta con te Emily."
Non so perchè ma appena le sue labbra pronunciarono il mio nome rabbrividii, sentire il mio nome detto da lui era un altra cosa, una sensazione dolcissima.
"Si, si è fatto tardi."
Il tempo era davvero passato in fretta. Io volevo rimanere lì, a parlare con Michele. Era bellissimo parlare con lui, anche di semplici cazzate. Il pomeriggio era stato meraviglioso.
"Ti do un passaggio io."
Mi accompagnò a casa ma prima che entrassi si sfilò un biglietto dalla tasca e me lo porse "questo è il mio numero Emily. Voglio rivederti se a te fa piacere. Scrivimi."
Non me l'aspettavo. Davvero non me l'aspettavo.
"Oh, ma certo. Anche a me farebbe piacere rivederti." Sorridi. Quasi non ci credevo. Impazzivo dalla felicità.
"Okay" mi diede un bacio sulla guancia e io arrossii. Nemmeno questo mi aspettavo. "Ci vediamo 'chele!"
"Chele?" Mi chiede perplesso.
"Il tuo nuovo soprannome!"
"Ah bene!" Rise.
"Buonanotte Emy!"
"'Notte Chele!"