Era una tranquilla serata intorno alla città chiamata Napoli. Per le strade si potevano ammirare luci riflessi nelle pozzanghere e sentire l'odore tipico dell'umidità dopo una giornata di pioggia. Erano nel cammino del ritorno all'hotel una coppietta di giovani, che godevano in tutta tranquillità il loro dolce appuntamento. Mancava soltanto una via per poi svoltare l'angolo per arrivarci che di punto in bianco li passa di fianco una figura nera e incappucciata da un punto dove il lume di un lampione non lo toccava. Cadde addosso questa figura sulle spalle della ragazza, si scusa e se ne va. La ragazza sente alleggerirsi la borsetta elegante nel mentre , stranita, lo tasta e prese un colpo, erano stati presi portafoglio e telefono. D'istinto lei grida "a ladro!" mettendo in allarme i tre individui: la ragazza di nome Lelena e l'elegante accompagnatore Coltamage, ignari di venire aggrediti, divennero irrequieti; mentre per il furfante che dava per scontato che filasse tutto liscio come al suo solito, viene preso dal panico.
Con uno scatto repentino, quest'ultimo si distanzia di circa 3 metri dalla giovane coppia.
Il partner, lo insegue, ordinando all'amata di stare ferma, ma lei gli disobbedisce e gli sta dietro all'inseguimento. Il criminale gira verso in un vicolo. Anche la coppia lo fece.
Zack! Viene affondato nel torace del ragazzo un pugnale. La ragazza lo vede cadere di spalle, dimenarsi per terra in preda dal dolore emettendo soffocati rantoli. Un grido disperato di una ragazza comparve rompendo la quiete, per poi venire cessato in un istante da un fendente alla trachea. Ritorna ad essere momentaneamente una tranquilla serata in questa splendida città accompagnate da sirene per un futile soccorso.
Nel mattino seguente si giunse la notizia di una giovane coppia morta della sera precedente nella quale era sulla bocca di tutti e argomento predominante delle televisioni e radio.
Lo seppero pure i loro cari accecati da lacrime e pentiti di aver permesso alla propria figlia e figlio,di averli fatto uscire in quella romantica uscita, celebrandoli per un buon riposo eterno all'interno di parallelepipedi cavi di legno ornati d'adorabili decorazioni e fiori.A quanto pare non era proprio eterno il loro riposo.
Riapriono gli occhi i due festeggiati, riuniti uno di fianco all'altro. A svegliarli era stato il cinguettio degli uccelli sugli innumerevoli rami degli robusti alberi che facevano trapassare raggi del sole impuntati sui loro visi e dal fruscio delle foglie smosse dal vento. Si ritrovarono distesi in un prato colorato di fiori e funghetti. I due subito dopo che si sono visti, sani e vegeti, si abbracciarono forte lieti di vedersi, di potersi abbracciare nuovamente.
Scendevano altre lacrime per oggi, ma questa volta erano di gioia dai due, senza nemmeno chiedersi che ci facevano lì e come mai respirassero ancora. Stettero in questo stato per cinque minuti, eppure non ebbero abbastanza dell'uno e dell'altra.
All'improvviso a rovinare il momento era il sibilio di un stecchetto acuminato nella quale sfiora i due.
Affianco a loro si era conficcato una freccia. Il ragazzo sente qualcosa, un bruciore nel braccio destro, ma era sopportabile. Stava sanguinando.
Alla vista della ferita e della freccia, i due si terrorizzarono all'idea che potessero separarsi nuovamente che si alzarono di colpo; Coltamage prese la mano dell'amata e in fretta e furia si mettono alla ricerca di un riparo. Correvano, correvano e correvano, rischiando di inciampare sulle radici esposte e calpestando colorate piantine, lasciando una scia. Dietro alle loro spalle si intravedeva una figura misteriosa non molto definita munita di arco e faretra, probabilmente è lo stesso arciere che ha scoccato la freccia di prima e che ha ferito Coltamage.
La coppia disperata non avevano intenzione minimamente di fermarsi, tentavano in tutti i modi di seminarlo anche se per lui la distanza che li dividevano non era certo un problema. Riescono a trovare una uscita, anzi una via di salvezza in fondo al fitto bosco. Il ragazzo dà un sguardo dietro di sé <<Ci ha persi di vista>> Pensò sentendosi leggermente sollevato.
Illuso.
Subito dopo che sono usciti in cerca d'aiuto, Lelena tira uno strattone al suo braccio verso di sé come per dire di fermarsi al ragazzo. Erano giunti in un burrone e per poco nessuno cadeva. Guardano il profondo precipizio per un disperato e possibile tentativo di fuga e l'unica cosa che si vedeva era solamente un abissale canyon da ripide pareti con alla fine altra vegetazione.
Si girano verso da dove erano sbucati poco fa e vedono il loro inseguitore raggiungerli con molta calma.
<<Ma che tenere prede che abbiamo qui!>> esclama pertinente, un arciere con indosso al capo la testa di un cerbiatto.
Coltamage, con un movimento del braccio, ritrae dietro alle sue spalle Lelena, tese le braccia come se volesse farle da scudo <<Non posso permettere che lei muoia nuovamente>>Quello fu il primo dialogo che ebbero con un estraneo in questo sperduto posto dopo la loro inspiegabile rinascita.