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Terra, domani abbiamo gli esami
per il Simbolo della Maestria.
Ho fatto dei portafortuna!
[...]
Da qualche parte, c'è un albero
che fa dei frutti a forma di stella che
rappresentano un legame indissolubile.
Finché porteremo dei portafortuna
con questa forma niente ci potrà separare!
Troveremo sempre il modo per riunirci.

(Aqua - Kingdom Hearts: Birth By Sleep)

Il ridondante ticchettio dell'orologio a scandire lo scorrere del tempo secondo dopo secondo, la silenziosa quanto fastidiosa atmosfera di quiete ad aleggiare docilmente nella piccola camera da letto dalle vesti prettamente femminili, il debole bubolare d'un gufo in lontananza a sorvegliare le meraviglie notturne di quella giornata ormai giunta ai titoli di coda. Aqua si rigirò tra le morbide lenzuola, incapace di ottenere un briciolo di tranquillità. Strinse più volte i lembi del leggero copriletto dalle violacee sfumature, mantenendo lo sguardo celato, accarezzando più volte la federa del cuscino con la punta del naso, quasi a segnalare quella bisognosa ricerca di rassicurazione quanto di pace interiore. L'esame di maestria, indotto da Eraqus, pareva avvicinarsi di minuto in minuto e la giovane non riusciva a distogliere l'attenzione dall'avvenimento che sarebbe accaduto l'indomani, in tarda mattinata, dove avrebbe visto i due più anziani apprendisti del maestro scontrarsi per il famigerato titolo di "Maestro del Keyblade".
« E se non ne non ne sarò all'altezza? » mormorò la fanciulla con il capo avvolto tra le coperte, aprendo lentamente gli occhi bluastri, vispi per via di quel miscuglio d'ansia e lieve terrore da prestazione a bloccarle il respiro in gola, una sensazione a dir poco logorante che mai avrebbe pensato di provare con così gran sentimento.

Con malcelato autocontrollo e nutrendo un gran desiderio di evasione, la giovane apprendista del Keyblade si alzò di scatto, lasciando cadere la candida camicia da notte bluastra sino alle ginocchia e cacciando le pantofole ai piedi. L'agitazione aveva avuto ancor una volta la meglio su di sé – atto di debole fragilità che mai avrebbe perdonato con tanta leggerezza – e il solo pensiero portò Aqua a mordersi il labbro inferiore con vigore, nel mentre inclinava la maniglia d'ottone per abbandonare con maggior impegno possibile le proprie stanze. Incontrandosi nei lunghi corridoi del palazzo della Terre di Partenza illuminati da qualche candelabro appesi alle pareti, la ragazza prese a percorrere il breve tragitto che la separava dal giardino esterno, giungendo dinanzi alla porta d'uscita dell'ala est, stranamente trovata leggermente socchiusa. Insospettita da tale insolito evento, dato che era una delle poche persone a conoscenza di quell'inusato passaggio, Aqua diede istintivamente uno sguardo attorno a sé per poi oltrepassare l'uscio con maggior attenzione rispetto al solito.
Una docile brezza tiepida giunse ad accarezzarle il volto, accompagnata dalla luce fioca delle piccole quanto giocose lucciole notturne a svolazzare nella quiete notturna a ogni passo che la giovane fanciulla procedeva in direzione di un'oscura figura sospetta giacente sul prato con il busto alzato; il capo volto in direzione al meraviglioso scintillio che le stelle quella sera illuminavano il vasto quanto oscuro firmamento.

« Non riesci a dormire nemmeno tu, Aqua? »

Una voce calda e profonda fermò improvvisamente il passo silenzioso quanto felpato della ragazza, provocandole un debole sobbalzo. Terra si voltò in sua direzione donandole un sorriso, passandosi una mano tra i capelli spettinati, schiudendo poco dopo le labbra in una piccola risata alla vista del viso della giovane compagna contratto dallo spavento. Erano ore che il castano aveva preso a osservare come Morfeo cullava in un dolce sonno quell'ambiente solitamente chiassoso e vivace, incapace di lasciarsi abbandonare anch'egli in quella quiete danza, e l'inaspettata quanto improvvisa compagnia della ragazza dai capelli bluastri gli parve una delle cose più aggraziate e forse bisognose che potesse capitargli in quella serata colma di pensieri e titubanze.

« Non è divertente. » lo riprese Aqua gonfiando le guance in un tenero broncio, lasciandosi comunque adagiare anch'ella alla morbidezza dell'erba lievemente accarezzata da piccole goccioline di rugiada, per poi riprendere con un vago « Mi sono semplicemente svegliata. » celando quanto più possibile quella piccola debolezza di cui provava vergogna, seppur condivisa con il giovane ragazzo. All'udire le parole della compagna, Terra scosse il capo tornando a increspare le labbra in un tenue sorriso, prendendo ad avvicinarsi maggiormente alla fanciulla sino a quando il suo profumo poté solleticargli il naso.

« Mi capita spesso di cadere in momenti d'insonnia, soprattutto quando i pensieri sembrano non voler cessare di voler emetter voce. » iniziò il giovane a tono basso, controllato.

« Sai cosa farò in quei casi per cercare di un po' di tranquillità e supporto, d'ora in poi? » chiese poco dopo, volgendo le iridi bluastre in direzione della fanciulla.

Aqua scosse il capo, donandogli uno sguardo curioso nello scorgere improvvisamente Terra trafficare una mano dentro la tasca del pigiama, alla ricerca di chissà quale oggetto prezioso al compagno. Alzandosi prontamente in ginocchio con un balzo, il castano si pose dinanzi alla ragazza con le mani dietro la schiena, sfoggiando improvvisamente un ciodolino color ambra dondolare al di sopra degli occhi di Aqua, causando a quest'ultima un colpo al cuore non riuscendo a credere ai propri occhi. Era il suo Trovavia, quel talismano che aveva creato con tanta cura come per entrambi i compagni d'avventura, un piccolo promemoria sul loro legame indissolubile e per ricordargli nei momenti più bui quale fosse la loro casa. Un dolce sorriso prese a incresparsi sulle labbra della giovane fanciulla mentre gli occhi bluastri presero a brillare d'accesa emozione per via delle belle sensazioni che quel gesto aveva scaturito in lei.

« Terra... » riuscì a mormorare la giovane prima che il ragazzo potesse poggiare una mano sopra il capo della fanciulla, socchiudendo poco dopo lo sguardo.
Un caldo venticello prese nuovamente a soffiare dolcemente nell'ambiente circostante, scostando docilmente le ribelli ciocche cobalto di Aqua quanto ad accarezzare i visi di ambe due. Terra avvicinò lentamente il capo in direzione della compagna, abbassandosi a far combaciare dolcemente la fronte con quella di quest'ultima. Un forte rossore prese a pizzicare improvvisamente le goti rosee della giovane, la quale abbassò inconsapevolmente lo sguardo in direzione delle labbra del compagno a lei dinanzi, scostando successivamente di scatto l'attenzione verso gli occhi ancor serrati del castano.


« Qualsiasi cosa domani accadrà non abbatterti, soprattutto se le nostre strade si divideranno. » sussurrò Terra in un mormorio, svolgendole poco uno sguardo in sua direzione, stendendo le labbra in un sorriso.

« Rimarrai sempre la casa a cui farò costantemente ritorno. »

Sogno di una notte di mezza estateDove le storie prendono vita. Scoprilo ora