1) IL GIULLARE

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1 ) Il Giullare

Immaginate un mondo fantastico... un Mondo che non C'è.

Non avete mai provato a pensare quante cose può contenere un mondo come questo?

Provate a immaginare un enorme salone, leggermente nebbioso e pieno di gente festante: lo vedete? Le pareti ricoperte di stupendi arazzi, il pavimento cesellato da delicate filigrane di antichi cavalieri che si scontrano con orrendi mostri scaturiti dal più profondo budello della terra.

Immaginate anche una musica dimenticata, un soave minuetto di violini tzigani e arpe suonate da damine tanto delicate da parere statuine di fine porcellana. I loro movimenti, rapidi e impercettibili, si muovono su e giù per le corde: le note si sollevano in aria per magia, uscendo dalle dita come se vi fossero custodite all'interno.

Immaginate un mago in cilindro e frac intrattenere torme di bambini ammutoliti e, al loro fianco, duellanti accaniti in cappa e spada intenti a insegnarsi assalti e parate impossibili.

Guardate quanti lunghi abiti femminili accompagnati da acconciature imperiali, assieme a costumi di clan mai esistiti nei quattro angoli del mondo conosciuto.

Immaginate un'ampia scala di pietra grezza partire dal salone, attraversare un corridoio per arrivare fin davanti a un portale dello stesso materiale che porta sulla strada all'esterno. E' chiuso il portale e fuori, davanti a questo un guardiano austero, incappucciato in un pastrano che lo copre fino ai piedi scalzi.

È fermo, il guardiano. Immobile nel mezzo del portale, tiene lo sguardo fisso su coloro che, fermi nella strada, gli domandano di entrare nel Mondo che non C'è...

Immaginate un giullare che si avvicina al portale, saltellando lungo la strada nel suo costume multicolore e preceduto dal tintinnare dei campanellini che su di esso sono fissati...

Immaginatelo con un lungo bastone in una mano e con una corona di latta in testa, intento a cantare una lode alla luna e alle stelle che lo sovrastano, quando con un'agile capriola supera la folla e si piroetta davanti al guardiano del portale. Senza badare a chi attende in strada, entra.

Sempre sentendolo canticchiare potreste immaginarlo mentre percorre i pochi passi che lo separano dal Mondo che non C'è, vedendolo fermarsi in cima allo scalone di pietra grezza.

Potreste immaginarlo mentre si stupisce davanti a quella moltitudine di persone così diverse tra di loro, eppure affiatate nel rappresentare il loro tempo e il loro paese, ma non potreste immaginare cosa più sbagliata di questa.

In effetti il giullare rimane fermo a osservare, ma più che altro ad aspettare... aspettare che i cortigiani del Mondo che non C'è si accorgano del suo arrivo e si zittiscano.

È una persona importante, allora, il giullare? No, tutt'altro. Conta poco... anzi, quasi niente. Come tutti gli altri abitanti del Mondo che non C'è, d'altronde.

Come potrebbe importare qualcosa che non c'è?

Eppure attese, attese, attese a lungo.

Quando tutti gli sguardi furono rivolti sulla sua persona si decise ad affrontare il primo scalino con l'incedere meno nobile e meno stabile che piedi e gambe conobbero mai.

Scese, ora lento ora veloce.

Nell'attimo che pose il piede sul pavimento del salone, tutti gli invitati ritornarono ai propri impegni e ai discorsi iniziati, apparentemente dimentichi del giullare; il brusio, momentaneamente abbandonato, riprese alimentato da nuovo vigore...

Altri invitati arrivarono, facendolo nuovamente sospendere. Anche il giullare smise per un attimo di fissare il primo degli arazzi che tappezzavano le pareti del salone.

I MONTI DEGLI DEIDove le storie prendono vita. Scoprilo ora