Viva gli sposi...

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Tutti i bambini sognano di diventare pirati... i viaggi in mare e le battaglie, e tutte le bambine sognano di essere delle principesse, be... sono orribili entrambe le cose, non sono come si leggono nei libri, la vita è orribile in entrambi i casi, la mia storia lo dimostra, e dimostra anche quanto sia brutta la vita di una donna, ed è proprio questo il problema che da inizio alla vicenda che ha stravolto la mia vita. Quel giorno mi ero fatta preparare dalle mie domestiche, mio padre Undon re di Dandelion mi aveva detto che dovevo prepararmi per un evento importante, mi avevano fatto indossare un complicato e scomodo vestito turchese, acconciato i capelli neri in uno chignon, e mi avevano riempito i miei occhi blu di trucco, poi le guardie erano venute a prendermi per scortarmi nella stanza dove sarebbe avvenuto l'evento. Era una tale noia aspettare che andai dalla mia domestica non che migliore amica Saira a chiacchierare, aveva i capelli marrone chiaro, e gli occhi di un nocciola intenso, amava tenere i capelli in una coda alta e a suo dire non si era mai truccata in vita sua. Parlammo de più e del meno, finché lei non arrivò ad un argomento quasi tabù per me, la guerra, era da circa un anno che nel mio regno infuriava una terribile guerra contro le terre dell'est, mio padre cercava a più non posso di trovare alleati, ma nessuno era disposto ad unirsi a noi, e mi chiedevo cosa si sarebbe inventato. Cercai di cambiare subito argomento, e iniziai a parlare della Geografia, da noi il mondo si chiama Xelion, ed è diviso in più isole, le isole del nord, le isole del sud, le isole dell'est e le isole dell'ovest, avvolte erano un unico regno, come nelle isole dell'ovest, altre volte erano diversi regni ma alleati, come ad est, oppure tutte le isole si erano dichiarate battaglia tra di loro, come a sud, a nord invece erano presenti diversi re sotto il controllo di un unico sovrano, Dandelion non faceva parte di nessuna di queste, noi eravamo l'isola centrale, l'isola più forte, noi comandavamo, era per questo che quelli dell'est ci avevano dichiarato guerra, perché volevano essere loro l'epicentro del potere, e nessuno aveva il coraggio di mettersi a discutere con un popolo guerriero, ma ora torniamo al presente. Ero lì che guardavo un ragazzo che non avevo mai visto in vita mia, mi aveva chiamata e io ovviamente come mi avevano sempre insegnato da bambina risposi educatamente, sembrava molto imbarazzato, e guardava disperato Saria, con la coda dell'occhio, sembrava quasi terrorizzato da quello che stava per fare, e questo atteggiamento spaventò leggermente anche me, il ragazzo aveva i capelli dorati, gli occhi azzurrini, la pelle chiara e il portamento regale, era sicuramente un principe delle isole nordiche, questi tratti chiari erano la normalità in quei posti. Si guardò attorno un'ultima volta sconcertato e poi si inginocchiò davanti a me, tirò fuori un anello e mi chiese: -vuoi sposarmi-. Nella mia mente si bloccò il tempo, gli ospiti nella stanza, comprese le mie sorelline si erano tutti girato verso di noi, Saria stava per piangere, forse perché le dispiaceva per me? E mio padre il re del regno di Dandelion mi guardava con uno sguardo compiaciuto, quel vecchi pazzo, c'entrava sicuramente qualcosa, in quel momento mi vennero in mente due scenari possibili: se avessi risposto di no probabilmente mio padre mi avrebbe imprigionata e costretta a sposarlo in modo da unire i due regni, mentre se avessi risposto di sì lo avrei sposato ma sarei sempre potuta fuggire in futuro, era una scelta molto difficile, non conoscevo quel ragazzo, sarebbe anche potuto essere un bravo uomo, ma io non lo amavo, non mi sarei mai sposata con una persona che non mi piaceva, ma non volevo neanche abbandonare la mia vita da principessa che mi era sempre piaciuta, ci pensai qualche secondo, alla fine scelsi l'unica opzione che avevo, risposi si, avrei provato a scappare, avrei dovuto cambiare completamente la mia vita, ma almeno sarei stata libera di decidere da me, e di non stare le regole di quel vecchi avaro di mio padre. Il ragazzo di alzo, notai che aveva un sorriso vacillante, si presentò -bellissima principessa Grace io sono il principe Leon di Soschi- certo, ora capivo Soschi era la capitale dei regni del nord, se io e il principe ci fossimo sposati papa avrebbe tantissimi alleati, il principe si avvicinò impacciatamente, mi prese per i fianchi e mi baciò, fu un bacio corto e freddo, poi sentii la folla applaudire, il salone del castello si era riempito di persone che chiedevano a quando il matrimonio, mi si strinsero attorno, e a quel punto dissi che volevo andare in camera per i preparativi del matrimonio, il che era ovviamente una bugia, perché okay tutto, ma io sicuramente non avrei mai organizzato un matrimonio, se mi fossi mai sposata avrebbe organizzato tutto la servitù, a questo pensiero quasi sorrisi, ero veramente molto viziata. Stavo per uscire dal salone, quando mio padre mi si parò davanti fermandomi con un braccio-Grace cara, sono molto felice che ti sposerai con il principe Leon, ma non credi sia troppo pericoloso muoversi da sola? Soprattutto ora che ti stai per sposare e a breve avrai un erede, lascia che le guardie ti scortino fino alla tua nuova stanza- mi disse quel vecchio di mio padre - Padre guardi, non ne ho bisogno, nel castello non ci saranno ladri e briganti- gli risposi cercando di fargli credere il più possibile che non sarei voluta scappare, ma le guardie non mi ascoltarono, mi presero per le braccia e mi portarono via, mentre mio padre mi guardava sorridente. Ovvio quel pazzo sapeva che non avrei mai acconsentito a sposare uno sconosciuto, certamente non mi avrebbe mai lasciata camminare da sola. Non provai neanche a provare a fuggire dalle guardie, erano addestrate e troppo grosse per me. Non capivo in quale parte del castello stavamo andando, la mia stanza era da un'altra parte, ma poi capii che quella non sarebbe più stata la mia camera, mi stavano trasferendo nella camera matrimoniale, anche se solitamente le camere da letto erano al secondo piano dell'ala nord, ma noi ora eravamo al terzo piano nell'ala ovest, conoscevo il castello a memoria, e non avevo mai visto una stanza da letto in quella parte del castello, forse era stata costruita recentemente... Ci fermammo davanti ad un grosso portone decorato da schizzi d'oro, una delle guardie mi lasciò il braccio per aprire la porta, era chiusa a chiave, un'altra cosa che rendeva più difficile la mia fuga, quando la porta fu aperta vidi una gigantesca stanza, il pavimento era ricoperto da un tappeto di velluto rosso, c'era un letto matrimoniale bianco, molti armadi, alcuni scaffali pieni di libri (alcuni su come curare un bambino e questo mi spaventò molto), e un mini soggiorno dotato di tavolini e poltrone, in pratica era una fantastica camera matrimoniale, ma le guardie non mi lasciarono li, mi trascinarono in un angolino dove c'era una porta, anche quella chiusa a chiave, ovvio no? Non può essere più facile, vabbè comunque aprirono la porta e mi lanciarono in uno stanzino con un orribile letto sporco e un gabinetto, come in una prigione, in quel momento ero arrabbiatissima, con mio padre, con le guardie e perfino con il ragazzo che mi aveva chiesto di sposarlo, mi misi a dare calci alla porta, ovviamente una principessa come me non sarebbe mai riuscita a sfondarla, ma speravo che le guardie sentendo il rumore di sarebbero preoccupate e sarebbero venute ad aiutarmi, continuai per venti minuti, ma nessuno venne ad aprirmi, decisi quindi di pensare ai diversi modi che avevo per fuggire, ci sarebbe voluto un bel pò, ero al terzo piano, quindi non potevo buttarmi, ma non potevo nemmeno uscire dalla porta essendo chiusa a chiave e super controllata, tra l'altro il complicato e scomodo vestito che indossavo non era d'aiuto, già forse non era il momento, al piano ci avrei pensato dopo, prima di tutto dovevo uscire dallo stanzino, mi ricordai delle storie che avevo sentito su criminali che avevano aperto una porta con una forcina, mi domando dove la abbiano trovata trovata una forcina? Vabbè lasciamo stare, decisi di provare anche io, tanto... cosa avevo da perdere? iniziai a scogliere lo chignon (e ci misi tantissimo), c'erano almeno dieci forcine, avevo i capelli neri tutti spettinati che mi cadevano sugli occhi, ma non mi importava, ero molto concentrata, non avevo mai provato a scassinare una serratura, infatti la prima forcina si ruppe, non mi arresi, avevo altri tentativi, ma continuai a sprecarli (ovviamente), alla fine me ne rimasero solo due, ma perché deve esserci sempre sto momento di suspense delle ultime possibilità? In quel momento ero molto in ansia, se anche una sola si fosse rotta non sarei potuta uscire, dovevo stare super attenta, ma ormai ero esperta (se se credici), infatti finalmente la porta si aprì, anche se secondo me solo per fortuna. mi guardai intorno poi mi misi a correre verso alcuni armadi, il che ancora non mi spiego visto che con quel coso che indossavo mi faceva continuamente inciampare...cominciai ad aprirli tutti, finché non trovai quello dove c'erano i vestiti del mio futuro "marito" buttai tutto in giro fino a quando non trovai il vestito meno elegante del suo guardaroba, lo indossai cercando di fare il più velocemente possibile. era una camicetta bianca da uomo e dei semplici pantaloni neri, i vestiti erano un po' larghi, ma non ci feci caso, corsi verso la porta e ci accostai un orecchio, le guardie parlavano, ero sorvegliata, non potevo certamente uscire dalla porta, cosa mi era saltato in mente, l'ultima forcina rimasta non mi sarebbe servita a nulla, tanto valeva sposare il principe. stavo per mettermi a piangere, ma notai una finestra aperta (la fortuna non la finisce mai di colpire), ovviamente non mi sarei potuta buttare di sotto, ma avevo sentito storie di prigionieri fuggiti con una corda di lenzuola, avrei potuto provare anche io, mi spinsi con le braccia al di fuori dalla finestra, in modo da trovarmi con le gambe a penzoloni nel vuoto, mi chiedo ancora perché non mi sia venuto un infarto, ma senza paura mi sporsi in avanti, la distanza da terra era molta, ma non sarebbe stato impossibile fare una corda, stavo per scendere dal davanzale quando sentii la chiave girare nella serratura mi spaventai talmente tanto che caddi all'indietro. non ricordo benissimo ciò che successe dopo, ricordo solo le urla di due ragazzi e qualcuno che mi tirava su, e mi appoggiava su un morbido materasso. mi risvegliai nel letto matrimoniale con una camicia da notte vergognosamente corta e scollata, accanto a me c'era Saira che appena mi vide con gli occhi aperti urlò -Leon si è svegliata vieni- improvvisamente vidi avvicinarsi a me il principe, aveva un sorriso gentile e chiese subito -tutto bene principessa?- ero confusa, perché il principe era così gentile con me (ironicamente), ma misi da parte queste domande e risposi – no, si stavo per cadere da tre piani d'altezza, comunque grazie per l'aiuto maestà- il principe mi guardò perplesso -chiamami pure Leon- forse mi ero sbagliata sul suo conto, magari era un po' stupido ma non cattivo (ecco ora devo cambiare, il principe ha appena letto che ho scritto che era stupido e mi ha insultata, quindi si è anche cattivo) -Grace- mi presentai io. mi alzai dal letto e notai i due che si prendevano per mano, feci per dire qualcosa, ma mi zittii appena vidi Leon avvicinarsi a Saira e accarezzarle la guancia, mi sorpresi molto di questo gesto tra i due, ma finsi di non vederlo e andai verso la stanzina a cambiarmi, lasciai un pezzettino di porta aperto (perché mai gli affari miei) in modo da potermi accertare di una cosa, non dovetti aspettare nemmeno più di tanto, perché appena mi videro dietro la porta si baciarono, e io lì mi chiesi, ma aspettare no? mi spuntò un sorriso in faccia (le coppie che faccio nella mia testa funzionano sempre) e come se nulla fosse uscii dalla stanza e li fissai -Dobbiamo organizzare un piano di fuga! dissi facendoli saltare in aria per lo spavento. Leon mi guardava con una faccia sorpresa -pensavo che tu mi volessi sposare- Risi, anche se ripensai alla sua stupidità c'è mi hai appena vista provare a saltare dal terzo piano e credi ancora che io non voglia provare a scappare? (ok scusa Leon non lo dico più) -senza offesa, ma no- sorrisi a Saira, ecco perché era così triste quando il principe mi aveva chiesto di sposarmi. dopo essermi cambiata tornai nella stanza da letto -te lo avevo detto Leon che non avrebbe mai accettato a sposarti! lo stuzzicò Saira -hey sei cattiva! si lamentò lui, erano proprio una bella coppietta, ma dovetti interrompere i loro giochini con una domanda: -voi avete già un modo per andarcene da Dandelion? - silenzio... li vidi guardarsi negli occhi, poi Saira mi disse -è un piano molto rischioso, ma credo che funzionerà. era molto preoccupata, ma questo non la fermò -dobbiamo fuggire dal castello, e per questo ci penserà Leon, il problema è che finché rimarremmo a Dandelion saremmo in pericolo; quindi, ci siamo proposti per fare da ciurma in una nave pirata e andarcene per mare alla ricerca di un posto sicuro. Era veramente pericoloso specialmente per due donne che se fossero state scoperte nella nave non avrebbero fatto una bella fine, ma Saira aveva ragione, se fossimo rimaste a Dandelion, dove mio padre aveva il comando sarebbe potuto andare anche peggio. -Accetto. Dissi con un tono che poteva sembrare sicuro ma in realtá era spaventatissimo -perfetto, fuggiamo domani verso le 9:00, la nave dovrebbe salpare alle 11:00. Mi informò Leon. Andammo a dormire, Saira se ne andò nelle stanze della servitù, e mentre stavo per andare nel letto nello stanzino Leon mi fermò -tranquilla dormo io lì, tu puoi dormire nel letto matrimoniale. Sorrisi, alla fine era un bravo ragazzo, simpatico e gentile (ora me ne pento, è brutto e cattivo) - grazie, ma non devi stare nella scomodità per fare stare comoda me, vai tu nel letto matrimoniale- Non volevo iniziare a litigare; quindi, appena vidi che mi guardava come se stesse per ribattere sospirai -va bene vado io- a quella fu una tra le notti più belle della mia vita, non avevo mai dormito su un letto così comodo, mio padre era anche insopportabile ma di materassi se ne intendeva. mi svegliai la mattina presto, a parer mio anche troppo, con Saira che mi scuoteva, potevo vedere dal celo che erano circa le cinque, la mia amica mi preparò, mi mise il vestito più bello che avevo e mi pettinò i capelli in una coda alta, mi diede anche una borsetta di pelle, dove misi degli abiti maschili stracciati, un pugnale con un'ametista incastonata nell'elsa, delle fasce e una cosa a cui tenevo moltissimo, un anello, era fatto in oro bianco, un anello del tutto normale se non fosse stato che c'era una pietra azzurrina incastrata tra due fili che la tenevano ferma, era l'ultima cosa che mi aveva regalato mia madre prima di morire, in effetti non sapevo di cosa fosse morta, ma non me ne sono fatta un problema. quando fummo pronti sembravamo solo una coppietta con una domestica che andava a fare una passeggiata alla mattina presto, magari solo a vedere l'alba o a sentire il silenzio che c'era mentre tutti dormivano. Leon bussò alla porta -aprite, vorrei andare a fare una passeggiata con mia moglie- le guardie vedendo il principe aprirono senza fiatare -per che ora tornerete? chiese una delle due guardie un poco insospettita-per le 10, state tranquilli, sono addestrato a combattere- si vantò Leon, le guardie lo guardarono e ci lasciarono uscire, eravamo fuori dal castello e non avevamo fatto nemmeno la minima fatica -visto vi avevo detto che uscire sarebbe stato facile- rise il principe -il difficile però viene adesso- infatti, appena ci allontanammo un poco dal castello dei briganti ci fecero un imboscata -dateci tutti i vostri averi o vi uccideremo! io ho sempre odiato i ladri, averi voluto dirlo, ma uno di loro mi prese da dietro e con una velocità notevole mi legò le mani dietro la schiena, urlai, ma un'altra volta non potevo fare nulla, il brigante mi mise seduta, come se volesse che me ne stessi li buona mentre uccideva Leon, anche Saira non era messa bene, era stata presa in braccio da un omone e provava a liberarsi scalciando. quello che successe dopo fu molto sanguinoso, uno dei ladri colpì il principe alla spalla, lui cadde e gli sfuggì un urlo di dolore, per un attimo credetti che sarebbe stato ucciso, poi però prese la spada e infilzò il nemico, un altro provò a farlo fuori, ma lui parò la stoccata con un affondo e gli fece perdere l'equilibrio, continuò a fare strage, finchè i due che controllavano me e Saira non si stancarono e ci presero per il collo -fermo o loro moriranno. urlò uno di loro Leon si voltò, guardò prima me e poi la ragazza che amava e lascò la spada cadendo in ginocchio - mi arrendo- Saira stava piangendo, uno dei pochi sopravvissuti al macello del principe si avvicinò a lui con un coltello in mano, la mia amica urlò, nessuna reazione... Leon era sdraiato a terra immobile, provai a fare qualcosa ma il tipo mi teneva molto forte, ed è lì che decisi di sfruttare la mia immensa bellezza (e sono anche modesta) -mi potresti almeno far sedere? Mi fai male così- gli chiesi con il tono più angelico che avrei mai potuto avere e sbattendo le ciglia in modo carino, mi guardò e fece un sorrisetto malvagio per poi appoggiarmi delicatamente per terra, perfetto! mi sbilanciai dal lato della borsetta e con, molta fatica estrassi il pugnale, il ladro era troppo impegnato a ridere con un suo amico per notare che stavo tagliando le corde, mi alzai e gli tirai una pugnalata dritta al cuore, urlò e si aggrappò a me, facendomi cadere a terra, tutti si girarono verso la mia direzione, così che Leon avesse il tempo di alzarsi, lanciò la spada nella testa del Brigante che teneva Saira, che ora grazie a lui era libera e si lanciò in mezzo al gruppo di ladri tirando calci e pugni, a differenza di quella gente lui era addestrato a combattere, quindi non faceva troppa fatica a stendere i nemici, io intanto mi difendevo con il pugnale dagli attacchi, non posso dire di non avere avuto difficoltà, perché io da principessa non mi ero mai allenata e più volte ho dovuto ricorrere a trucchi molto subdoli per non essere uccisa, alla fine Leon uccise l'ultimo ladro, avevamo vinto, ma eravamo stremati, e ci trascinammo a stento verso un fiume, non capivo perché ma mi sentivo osservata, e appena mi girai mi sembrò di vedere un ragazzo, ma forse erano solo allucinazioni dovute alla perdita di sangue. Nel fiume ci facemmo un bel bagno per lavare le ferite, e so che forse non era la cosa giusta da fare, visto che il fiume è pieno di batteri, ma non riuscivamo proprio a stare così. il principe aveva una ferita profonda alla spalla e faticammo molto a medicarlo, ma non si lamentò nemmeno un secondo, anzi pensò subito a noi -ragazze non possiamo più andare in giro così, siamo troppo riconoscibili- disse Leon, io annuii -quindi diamo inizio al piano?- guardai prima lui e poi Saira che mi risposero all'unisono -si!- tirammo fuori vecchi vestiti maschili tutti stracciati, io e l'altra ragazza andammo dietro degli alberi a cambiarci, ci fasciammo il seno in modo da renderlo meno visibile, mi infilai i pantaloni e una grossa camicia bianca super usata, erano vestiti molto larghi, per rendere la nostra differenza ancora meno evidente, poi presi un laccio e creai una piccola collanina, dove ci infilai l'anello di mia madre, stavo per andarmene quando Saira mi fermò -devi tagliare i capelli, altrimenti ci scopriranno- mi porse il pugnale, lei li aveva già tagliati, per terra c'erano capelli color cenere e lei aveva un caschetto corto, raccolsi i capelli e diedi un colpo veloce, una cascata di capelli cadde per terra -mi stanno bene? chiesi preoccupata, Saira sorrise -si tranquilla, non sono troppo corti, li hai tagliati solo fino alle spalle- in effetti non erano esagerati -grazie, anche tu stai benissimo- io e Saira uscimmo dalla radura chiacchierando, e ci trovammo fuori ad aspettarci Leon che a differenza nostra sembrava proprio un pirata -alla buon'ora- ci disse, aveva i capelli biondi spettinati e uno degli occhi verdi coperto da una benda, il cappello era come quello dei disegni e i vestiti erano quelli di un capitano, al fianco portava una spada, e sembrava molto superiore a me, in effetti anche Saira era vestita meglio di me, li guardai offesa -perché voi avete abiti migliori dei miei? Leon mise una mano dietro la testa con fare imbarazzato -senti Grace non sapevamo come dirtelo, ma noi abbiamo guadagnato influenza e siamo diventati ufficiali, ma tu... la tua fuga non era prevista, sarai un semplice mozzo- finsi di non essere spaventata, anche se avevo paura di trovarmi da sola in un luogo sconosciuto con gente poco raccomandabile -non fa niente, alla fine fuggo anche io, non importa come. provai a cambiare discorso, e questo mio tentativo funzionò, e mentre parlavamo dei diversi regni ci incamminammo verso la nave, ed è qui che inizia il nostro viaggio.

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