Il Key-party

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Cheryl's pov
Quella sera avevo deciso di organizzare un key party a casa mia. Lo scopo, semplice, restare sola con lei. Quasi pensavo che non ne avrei mai più avuto occasione dopo gli ultimi diverbi causati dalla squadra di cheerleading, ma fortunatamente ad illuminarmi è stata Minerva. Le ho parlato di Toni, di cosa è stata per me è di come mi sta conciando ora. Propose l'improponibile. Quello che non mi sarei mai immaginata andando per i trenta. Uno di quei party che solo gli adolescenti farebbero. Ed è proprio con quella scusante che ho trascinato tutti da me, per rivivere quel primitivo istinto animale, almeno un'ultima volta prima di lasciarci andare alle nostre vite adulte. In fondo, avevo perso molti anni in casa ad espiare i peccati della mia famiglia, e ad essere sincera mi ero persa quello che di bello c'è nella vita, il divertimento nel periodo migliore.
Incrociai subito lo sguardo con Minerva. Arrivò con un po' di anticipo, portando con sé tutto il suo charme e una stupenda borsetta in pelle -Bonsoir Madame- le dissi progendole una guancia -Buonasera cara- rispose con quella voce graffiante. Il suo sguardo era parecchio seducente. Parlammo delle nostre prospettive per quella serata. Mi disse che se il fato avesse voluto farle trovare un partner per la serata, non si sarebbe tirata indietro. Io le sorrisi, conosceva il mio scopo. E il mio scopo, bussò alla porta pochi minuti dopo. Il pancione sembrava esploderle in quel vestito brillantinato. -Buonasera Antoinette- esclamai lieta di vederla. Avrei quasi potuto scommettere che avrebbe trovato una scusa per non venire. Con lei, anche il faccino triste di Kevin, si fece strada nell'atrio di Tornihill. Quel ragazzo era davvero affranto. Arrivarono poi Archie, Betty, Tabitha, Jughead, il sergente Jackson, Veronica e suo marito, Reggie, e infine, giusto per rendere più piccante la serata, Fangs, insieme ad uno a me sconosciuto accompagnatore. Minerva mi spiegò, dopo aver origliato un po' di discorsi, che Kevin aveva chiesto al suo compagno di portare uno degli uomini con cui era stato, e il corvino sembrava aver obbedito alle sue parole. -Solo pepe per rendere questa serata più piccante- spiegai a Minerva prima di dare finalmente inizio ai giochi.
La prima ad estrarre fu Veronica, la quale estrasse in un primo momento il suo fidanzato di una vita, ma finì per andarsene con suo marito. Solo noia pensai, il matrimonio ti vincola. Ogni tanto il mio sguardo ricadeva su Toni. Quel suo volto provocatorio sembrava bruciarmi addosso. Uscirono poi Tabhita e Jughead, che decisero di andarsi. Quel cretino era ubriaco, e aveva rovinato una manche. Questa serata per gli altri sembrava star cadendo in pezzi, ma la mia Toni era ancora seduta lì, e mi stava solo aspettando. La svolta nella serata arrivò con il soldato amico di Archie. Arrivò con un fare abbastanza mogio pescando tra le scelte rimanenti, e che sorpresa, pescò Minerva. Non mi sarei aspettata che questi due sarebbero stati una possibile coppia. Lui così coccolone, lei, ancora non l'avevo inquadrata, ma quel fare particolare mi intrigava. -Sai obbedire agli ordini?- gli sussurrò mentre li osservavo perplessa -Si, signora- rispose lui con tutta la convinzione che solo un militare avrebbe potuto avere. Minerva mi passò il cestino con le chiavi e mi fece un occhiolino -Divertiti- mormorai lasciandola andare. Da quel momento, tutto sembrò migliorare. Il mio intento, stava portando i suoi frutti. Reggie pescò Fangs e i due si baciarono davanti a tutti. La scena ci lasciò scioccati, non pensavo che Reggie fosse di così ampie vedute -Vediamo quello che posso fare, ma non ti assicuro nulla- disse a Fangs trascinandolo via. Rimasero Kevin, che andò via con l'accompagnatore di Fangs, spero per lui che non facciano nulla, e poi mia cugina, che se n'è andata via col rosso. Ed ecco che rimasero in due. Io e Toni. Facevo roteare le sue chiavi tra le mie mani in senso di potere. Avevo le sue chiavi, era come possederla. -Perché avevo il presentimento che questo sarebbe accaduto?- sentii un calore improvviso. Non sembrava arrabbiata, potevo spingermi oltre. -Shh- le dissi appoggiandole un dito sulle labbra. Non volevo portarla a letto, le mie intenzioni non erano così maniche per il momento. Volevo solo mostrarle cosa speravo per noi due, un futuro.
-Sei pazza, Cheryl, pensi davvero che voglia far crescere il mio bambino in questa casa maledetta. Non lo rinchiuderò di certo dentro, come tu hai rinchiuso me ai tempi del liceo-.
Quelle parole mi avevano distrutto. Di tutto quello che eravamo state, a lei era rimasto solo questo. Era il vero punto di rotfura. Mi ricordo quando era venuta da me col pancione per la prima volta. Io l'avevo disegnata, e lei mi aveva raccontato della sua famiglia. Voleva ancora stare con me, aveva ottenuto la benedizione della sua famiglia, e io, come una stupida, me la sono lasciata scappare, ancora impegnata ad espiare i peccati della mia di famiglia. Forse ora le nostre strade erano ormai troppo separate per ricongiungersi. Ero ferma davanti a lei e la guardai andarsene via, lasciarmi sola, come ormai lo ero stata da anni.

La mattina dopo, cercai di svagare terminando il mio quadro. Avevo raffigurato Minerva nei panni di una dea. Mi bussò alla porta, proprio quella mattina. -Buongiorno Miss.- le dissi senza dilungarmi più di tanto. -Ho saputo che ieri sera siete rimaste in due-. Sospirai -Non è andata come speravo, Minerva- le risposi. Non mi chiese altro. Evidentemente, come sapeva che ero rimasta con Toni, aveva saputo anche come era finita tra noi due. -E a te, com'è andata?- le chiesi cercando di spostare l'attenzione su di lei -è stata una serata intensa, il soldier-boy, se la cava- rispose. Sorrisi, ero felice per lei. La portai nell'altra stanza dove avevo lasciato il quadro. -Wow, Cheryl, è sublime-. Quelle parole rimbombavano nella stanza -Grazie, Minerva. Considerando che tutta la mia vita è puro orrore e infelicità, sono lieta che riesca ad esprimere la bellezza con i miei quadri-. Mi guardò con una certa disapprovazione -No- mi disse per poi continuare -Tu mi hai disegnato bellissima, perché tu sei, splendida-. Splendida. Da quando non sentivo una parola del genere. Lei era così attraente in quella stanza vuota. Non mi sentivo sola con lei al mio fianco. Ci avvicinammo piano, e ci baciammo illuminate dalla luce che passava tra le vetrate. Le sue labbra erano morbide e io volevo assaporarle a fondo.

...
Yo amici, lasciatemi un feedback se volete. Io sono molto contenta di aver iniziato questo nuovo progetto, che è sicuramente più stimolante. Ci vediamo mercoledì, con un nuovo capitolo!

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⏰ Ultimo aggiornamento: Oct 21, 2021 ⏰

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