Capitolo III

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Capitolo III

"Il mio latte è nel frigo, fatti dire da mia madre come funziona il coso per riscaldarlo; i pannolini sono dentro il fasciatoio, la crema solo se è arrossata, il borotalco sempre ma non esagerare perché sennò finisce subito. Se vuoi darle i biscotti ci sono quelli suoi dentro la credenza, dagliene solo uno e non spezzarlo altrimenti lo manda giù intero; se si sporca usa i vestiti nel secondo cassetto; stai attento a come la muovi dopo che ha mangiato perché rischi che ti vomiti addosso... ho detto tutto? Oddio e dire che mi ero scritta tutta la lista delle cose che devi e non devi fare... se solo ricordassi dove l'ho messa.."
"Marinette stai fuori solo tre or-" Tentò di dire il biondo venendo poi immediatamente interrotto dalla ragazza:
"Tengo il telefono acceso per qualsiasi cosa: chiamami. Se hai problemi semplici scendi in pasticceria e fatti aiutare dai miei genitori, chiaro?" Adrien la guardò scocciato indeciso se risponderle o meno.
"Adrien è una domanda! Se non rispondi non ti lascio Emma" Si agitò Marinette distogliendo l'attenzione dalla borsa scolastica e puntando gli occhi sul ragazzo
"Sì, è chiaro, anzi: chiarissimo. Mi stai ripetendo le stesse cose da quando sono arrivato. Smettila di essere così in ansia" Brontolò poggiando la testa sul palmo della mano roteando lo sguardo lontano dalla corvina
"Ok, forse sono esagerata ma devi capire che è la prima volta che lascio Emma a qualcuno che non siano i miei genitori, sono preoccupata visto che non sei abituato" Si confidò riprendendo ciò che aveva interrotto pochi istanti prima
"Guarda che i tuoi genitori sono in casa durante la tua assenza" Gli ricordò Adrien: "Rilassati, vedrai che andrà tutto bene"
A quelle parole Marinette lo guardò un attimo preoccupata e il ragazzo captò subito l'ennessimo avvertimento che le stava per uscire di bocca:
"Stai attento a quando scen-"
"Stai attento a quando scendi le scale perché potrebbe esaltarsi e fare scatti improvvisi, cadere e rompersi la testa morendo tragicamente. Lo so, ho capito, questo me lo hai già detto 6 volte. Altro da aggiungere che già so?" La interruppe lui ormai completamente disperato:
"Il girello" tentennò Marinette: "Non va usato" finì per lei Adrien.
"Ok ho capito, posso andare, ci vediamo dopo" Si spicciò a dire infastidita avvicinandosi poi al ragazzo per lasciare un veloce bacio sulla fronte a Emma, ignorando tristemente il biondo che si aspettava altrettanto, ma quando la vide dirigersi a grandi passi verso la botola capì che non sarebbe successo niente del genere.
Emma, una volta sentita la botola chiudersi lasciò cadere la bambola di Ladybug con cui stava giocando e rimase immobile con lo sguardo fisso verso la porticina in attesa di qualcosa; Adrien la guardò perplesso mentre cercava di attirare la sua attenzione tirandole una ciocca di capelli.
Plagg lo bloccò pochi secondi dopo:
"Zitto, non muovere nemmeno un muscolo se non vuoi anticipare l'inferno" Sussurrò il kwami osservando terrorizzato la bambina, sussultando quando la vide iniziare ad agitarsi per divincolarsi da Adrien
"Buona su, la mamma torna presto" La rassicurò non venendo minimamente ascoltato.
I mugugni della bambina si trasformarono presto in lamenti ed i lamenti diventarono strilli poco dopo.
Ok, a questo era stato preparato, ma non si aspettava che tutto ciò sarebbe durato per ben due ore, due ore che Adrien passò gironzolando per tutta la camera di Marinette seguito da Plagg, che come se non bastasse, stava avendo un esaurimento nervoso lamentandosi spesso e volentieri e cercando di sovrastare la le urla della bambina con una canzoncina sul camambert.
Durante tutto quel lasso di tempo, Adrien scoprì una pazienza che nemmeno lui sapeva di avere, una pazienza talmente grande che gli stava permettendo di non lanciare Plagg fuori dalla finestra.
Quando la bambina terminate le due ore, smise di piangere, si rese anche conto di come la lista fatta da Marinette fosse risultata completamente inutile, poiché piangendo, Emma aveva rifiutato qualsiasi cosa il ragazzo le proponesse.
Questa, passò l'ultima ora sul pavimento a giocare con la bambola di Ladybug, taciturna; la stanza era interrotta solo dal rumore ripetitivo del ciuccio e dai sospiri di Plagg, che finalmente aveva ritrovato la tranquillità.
Nonostante i vari tentativi di Adrien di rendersi partecipe nel gioco con la bambina, mettendo in mezzo la bambola di Chat Noir si arrese quando constato che questa non era minimamente interessata a condividere il suo tempo con lui.
Comprensibile, nonostante gli facesse male ammetterlo: per lei Adrien era un estraneo e il fatto che oggi lui le fosse stato così tanto attaccato mentre lei voleva solo piangere per la mancanza di Marinette, l'aveva infastidita non poco.
Incredibilmente, più erano piccoli, più non si facevano problemi: Emma non aveva nemmeno un anno eppure era disarmante il modo in cui si facesse capire anche solo con uno sguardo; per più di un momento Adrien si era sentito fortemente a disagio con lei in quelle ore.
In quei mesi aveva desiderato ardentemente conoscerla eppure in quei frangenti desiderava solo che Marinette tornasse in fretta per potergliela ridare e andare via, si sentì in colpa per averlo pensato.
La osservò, non avendo comunque altro da fare, sembrava davvero una bambola di porcellana: aveva un visino piccolo e paffuto, la pelle chiara come quella di Marinette, tanti capelli neri e due enormi occhi lievemente a mandorla, la prima volta che la vide avrebbe giurato fossero verdi, ma ora erano più tendenti all'azzurro rendendola a impatto la fotocopia di Marinette, ma se la si osservava meglio: era solo un perfetto miscuglio di entrambi.
"Bella e dannata" Sussurrò Adrien ricevendo una veloce occhiata dalla bambina
"Più che dannata direi indemoniata" Lo corresse Plagg prima di infilarsi tra le fauci una forma intera di formaggio, Adrien rise: non poteva decisamente dargli torto.

Adrien sussultò spaventato una volta che sentì la botola aprirsi di soprassalto:
"S-sei pazza?" Balbettò portandosi una mano al petto sentendo il suo cuore battere all'impazzata.
Marinette fece un sospiro di sollievo, avvicinandosi poi alla bambina che aveva iniziato a strisciare verso la sua direzione gioendo contenta.
"Sono contenta di vedere che siete ancora vivi e vegeti" Esclamò stringendosi a sé Emma
"Ti ripeto che in tre ore non poteva succedere chissà che cosa e anzi: stamattina hai praticamente parlato a vuoto, ha pianto per l'80% del tempo e il restante l'ha passato a vivisezionare la tua bambola" Disse indicando la bambola di Ladybug abbandonata sul pavimento con i bordi della maschera lievemente rialzati.
"Non potevo sapere per quanto avrebbe pianto e se dopo avesse avuto fame, o se nel frattempo avrebbe avuto una scarica di... hai capito" Asserì chiudendo la botola e dirigendosi verso la chaisé-longue sedendocisi sopra mentre Emma le si aggrappò a mo' di koala
"Com'è andata? A parte il pianto?" Domandò sinceramente curiosa, il biondo tacque girando lo sguardo dalla parte opposta a Marinette
"Inutile parlarci, è sconsolato, la cosina lì l'ha trattato male tutto il tempo ed ora è offeso" Dichiarò Plagg
"Che tatto" Bofonchiò il diretto interessato rifilando al kwami un occhiataccia
"Non devi prendertela" Iniziò Marinette: "È normale che abbia queste reazioni, ma vedrai che è solo questione di tempo, si abituerà prima o poi!" Finì dandogli conforto
"Lo so e non gli e ne faccio nemmeno una colpa, ma mi ha fatto sentire comunque male" Disse questo sollevandosi da terra
"Guarda che in realtà a lei piaci molto" Gli confidò Marinette divertita dalla reazione del ragazzo a quella situazione
"Oh sì, da impazzire" Ironizzò Adrien
"Vedrai da solo la differenza abissale che c'è tra chi le sta simpatico e chi no"
"Per ora non ho assistito a nessun gridolino di gioia vedendomi, cosa che stranamente ho visto accadere con Chloé quando gli e l'ho passata"
"Chloé è un caso eccezionale, si dimentica pure della mia esistenza se c'è lei, quindi non vale"
"Mh"
"Mh" Lo imitò Marinette tirandosi poi in piedi anche lei
"Te cosa fai adesso?" Chiese poi sistemandosi meglio la bambina che non accennava a staccarsi
"Voglio andare a casa, suppongo che per oggi mi abbia sopportato abbastanza" Constatò indicandola, Marinette si imbronciò e Adrien lo notò subito:
"Ma potrei rimanere se qualcun altro lo desira" Puntualizzò recuperando un po' di buon umore e ammiccando alla ragazza, quest'ultima mutò la sua espressione con una scocciata spingendo via la faccia del biondo con una mano:
"Devo aiutare i miei genitori, puoi andartene" Esclamò avviandosi poi verso la botola
"Vuoi una mano?" Domandò Adrien correndole dietro, Marinette si fermò, lo guardò negli occhi, assottigliò lo sguardo e sorrise lasciva:
"Ma certo, perché no? Mio padre gradirebbe tanto due mani in più" Ad Adrien si gelò il sangue fermandosi sul posto immaginandosi appeso ad un gancio in attesa che Tom da pasticcere si trasformasse in un macellaio.
"Sai magari oggi è davvero meglio che faccia ritorno a casa... devo ancora cercare l'università, disfare le valige, mettere i fiorellini nei vasi, studiare il manuale del buon padre, ho anche quello del buon genero! Per non parlare del-"
"Adrien" Lo interruppe questa: "Vai a casa"
"Sì" Esclamò questo recuperando la sua giacca poggiata dalla mattina sul divano del salotto.
"Allora ciao eh" Marinette prese la mano della bimba iniziando a muoverla a destra e a sinistra:
"Fai ciao ciao a papà" Le sussurrò, Emma sorrise timida affondando la testa sulla spalla di Marinette facendola ridere per poi rincoraggiarla a salutarlo e lei stavolta, lo fece, sventolando il braccio goffamente mentre muoveva la bocca come se volesse davvero dirgli "ciao", Adrien ricambiò il saluto sorridendole intenerito mentre si infilava la giaccia abbottonandola bene per prepararsi al gelo che lo attendeva fuori.
"Sta sera ci mettiamo d'accordo per quando devo rivenire, va bene?" Domandò prima di uscire, Marinette annuì, salutandolo subito dopo anche lei con la mano e risalendo le scale una volta che il ragazzo ebbe chiuso la porta:
"Non dovevi aiutare i tuoi genitori?" Chiese innocentemente Tikki seguendola
"Scendo dopo, Emma ha fame e da quanto ho capito non ha mangiato." Disse indicandole la bambina che aveva iniziato a tirare la maglia.

"Sei ancora qui Plagg?" Domandò Marinette vedendo spuntare il kwami con due scatoline di formaggio che poggiò poi con cura sul letto.
"Mi stai cacciando?"
"Ma no, credevo solo che andassi con Adrien come ieri, pensavo che fossi tornato a stare con lui" Precisò lei coprendo la bambina che si era appena addormentata dopo la poppata.
"Quando non ci sono super cattivi i kwami devono stare con i guardiani, in più Adrien non è più il mio portatore da quando ha rinunciato a me" Spiegò spiccio
"Guarda che se vuoi stare con lui devi solo chiedere" Disse la ragazza punzecchiandogli un orecchio, Plagg sospirò arreso dall'ottusità che caratterizzava entrambi i ragazzi:
"In realtà mi piace stare con te... Voglio bene ad Adrien, ma finché continuo a vederlo non ho bisogno di tornare con lui. Ormai sono un gatto di forno e mi sono abituato a questa vita, non so se tollererei quella da scapolo che vive con un ragazzo padre complessato perché la sua ex non lo vuole e sua figlia lo tratta da estraneo" Ridacchiò Plagg togliendo poi la mano della ragazza che continuava ad importunarlo, Marinette gli sorrise tirandolo verso di lei e afferrandolo con entrambe le mani tirandogli leggermente le guance:
"Fai tanto il grosso ma in realtà sei un tenerone, lo sai?"
"Non siamo tutti come Tikki" Bofonchiò a causa dello strapazzamento che stava subendo dallla corvina
"Cosa vorresti dire con questo?" Brontolò la kwami incrociando le braccia e guardandolo seria
"Sono sicura che Plagg non voleva offenderti" La rassicurò Marinette lasciando andare Plagg, Tikki borbottò qualcosa di non comprensibile e si sedette di fianco la piccola addormentata, indispettita.
La ragazza rise, afferrando poi il suo telefono e iniziando a cercare qualcosa attirando ben presto l'attenzione dei due kwami che le si avvicinarono spiando la sua ricerca:
"È il compleanno di qualcuno?" Domandò Tikki
"Il quattro gennaio è il compleanno di Alya, mi sto anticipando sul regalo perché devo ancora pensare a quelli di natale, per ora ho preparato solo quelli di Emma" Bisbigliò per non svegliare quest'ultima
"A che le servono i regali? Dico, se le dai una bottiglia è comunque contenta, invece le compri un sacco di cose, anche per i comple.... comple cosi, come si chiamano?" Chiese il kwami nero gesticolando
"Complemesi" Suggerì Tikki
"Ecco, complemesi, tra quattro giorni ne fa otto, quindi suppongo che riceverà altri regali"
"Certo che sì. Non tutti lo festeggiamo ma per me è importante: mia mamma me lo ha sempre festeggiato e ogni mese mi preparava una torta; è andata avanti così fino al primo compleanno poi ha naturalmente smesso ma fin da piccola, riguardando le mie foto, ho sempre avuto questo desiderio di rifarlo con i miei figli e con Emma lo sto realizzando, per questo ci tengo" Spiegò continuando la ricerca dei regali.
Marinette chiuse il telefono pochi minuti dopo, avendo trovato 3 regali su 14. Tirò su delicatamente Emma facendo attenzione a non svagliarla e la portò giù, posizionandola dentro l'ovetto andando poi verso la boulangerie per aiutare i suoi genitori in modo da lasciare il tempo a sua madre di cucinare qualcosa per il pranzo mentre suo padre infornava gli altri dolci.
Marinette lavorò in cassa per una buona mezz'ora: in pasticceria c'era sempre molto da fare e le persone continuavano ad andare e venire in continuazione, ciò non le permetteva di avere nemmeno un secondo libero.
Ad un certo punto, dovette pure mettere Emma dietro il bancone, nascosta, poiché qualche genio di turno tentava di svegliarla solo per il gusto di non vederla dormire: Marinette augurò mentalmente ad ognuno di loro di avere qualcuno che li infastidisse mentre stavano dormendo. Dopo la piccola pausa pranzo aiutò i suoi genitori fino a pomeriggio inoltrato, mentre la bambina era stata spostata nella carrozzina permettendole di avere più spazio e, circondata da libricini per bambini, passava il suo tempo sfogliarli attirando di tanto intanto l'attenzione di Marinette che cercava di calcolarla il più possibile appena aveva tempo.
"Marinette" La chiamò una voce alle sue spalle, la ragazza si girò di scatto sorpresa ritrovandosi davanti poi il viso di Luka
"E tu che ci fai qui?" Chiese la ragazza felicemente sorpresa
"Sono passato per la giacca, ti ricordi? Mi avevi detto di venire oggi"

Fantastico, davvero, solo Adrien Agreste avrebbe potuto scordarsi le chiavi di casa da Marinette e accorgersene 6 ore dopo perché aveva passato tutto il pomeriggio alla ricerca di qualche vestito da comperare a Emma, approfittando del fatto che ora sapesse le misure della piccola.
Esitò qualche secondo, pensando se fosse stato meglio entrare dalla porta d'ingresso o da quella della pasticceria...
Alla fine optò per quella della pasticceria una volta che ebbe intravisto la figura di Marinette alla cassa. Fece per aprire quando vide spuntare alle spalle della ragazza un ragazzo che lui conosceva bene, ma che in quel momento non riconobbe.
Rimase fermo ad osservare mentre sentiva piano piano un nodo crearsi alla gola, nodo che si ingigantì quando la vide sparire insieme a lui per le scale, facendo apparire la figura di Tom che iniziò a giocherellare con la bambina ancora dentro la carrozzina.
Aprì di scatto la porta attirando l'attenzione dell'uomo che non appena lo inquadrò sbuffò infastidito
"Mi sono dimenticato una cosa, posso salire?" Chiese mantenendo il tono cortese, Tom annuì e Adrien lo sorpassò subito non notando nemmeno Emma che aveva allungato le braccia verso la sua direzione imbronciandosi poi quando capì di essere stata tristemente ignorata.
Fece le scale più velocemente possibile e in poco tempo raggiunse casa della ragazza.
"Marinette?" Domandò col fiato corto una volta che Sabine gli ebbe aperto
"Tutto bene Adrien?" Chiese di rimando lei vedendolo in quello stato a causa della corsa, Adrien annuì per poi ripetere la domanda
"È sopra con un suo amico, puoi aspettarla qui se vuoi, non dovrebbe perdere molto tempo" Spiegò facendolo entrare
"Ho dimenticato le chiavi di casa, farò subito" Disse, procedendo poi verso la botola, udì distintamente la risata di Marinette e provò una strana ansia prima di aprire la botola; tirò un enorme sospiro di sollievo nel vederlo abbastanza lontani l'uno dall'altra una volta che ebbe aperto:
"Adrien... è successo qualcosa? Che ci fai qui?"
"Adrien!" Esclamò Luka andando nella sua direzione: "Da quanto tempo non ci vediamo? Quattro anni?" Il biondo lo scrutò un attimo, cercando di capire chi fosse
"Sono Luka" Iniziò questo percependo la difficoltà del ragazzo: "Il fratello di Juleka"
"Luka! Non ti avevo riconosciuto, che ci fai qui?" Domandò una volta aver ricambiato la stretta di mano: "Se non sbaglio eri partito per studiare all'estero"
"Sì, ma sono tornato praticamente poco dopo che te ne sei andato te" Spiegò questo: "Ora stavo attendendo che la Santa Marinette mi restituisse una giacca che le avevo gentilmente chiesto di sistemarmi, però non la trova"
"Deve essere per forza qui, l'ho sistemata l'altro giorno" Borbottò questa mettendo in disordine i vari cassetti
"Lo spero bene" Rinforzò il ragazzo mantenendo il tono divertito: "Ultimamente su di lei si può fare poco affidamento, dimentica tutto ma ricorda perfettamente la posizione esatta di ogni singolo oggetto che appartiene ad Emma" Ridacchiò punzecchiandola mentre lei gli rifilò una semplice occhiataccia riprendendo poi a cercare la fantomatica giacca.
"E dimmi Luka... Oltre mare hai trovato qualcuno?" Domandò senza vergogna Adrien accostandosi di fianco al ragazzo e ammiccandogli, Luka lo allontanò ridendo:
"Pur troppo sono sempre al solito punto, talmente fortunato che l'unica ragazza che mi interessa non è intenzionata ad avere relazioni" Affermò indicando subito dopo Marinette con lo sguardo cosa che confermò il sospetto di Adrien facendogli risalire il nodo alla gola.
"Trovata!" Esultò la corvina sventolando la giacca a destra e a sinistra
"Vedi?" Iniziò avvicinandosi sicurà di sè: "Io non perdo niente, sono 20 euro" Affermò poi aprendo la mano e ritirandola una volta che il ragazzo tirò fuori il portafoglio
"Non vuoi i soldi?"
"Pur troppo la mia morale non mi fa accettare soldi da un amico, prenditi la giacca e sparisci, su" Disse avviandosi verso la botola, Luka rise tirando comunque fuori i soldi e poggiandoli sopra la scrivania facendo l'occhiolino al biondo:
"Dille che gli e li hai lasciati te per la bambina, non ti dirà sicuramente niente" Bisbigliò per non farsi sentire dalla ragazza.
Adrien si infastidì e recuperò le chiavi non dicendo una sola parola, seguendo poi il ragazzo osservandolo contrariato per tutto il tragitto fino alla pasticceria.
Arrivati a destinazione Marinette riprese il suo posto alla cassa mentre Tom ritornava nel retro per ripulire e preparare il necessario per la mattina dopo.
Luka si avvicinò al passeggino di Emma per poterla salutare e quest'ultima gli tirò i capelli atratta dalle ciocche tinte:
"Sei decisamente più adorabile vista da questa vicinanza ma sono vorrei tenere ancora i miei capelli" Esclamò questo prendendole le mani e staccandole dalla sua testa, la bambina gridò alquanto contrariata a quel gesto, ricevendo poi da Marinette un ammonizione e zittendola di conseguenza, riprendendo frustrata poi a sbattere ripetutamente il sonaglino contro i bordi della carrozzina.
Luka salutò entrambi i ragazzi sparendo poi dietro la porta d'ingresso
"Vedo che siete in confidenza" Osservò Adrien incrociando le braccia al petto, la corvina lo guardò confusa:
"Siamo amici... ho la stessa confidenza che ho con Nino, niente di più"
"Sicuramente" Disse ironico questo chiudendo il discorso
"Dopodomani tornano i miei genitori" Continuò: "Mia madre ha insistito affinché tu venissi a cena"
"Solo io?" Domandò Marinette agghiacciandosi
"No: tu, i tuoi genitori e ovviamente Emma"
"Ci sei anche te, vero?" Adrien annuì e lei poté tirare un sospiro di sollievo.

"Vuoi rimanere a cena?" Chiese di punto in bianco Marinette distruggendo il silenzio imbarazzante che si era venuto a creare dopo quella piccola conversazione con il ragazzo.
"No, torno davvero a casa sta volta, ho anche le chiavi" Le fece notare lui sventolando il mazzo di chiavi
"Non abiti più alla villa?" Domandò lei non riconoscendo la chiave
"Ah" Esclamò Adrien: "ho comprato un appartamento, non mi andava di ritornare in quella casa. Speravo sinceramente di condividerla subito con due coinquilini ma a quanto pare una parte del mio letto rimarrà vuota come la cameretta destinata ad una bambina" Proferì con un pizzico di dramma
"Suppongo che perlomeno la camera della bambina non rimarrà vuota per sempre" Ribatté Marinette buttando un occhio sulla bambina, Adrien abbozzò un sorriso:
"Spero anche il mio letto" Aggiunse poi sporgendosi verso la piccola per carezzarle la testa:
"Ci vediamo domani?" Chiese scompigliando i capelli anche alla ragazza
"Pomeriggio, domani mattina ho da fare"
"Va bene, ti lascio delle cose che ho comprato oggi, poi vado via" Disse dirigendosi verso la porta d'uscita e rientrandone dopo pochi minuti con due enormi buste
"Taglia scafandro" Assicurò salutandola di nuovo con la mano e andando definitivamente via.
Marinette si avvicinò alle buste scorgendone tanti e tanti vestiti per bambini: sicuramente essere figlio di un famoso stilista aveva donato ad Adrien il senso del buon gusto poiché erano uno più bello dell'altro.
La ragazza sorrise intenerita, portando le buste dietro i banconi tutta contenta.


Note (LUNGHISSIME STA VOLTA SCUSATE):
Buonasera a tutti! Sono ancora viva e felicemente influenzata, la febbre mi sta permettendo di ritrovare la libertà che avevo perso e sono tipo al settimo cielo anche se strano da dire (ne sto approfittando alla grande anticipandomi i capitoli in modo da poter aggiornare regolarmente), ma sto riuscendo pure a trovare il tempo di leggere e disegnare e questa cosa mi sta riportando praticamente in vita.
Ma arriviamo al dunque: Per prima cosa, questo capitolo è diviso in due (la seconda parte è già pronta e la pubblico il 2 che sono ancora a casa poiché devo fare il tampone, sì decisamente uno sbattimento ma sennò non mi fanno rientrare), ero indecisa se pubblicarlo tutto insieme ma l'altra parte è tipo 12 pagine sarebbe venuto decisamente troppo lungo, quindi ho optato per fare così. Poi: Marinette è guardiana anche qui e questa cosa non è stata modificata; ricordo che in realtà avevo preso questo spunto da una fanfiction inglese che vorrei citare ma non ricordo il nome... quindi in teoria ho copiato ma in pratica è andata davvero così quindi non l'ho fatto...? Insomma, è guardiana.
Qui Luka è ancora il fratello maggiore di Juleka, la storia del gemello è effettivamente sortita da poco ed io non potevo cambiare questo fatto perché a differenza degli altri ragazzi che hanno chi 18 chi 19 anni, Luka ne ha ben 22, quindi insomma, capitemi: quelli vanno all'università, lui lavora. Spoilero già che spunterà anche Kagami, a differenza di molti, quando sono stati annunciati loro due io li ho amati alla follia (anche se Luka in effettiva è stato subito apprezzato, Kagami poverella no) praticamente subito ed è ancora così, sopratutto Kagami, lei in quest'ultima stagione poi la sto venerando perché è adorabile e non accetto altre linee di pensieri!
Dovrei aver detto tutto per quanto riguarda la storia e non so in quanti leggono le note ma io lo scrivo comunque, tanto al massimo verrà ignorato: SPOILER 4° STAGIONE. Che ne pensate del trailer di Ephemeral? Io sono super gasata e sto contando i giorni che mancano al 7! Vi giuro, se gli fanno dimenticare tutto ancora vado fino in Francia e faccio una strage. Amo questa serie ma voglio una svolta come credo tutti, stanno allungando il brodo ed io non voglio seriamente arrivare alla fine della 5° stagione con ancora Gabriel che tenta di prendersi i miraculous. Tra l'altro: vi giuro che io amavo il personaggio di Gabriel (e dalla fanfiction si evincerà pure) ma ora lo sto odiando, capisco l'amore verso Emilie e probabilmente se fossi stato al posto suo non so sinceramente se avrei preso in considerazione la sua idea, ma ora sta diventando veramente troppo, VAI AVANTI CAZZO. Io penso che Emilie riesca in qualche modo a ritornare in vita anche se ora non ne ho più l'assoluta certezza, più che altro per Nathalie: cioè seriamente lei è innamorata persa di Gabriel, una volta che Emilie verrà scongelata cosa farà? Vivrà facendo finta di nulla? Non lo so, ma si starà a vedere. Mi sono sproloquiata abbastanza. Ringrazio chi ha ancora chi ha votato la storia, mi fa sempre piacere 
Ritornerò puntuale (SALVO IMPREVISTI) per sabato 6 (probabilmente di mattina se mi sarà già arrivato l'esito del tampone) presto perché come ho già ripetuto il giorno lavoro/vado al corso (per grazie di Dio questo non è tutti i giorni), oppure entrambi, torno a casa verso le 20, delle volte ceno altre volte svengo e mi sveglio automaticamente alle 2 di notte e così via.
BY!

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⏰ Ultimo aggiornamento: Oct 29, 2021 ⏰

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