Ho preso tanti treni nell'ultimo anno.
E ho visto tante persone e tante situazioni.
E, ovviamente, ne ho vissute anche io.Nel cuore però me ne è rimasta una in particolare.
Ed è stato quando ho preso l'ultimo treno da Lucca, quello che più di tutti ha significato tornare a casa.Avevo delle borse ingombrantissime. In una c'era addirittura il mio cuscino tutto accartocciato.
Fatto sta che, dopo aver asciugato un rigolo di lacrima e rimesso insieme gli ultimi pezzi salgo su questo treno affollatissimo.
Mi siedo disperata accanto a questo signore, promettendogli che non appena si sarebbe liberato qualche posto doppio, mi sarei spostata insieme alla mia miriade di roba.
Lui cordialmente mi dice di non preoccuparmi e si offre di aiutarmi a sistemare il casino di borse che avevo addosso.
Incuriosito dalla mia situazione, comincia a chiedermi cosa stessi combinando e così cominciamo a parlare.
Scopro che si chiama Vincenzo e che sta andando a casa, dopo aver aiutato il figlio a sistemare casa.
Lo fa spesso, ultimamente.
È in pensione e così ha il tempo per fare dei lavoretti fai da te dove necessario.
Purtroppo le forze cominciano a diminuire, ma non si perde d'animo e, anzi, ha pure trovato il tempo per comprare un paio di scarpe al nipotino."Quelle che gli piacevano tanto"
"E così possiamo passare del tempo insieme, non essendo vicinissimi non ci vediamo spesso"E mentre lo dice vedo solo amore nei suoi occhi.
"Guardi, si è liberato, se vuole mi sposto" faccio notare a Vincenzo, avendo paura di starlo facendo soffocare
"No no, non ti preoccupare, per me non c'è nessun problema"Mi sembrava proprio il tipo di persona a cui la compagnia fa sempre piacere, così decido di restare.
E continuando a parlare scopriamo di dover scendere alla stessa stazione.Così, mentre guarda fuori dal finestrino, mi snocciola qualche aneddoto sulle città che vediamo passare inesorabilmente e che porteranno pian piano a destinazione.
Quando Prato viene annciata come prossima stazione, ci alziamo e andiamo verso le porte.
Vincenzo mi guarda e ride nel vedermi piena di borse e zaini.
Mi ricordo che disse una cosa tipo "pure il cuscino ti sei portata dietro!?"Rido ripensando al fatto che, appena arrivata, tra le prime cose che notai fu il fatto che il mio letto non avesse il cuscino e dovetti andarlo a recuperare.
Le porte si aprono e scendiamo.
Vincenzo, dopo aver guardato che avessi preso tutto esordisce con un
"Buona fortuna per tutto" e se ne va, lasciandomi a malapena il tempo di rispondere.Ogni tanto ci ripenso e sorrido.
Perché in fondo, è anche grazie a Vincenzo se credo ancora nella bellezza delle piccole cose.
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poesie dal mondo
Short StoryScrivo a te che stai leggendo, perché so che puoi capirmi. Scrivo parole che spero possano colpirti. Parlo di me, mentre parlo di te. . Non è nient'altro che una raccolta di pensieri scritti. Questa raccolta può essere letta non in ordine cronologic...