Capitolo Due

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"Testa di cazzo, svegliati."
Le tende producono un sibilo e improvvisamente la luce investe il mio campo visivo.
Semi addormentata ma furiosa rivolgo a Michael lo sguardo più crudele che conosco.
"Michael, è domenica!"

Michael mi guarda con ovvietà e io provo a contenere l'ira.

"Perché cazzo mi svegli a quest'ora di domenica?!"

"Numero uno: le parole, bimba. E comunque sono le dieci, se proprio vuoi saperlo."

"È DOMENICA!"

Urlo impettita come una bimba, una ciocca ribelle di capelli mi cade sul viso, e prendo a soffiare all'insù per cacciarla via.

"Comunque, ti sono venuto a svegliare perché abbiamo visite e probabilmente mamma vuole esibire la sua figlia secchiona al nuovo vicino di casa."

Alzata guardo male Michael mentre prendo dal mio armadio dei vestiti che avrebbero soddisfatto lo stile classico di mia madre. Mai che mi presentassi a uno sconosciuto in jeans e maglietta!

"Non sono una secchiona." Borbotto.

Percepisco lo sguardo derisorio di mio fratello sulla schiena mentre afferro una magliettina rosa pallido e una gonna.

"Vabbè, dille che arrivo."

Michael esce, e io indosso quel completo, pettinando i capelli e chiedendomi chi fosse il nuovo vicino.
La casa di fronte è vuota da anni, quando ero bambina ci viveva una coppia di anziani.
Mentre scendo le scale la voce acuta di mamma si fa sempre più vicina. È stridula, segno che mamma è nervosa. A giudicare da come parla, sembra che sta facendo la civetta col vicino.

"E ha intenzione di restare qui a lungo, sign-"

"Chiamami Louis."

Sento il mio petto sussultare instintivamente a quel nome. Non per il nome in sè, quanto per il tono elegante di chi lo ha pronunciato.
La voce non è per niente baritonale, anziché è acuta per essere maschile, e sembra dannatamente familiare.
Scesa in salotto lo attraverso diretta alla cucina, dove sento mamma squittire:

"Va bene, Louis."

Ridacchio sotto i baffi.

Arrivo in cucina e svolto l'angolo, decisa.
Ma quello che vedo è una sorpresa, e la prima cosa che noto sono i due occhi celesti che mi fissano.

"Buongiorno, signorina Clifford."

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