1 - the beginning

10 2 0
                                    

Aprii gli occhi molto lentamente, mi trovavo stesa a terra ma oltre a questo né riuscivo a capire ciò che mi circondava né sapevo come ci ero arrivata.
Una luce bianca, tante voci, la sirena dell'ambulanza ed il gatto nero che mi fissava dal marciapiede, queste erano le ultime cose che ricordavo, dopo di che solo il vuoto.

Quando i colori intorno a me smisero di girare diedi un'occhiata più attenta a ciò che mi circondava. A dir la verità questo ciò era poco o niente. Una grotta? Questo sembrava eppure aveva un che di accogliente, era presente un'aria sinistra ma persino questa sembrava accogliente.
Le pareti di roccia erano colorate di varie sfumature di rosso ed il pavimento era nero, tanto nero, sembrava quasi inesistente. L'unico ornamento era un lungo tappeto rettangolare color rosso antico. Non si vedeva la sua fine, era nascosta all'interno di un'entrata, anche questa, come il pavimento, talmente nera da far sembrare che dopo non ci fosse altro se non che non fosse il nulla.

Provai ad alzarmi, ma questo mio tentativo si scoprì inutile, la testa aveva iniziato a girarmi e la vista mi era scomparsa per qualche secondo, ero ricaduta a terra come priva di forze. Provai nuovamente ad alzarmi ma questa volta fui bloccata da un'atroce dolore alla caviglia. Probabilmente mi ero presa una storta cadendo la prima volta.

Mi stavo massaggiando la caviglia quando iniziai a sentire la strana sensazione di essere osservata. Mi guardai intorno ma non c'era nessun altro. Appena riportai la mia attenzione alla caviglia quella sensazione tornò. Alzai lo sguardo e questa volta davanti a me c'era un ragazzo, se possibile chiamarlo così, non avevo mai visto nessuno di talmente tanto.. tanto. I capelli nero pece gli coprivano la fronte fino ad arrivare ai suoi occhi che però erano lasciati in bella vista, occhi scuri e profondi e per quanto piccoli enormi, la sua labbra erano fine è piccole ma al tempo stesso così carnose ed attraenti, la sua pelle era molto chiara, quasi come quella di un cadavere, ti dava una sensazione di freddo, bastava uno sguardo e potevi riuscire a sentire lo scricchiolio del sangue che si congelava nelle tue vene, ma quel freddo aveva un che di droga, tipo il freddo che ambisci quando immersa nel caldo afoso dell'estate. 

Quando riuscii a distogliere lo sguardo dal suo volto ci fu un'altra cosa che attirò immensamente la mia attenzione, due immense ali nere che apparivano dalla sua schiena.

Rimase li fermo a fissarmi per un po per poi girarsi ed iniziare ad incamminarsi lungo il tappeto.

"Aspetta!"

Mi venne quasi istintivo chiamarlo, era l'unica altra persona lì presente oltre a me ed io non ci stavo più capendo niente. Che posto era questo? Come ci ero arrivata? Lui chi era? Come mai aveva quelle ali? Queste erano solo alcune delle domande che in quel momento mi si stavano frullando nella testa.

Al mio richiamo si era fermato, ma ad essere rivolte verso di me erano ancora le sue spalle. Provai stupidamente ad alzarmi nuovamente per provare a raggiungerlo, ma ovviamente anche questa volta il mio tentativo era stato un fallimento. Mi trovavo di nuovo a terra, con caviglia, fondo schiena e mani doloranti, in più c'era anche quella maledetta emicrania che era sempre stata presente fin da quando mi ero risvegliata.

"Non hai paura?"

Riportai il mio sguardo sulla sua nuca.Erano le prime parole che mi rivolgeva.

"Ho solo molte domande"

"Non sai chi sono"

"Sei l'unica persona a cui mi posso rivolgere in questo momento"

"Non lo sono"

"Ci sono altre persone?"

"No"

"Quindi lo sei"

"Non sono una persona"

"Vorrei solo delle risposte"

"Non hai pensato alla possibilità che io ti faccia del male?"

"Se lo avessi voluto fare lo avresti già fatto. Non tutto ciò che ci è estraneo è malvagio"

Girò leggermente la testa facendo intravedere un leggero ghigno.

"La vita non è un romanzo. Non dovresti fidarti di uno sconosciuto ."

"Ad essere sincera se ora mi trovassi all'interno di un romanzo avrebbe tutto più senso. Stavo tornando a casa da scuola, c'era un gatto nero, era così carino che volevo fargli una foto ma penso di averlo spaventato, ha iniziato a correre verso la strada, stava per essere investito da un camion così ho provato a salvarlo. Dopo ricordo solo una luce bianca e di essermi svegliata qui. Forse è tutto un sogno. Forse sono morta. Ci sono molte opzioni e molte cose che non la smettono di girarmi nella testa."

"Sei stupida? Pensi di essere un'eroina che ti butti in mezzo alla strada per salvare uno stupido gatto? "

"La tua opinione a riguardo delle mie azioni non è la risposta alle mie domande"

"..."

Dopo quell'attimo di silenzio ed nuovamente quel leggero ghigno quasi ironico che mi aveva fatto, appena, intravedere anche in precedenza, ricominciò a camminare verso il buco nella parete. Continuò a camminare fino a sparire completamente al suo interno.

Subito dopo iniziai a sentire la testa ricominciare a girarmi... stavo per svenire di nuovo? Mi stavo per risvegliare da un sogno? Anche il mio corpo stava iniziando a cedere. Chiusi gli occhi. Stavo per ricadere a terra. Ma un attimo prima di toccare il suolo sentii un calore prendermi e sollevarmi. Aprii di nuovo gli occhi, ci provai, ma vidi solo l'immagine sfocata di un volto pallido e leggermente coperto da un groviglio di capelli neri.

✽✽✽

Il peso del piumino sul mio corpo mi faceva sentire così al sicuro.

Feci un leggero sorriso di sollievo, il calore delle mie coperte mi stava avvolgendo.

Era stato solo un sogno.

✽✽✽

You Are NotDove le storie prendono vita. Scoprilo ora