1. Taco Bell

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Presto il sole sarebbe tramontato e avrebbe lasciato il posto all'oscurità.

A Northfield, non era strano incontrare qualcuno per strada di sera. Con il periodo estivo i pub rimanevano aperti più a lungo e la città veniva appositamente illuminata a festa con luci su ogni balcone o incrocio. Persino i negozi sulla 5th Strada avevano decorato le loro vetrine con luci e decorazioni estive. In uno c'erano i disegni realizzati dai bambini della Northfield Public School in onore dell'estate. I disegni ritraevano soli non proprio tondi, con raggi tentacolari, abitazioni sghembe e persone sorridenti di fianco ad esse.

Ora non c'era più nessuno.

Né persone disegnate, né persone vive, o almeno...non del tutto.

Solomon dovette stringere tra le mani l'enorme zaino che aveva portato in spalla, per impedire che tutto il suo contenuto si riversasse a terra a causa di un enorme squarcio nella parte inferiore.

Avrebbe voluto avere almeno una delle due mani libere, ma le due lattine di SpaghettiO's che era riuscito a trovare, poche ore prima, sarebbero andate perse nell'oscurità e lui non poteva permetterselo.

Aveva tagliato per un parco, vicino alla Dahomey Ave. Il suo obbiettivo era entrare nel vicino Taco Bell e recuperare una borsa. Sapeva che il locale effettuava consegne a domicilio, perciò era sicuro che avrebbe trovato qualcosa.

Nonostante non fosse ancora notte, nel parco sembrava che il tempo scorresse in maniera differente, trovandosi già qualche ora più avanti, data la scarsa, se non del tutto assente, illuminazione. Solomon strinse più forte il suo zaino, non avendo altro modo per esternare la paura che stava divorando in quel momento.

Chiuse per un attimo gli occhi e inspirò profondamente. Cominciò a sentire le vene delle sue mani pulsare per via dell'enorme forza che stava usando per stringere quell'ammasso di stoffe ormai sbrindellate. Si trovava nel mezzo della piccola stradina che percorreva tutto il parco.

Aveva percorso quella strada migliaia di volte; eppure in quel momento gli sembrò di trovarsi in un luogo che non aveva mai visto e si sentiva perso in un ambiente così familiare.

Non poteva rimanere lì immobile.

-Coraggio, mancano solo pochi metri...-

Prese un'altra boccata d'aria e pervaso da una nuova energia, prese la decisione di non continuare su quella stradina di terriccio ma di procedere lentamente tra la vegetazione, anche se stava diventando impossibile vedere dove mettere i piedi.

Il parco non era molto grande, ma era colmo di cespugli e alberi di quercia, questo spiegava perché la luce facesse così fatica a filtrare.

Facendo attenzione a non fare troppo rumore passò attraverso un gruppo di cespugli. Erano umidi e gli bagnarono leggermente le mani e la giacca. Sul lato sinistro del petto aveva ancora appesa l'etichetta plastificata dell'ufficio con la sua foto e la scritta "Solomon O'Doherty, Addetto vendite". Aveva paura di toglierla.

Sperava che se gli fosse successo qualcosa, quando sarebbero arrivati i soccorsi avrebbero saputo di chi fosse quel corpo e lo avrebbero consegnato alla famiglia.

Mentre camminava riusciva a percepire delle presenze nell'oscurità, non molto lontane da lui. Spostarsi tra i cespugli era stata una buona idea. Camminava lentamente, con il fiato corto. La paura gli stava impedendo di respirare in maniera regolare e di riempire a pieno i polmoni.

Camminò per circa 50 metri, inciampando ogni tanto in qualche sasso o radice. Si maledì per non aver pensato di procurarsi una torcia o di trovare in giro un cellulare. Era fuori di casa da ormai due giorni e non aveva avuto modo di trovare altro. Aveva perso il suo telefono poche ore prima, scappando. Con lui, aveva perso anche la possibilità di sapere che fine avesse fatto la sua famiglia.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Nov 15, 2021 ⏰

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