Ero arrivata in una città fantasma, non c'erano persone, animali... L'unica cosa che c'era era un saloon dal quale usciva della musica di chiesa. Sembrava essere tornati nel vecchio far west. Mi avviai verso quel luogo tetro, una volta entrata notai una testa d'alce che pendeva dal soffitto. Raccapricciante. Andai verso il banco dove un signore stava pulendo i bicchieri; appena mi notò fece un passo indietro e mi puntò il dito contro.
-Esci da qui demone.- Disse con voce tremante. Così mi chiamavano tutti solo perché avevo un occhio marrone e uno verde, sapevo interpretare gli animi delle persone senza averle mai conosciute. Uscii di fretta con le lacrime agli occhi e mi rifugiati in una grotta. Presi dalla tasca posteriore il piccolo pezzo di luna che avevo trovato quando mi ero svegliata in un posto abbandonato, era la luce che mi guidava nella notte, era la mia guida. Mi guardai un po' intorno e il mio volto si illuminò quando vidi dei pezzi di legna infondo alla caverna, li andai a prendere e accesi un bel fuoco con il piccolo raggio di sole intrappolato in un barattolo di vetro; me lo aveva dato un'anziana signora dicendo che il buio non poteva esistere senza la luce. Mi scaldai un po' le mani mentre guardavo riflessa la mia immagine nel pezzetto di luna, avevo i capelli tutti arruffati di un colore castano che via via si schiariva fino ad arrivare al biondo quasi platino, gli occhi di un verde intenso ormai stanchi per tutte le notti passate insonnie e una bocca color pesca. Portavo con me anche un anellino d'argento che avevo preso da una gioielleria per un tempo indeterminato, aveva due piccole scarpette da ballo in cima; mi era sempre piaciuto ballare, anche se non avessi mai avuto tempo per farlo, amavo la danza classica, le punte, i tutù e le acconciature perfette. Con quest'ultimo pensiero mi addormentai.