𝚂𝚝𝚊𝚢 𝙰𝚗𝚘𝚝𝚑𝚎𝚛 𝙳𝚊𝚢

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𝙱𝚊𝚋𝚢 𝚒𝚏 𝚢𝚘𝚞'𝚟𝚎 𝚐𝚘𝚝 𝚝𝚘 𝚐𝚘 𝚊𝚠𝚊𝚢
𝙳𝚘𝚗'𝚝 𝚝𝚑𝚒𝚗𝚔 𝙸 𝚌𝚘𝚞𝚕𝚍 𝚝𝚊𝚔𝚎 𝚝𝚑𝚎 𝚙𝚊𝚒𝚗
𝚆𝚘𝚗'𝚝 𝚢𝚘𝚞 𝚜𝚝𝚊𝚢 𝚊𝚗𝚘𝚝𝚑𝚎𝚛 𝚍𝚊𝚢?
𝙾𝚑 𝚍𝚘𝚗'𝚝 𝚕𝚎𝚊𝚟𝚎 𝚖𝚎 𝚊𝚕𝚘𝚗𝚎 𝚕𝚒𝚔𝚎 𝚝𝚑𝚒𝚜
𝙳𝚘𝚗'𝚝 𝚢𝚘𝚞 𝚜𝚊𝚢 𝚒𝚝'𝚜 𝚝𝚑𝚎 𝚏𝚒𝚗𝚊𝚕 𝚔𝚒𝚜𝚜
𝚆𝚘𝚗'𝚝 𝚢𝚘𝚞 𝚜𝚝𝚊𝚢 𝚊𝚗𝚘𝚝𝚑𝚎𝚛 𝚍𝚊𝚢?

Era un giorno di Dicembre.
La temperatura era drasticamente scesa in pochi mesi.
Il sole veniva spesso coperto da grandi nuvole scure e ogni tanto la neve bianca copriva le strade di Yokohama.
Bloccava il traffico, tutto si fermava. Anche il tempo s'inchinava davanti alla magia candida dell'ovatta che scendeva dal cielo.
Rendeva il tutto così romantico.
Quel giorno era proprio uno di quelli: stava per arrivare il Natale, le strade si riempivano di luci e persone che facevano compere, bambini che correvano per fare la classica foto con quel finto Babo Natale nella slitta all'angolo della strada.
Nelle case tutti si preparavano a quella festa, più commerciale che religiosa, decorando pareti, finestre e giardini.
Quel giorno era uno di quelli in cui nevicò così tanto che durante la mattinata dovettero fare tutti un gran lavoro per spalare via la neve.
Ma di certo non era quello di cui si preoccupava il corvino mentre si preparava.
Akutagawa Ryunosuke, era questo il nome del ragazzo che si vestiva guardandosi attentamente nello specchio.
Cercava in tutti i modi di non tremare e di non scoppiare in un pianto disperato.
Almeno non prima di aver dato la notizia ad Atsushi. Non prima di avergli fatto passare una giornata indimenticabile.
La mano gli tremava mentre cercava con dell'ombretto di cambiare leggermente le ombre intorno ai suoi occhi.
Faceva tutto questo per essere meno riconoscibile.
Era pur sempre un criminale, non poteva prevedere quante persone lo avrebbero riconosciuto e non poteva rischiare.
Con la mano sinistra bloccò la destra per farla rimanere ferma.
Tutto inutile, non riusciva a fare nulla.
L'ansia cresceva senza sosta.
Gettò il pennello a terra. Iniziò così a dedicarsi a sistemare i capelli. Portò i ciuffi bianchi dietro, fissandoli con delle mollette. In seguito mise un semplice e anonimo cappello nero per coprire il tutto.
Indossò poi i sui stivali, il lungo capotto e una sciarpa che gli copriva parte del volto.
Il tutto rigorosamente di colori scuri.
Si guardò un'ultima volta nello specchio per accertarsi di essere minimamente presentabile e visibilmente calmo.
Spense la luce e chiuse la porta a chiave.

Nel mentre, quasi dall'altra parte della città, in una casa che dava verso il centro, Atsushi Nakajima si stava preparando.
Era al quanto emozionato ma felice. Il cuore batteva forte dalla gioia: non capitava spesso di poter uscire con il suo amato.
Ignaro di tutto, quella mattina si era alzato ed aveva guardato sorridendo fuori dalla finestra.
Sentiva le farfalle nello stomaco aumentare con il passare delle ore.
Si calmò solo nel momento in cui sentì il campanello suonare.
Si mise la giacca velocemente e prese la sciarpa in mano per la fretta.
Corse il più veloce possibile per raggiungere l'esterno.
Mise piede fuori ed un brivido di freddo lo percosse.
Brivido del quale si dimenticò una volta che si trovò tra le braccia di Akutagawa.
Lo stringeva forte a sé. Era come se non volesse lasciarlo andare.
Fu difficile per il più grande staccarsi in quanto avrebbe voluto che quel piccolo gesto durasse per sempre.
Eppure si sarebbe dovuto accontentare.
Akutagawa prese la sciarpa dalla mano del più piccolo e gliela avvolse intorno al collo.
Era un gesto così dolce da parte sua, seguito dopo da un piccolo bacio sulla fronte.
Atsushi rimase al quanto stupito da quella dolcezza che non potè far altro che sorridere.
Il suo era un sorriso così innocente e puro, esattamente come l'amore che provava verso il ragazzo dai capelli corvini.
Amore in grado persino di sciogliere il ghiaccio di quel inverno tanto freddo.
Solo dopo quel quasi infinito gioco di sguardi e di gesti, riuscirono a dire qualcosa di tanto banale come un saluto.

𝚂𝚝𝚊𝚢 𝙰𝚗𝚘𝚝𝚑𝚎𝚛 𝙳𝚊𝚢 ~ [𝙊𝙣𝙚 𝙎𝙝𝙤𝙩]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora