Per sempre tuo

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🎶 Falling Apart - Michael Schulte

"Forse sono io che non sono capace di amare" ti ho detto appoggiato a quel muro pieno di frasi d'amore con lo sguardo basso, eppure, appena l'ho alzato e ho incrociato i tuoi occhi mi sono reso conto che era una cazzata.
Mi sono reso conto che era una cazzata perché nei tuoi occhi mi ci ero perso, completamente.

"Ho conosciuto una" mi ha detto sotto le stelle. Il mondo mi è crollato a dosso, nulla aveva più senso, nulla meritava di essere vissuto. Il buio totale aveva invaso il mio cuore, quelle parole si erano portate via anche l'ultimo pezzetto della mia felicità.
L'unica soluzione è stata cospargere le ferite di sale, bruciavano eccome, nel mentre ti aspettavo.
Aspettavo un tuo bacio
Immaginavo una tua carezza.
Non sei arrivato ma io sono tornato, perché un mondo senza di te non riesco proprio ad immaginarlo.

Ti ho visto dormire, con lo sguardo beato ma il volto tumefatto dalle botte prese per guadagnare il tanto ambito denaro. Le tue labbra erano lì, a pochi centimetri dalle mie, quanto avrei voluto baciarle solo dio lo sa, e invece, non mi sarebbero mai potute appartenere, eravamo troppo diversi.

Ti guardavo e immaginavo di sfrecciare ancora una volta insieme in moto,
con le tue mani che mi cingevano il busto,
con le tue mani che mi avevano reso vivo.

"Mi sono innamorato del più bello, del più stronzo e del più etero di tutta la scuola" ho confessato.
Ho confessato quello che ero
Ho confessato quello che provavo...eppure?
Eppure tu eri lì a baciare la tua nuova conquista, a me non ci pensavi, ne ero certo. Io ti guardavo da lontano e dovevo combattere contro me stesso per non confessare la verità proprio a te.

Mi ostinavo a ripetermi "non è il mio tipo" però ho imparato che dal destino non si può sfuggire, che gli amori possono arrivare all'improvviso o finire in una notte; che i grandi amici possono diventare perfetti sconosciuti e che, al contrario, uno sconosciuto può diventare un amico inseparabile; che il "mai più" non si avvera mai e che il "per sempre" finisce sempre; che chi vuole una cosa può farla e chi è determinato la ottiene; che chi rischia non perde nulla e chi non rischia non vince; che se si vuole vedere una persona, bisogna cercarla subito,
domani potrebbe essere troppo tardi;
che sentire dolore è inevitabile, ma soffrire è facoltativo; e soprattutto ho imparato che non serve a niente negare l'evidenza, mi ero completamente perso in te, il mio cuore era tuo e sempre lo sarebbe stato.

Non saprei dirti se ti ho amato dal primo momento in cui ti ho visto, o se è stata la seconda, la terza o la quarta volta. Ma ricordo il primo momento in cui ti ho guardato venire verso di me e mi sono reso conto che il resto del mondo sembrava sparire quando ero con te.
Non dimenticherò la prima volta in cui ci siamo parlati, in cui ho pensato che non mi stavi nemmeno troppo simpatico.
Non dimenticherò la prima volta in cui mi hai fatto cambiare idea, la prima volta in cui ti ho guardato e ho deciso che potevi restare nei miei giorni, tra i miei casini, tra le mie speranze.
Non dimenticherò le notti passate a sognarti, le mattine passate con la nausea perché non c'eri, le laerime impossibili da trattenere ovunque: in mezzo alla strada, sui mezzi pubblici, sotto la pioggia, sulla spiaggia, a scuola, in vacanza.
Non dimenticherò che è finita, che siamo finiti, che non torneremo.
Non dimenticherò tutte le volte in cui stavamo per arrenderci e tutte le volte in cui, però, non l'abbiamo fatto.
Non dimenticherò il bene che mi hai fatto quella notte, le nostre bocche e i nostri corpi che si sfioravano.
Non dimenticherò il male che mi hai fatto quel giorno.
Non dimenticherò niente.
Non dimenticherò quanto ti ho amato. È stato meraviglioso.
Non ti dimenticherò mai.
Non voglio dimenticare niente, sopratutto il male, hai fatto uscire il meglio di me una parte di me che non avrei mai visto, hai preso la mia anima e l'hai ripulita per bene.

Ho cercato di difenderti in ogni modo e se avrai ricevuto questa lettera vuol dire che ci sono riuscito. Ora pensa a te, stammi bene, non fare cazzate che io non potrò più essere lì con te, non potrò più essere lì a rialzarti quando ne avrai bisogno.

Continuerò sempre a guardarti con questi occhi, come se fosse la prima volta che ti vedo, che ti scopro, che mi innamoro. Continuerò a guardarti con questi occhi, come se fossi l'unica cosa bella a questo mondo, come se ogni tramonte nascesse dai tuoi occhi.
Continuerò a guardarti sempre in questo modo, perché è l'unico modo in cui l'amore sa guardare.

Continuerò a guardarti anche se tu non mi vedrai.

Erano le 5 di mattina e Manuel era seduto da esattamente dodici ore sulla lapide della sua metà.

Aveva tra le mani quel pezzo di carta che Dante gli aveva consegnato poco dopo il funerale del figlio, lo aveva abbracciato e gli aveva sussurrato all'orecchio con la voce ancora spezzata "questa è per te, l'hanno trovata i medici nel suo giubbotto..."
lui era rimasto impietrito, con lo sguardo basso per nascondere il volto rigato di lacrime.
Aveva afferrato debolmente la lettera e l'aveva stretta a se.

Aveva trovato il coraggio di aprirla solo quando il cimitero si era svuotato, quando nessuno avrebbe potuto vederlo.
Si era nascosto e aveva aspettato che il custode andasse via per poi tornare allo scoperto, completamente solo.

Si era seduto su quel freddo pezzo di marmo nell'intento di sentire Simone più vicino a se, ma la verità era che non avrebbe potuto, il corpo di Simone era caldo e accogliente, l'esatto opposto di quella lapide.

Si malediceva mille e mille volte per non essersi reso conto di chi aveva al suo fianco.
Si malediceva mille e mille volte per essere stato lo stronzo di turno, per averlo averlo ferito.
Si malediceva mille e mille volte per non avergli mai detto ti amo.

Non c'era più tempo, questa vita di merda li aveva divisi, Zeus aveva avuto paura ancora una volta di quelle due anime che si completavano.

Come avrebbe potuto vivere con quel peso suo cuore?
Sarebbe stato capace di amare, ancora, davvero?

Era successo tutto per colpa sua, ci aveva provato ad allontanarlo, a fargli cambiare idea ma Simone era troppo testardo per dargli ascolto.

Nessuno conosce il vero me.
Nessuno sa quante volte mi sono seduto nella mia stanza e ho pianto, quante volte ho perso la speranza, quante volte sono stato deluso. Nessuno sa quante volte ho dovuto trattenere le lacrime, quante volte sono stato sul punto di scappare, ma non l'ho fatto per il bene degli altri.
Nessuno sa i pensieri che sono passati nella mia mente quando ero triste, quanto orribili fossero.
Nessuno mi conosce davvero tranne te.

Quell'amore sarebbe vissuto nei ricordi, nei cuori, nelle anime.

Nessuno li avrebbe visti baciarsi,
Nessuno avrebbe saputo cosa erano stati l'uno per l'altro,
Nessuno avrebbe mai scoperto cosa sarebbero potuti diventare.

"Sarai per sempre l'unico Simone nella mia vita... e io sarò, per sempre tuo" aveva sussurrato sdraiato, per l'ultima volta, su quello che restava dell'amore della sua vita, nel mentre piccole cicatrici luminose gli solcavano il viso.

Per sempre tuo // Manuel & Simone Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora