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Simone ha desiderato per anni l'arrivo degli anni universitari, inizialmente perché non riusciva ad essere se stesso per paura di essere deriso poi perché d'improvviso si è ritrovato suo padre come professore e verso la fine perché non riusciva più a viversi la storia con Manuel in segreto, dato che lui era dichiarato e l'altro invece non era ancora pronto e per quanto Simone lo amava e rispettava, era difficile trattenersi e nascondersi ogni volta.
L'università è poi cominciata e con essa le corse per non perdere la metro, pregare di trovare posto e non farsi un intero viaggio in piedi, con lo zaino pieno  di libri e il rischio di cadere alle varie frenate, le corse verso le aule per prendere i posti migliori e in più la stanchezza dopo una giornata di corsi o gli innumerevoli esami e poi tornare a casa non vuol dire che la giornata è terminata perché lui e Manuel, da ormai due anni, subito dopo il primo semestre all'università, hanno ben pensato di prendere una casa più in centro e per quanto è bello convivere con il proprio fidanzato, non è come vivere con i genitori che ti evitano tre quarti dei lavori di casa ma bisogna dividersi i compiti.

"Dio mio grazie" pronuncia Simone appena varca la porta di casa, alzando gli occhi al cielo in preghiera  ad accompagnare le sue parole.
Ha appena percorso circa un km a piedi sotto la pioggia, dopo aver fatto l'intero tragitto in metro schiacciato tra un venditore ambulante e la sua sacca e una studentessa disperata come lui tutto ciò  dopo aver assistito a otto ore di lezioni tra matematica, fisica e statistica. Quindi sì, l'odore di casa ma soprattutto di cibo -segno che il suo ragazzo si sta già occupando della cena nonostante siano solo le sei e mezzo di pomeriggio- lo fanno ringraziare Dio, con tanto di sguardo verso l'alto, anche se in realtà non è proprio una persona religiosa.

"Sono a casa" urla dopo aver tolto scarpe, cappotto, sciarpa, zaino e dato quanto è zuppa toglie anche la felpa restando solo con la t-shirt -notando che i riscaldamenti erano accesi- e dopodiché si dirige in cucina dove arriva quel delizioso profumo.
È proprio lì che trova Manuel, che per sua fortuna è molto bravo ai fornelli e dunque non deve occuparsi lui della cena quella sera. "Ehi" si annuncia nuovamente appena entra nella stanza, la schiena del maggiore che armeggia tra una padella e una pentola è la prima cosa che vede, subito dopo poi il suo ragazzo si volta "Ciao" lo saluta sorridente Manuel, abbassa appena la fiamma e poi gli si avvicina "sei tutto bagnato" non è una domanda ma una semplice osservazione, fa qualche altro passo verso lui e gli passa una mano tra i capelli bagnati e strabuzza gli occhi per quanta acqua stanno trattenendo e a quella sua espressione Simone alza le spalle, lo sa da sé di essere bagnato dalla testa ai piedi e dovrebbe correre a farsi una doccia calda però prima vole salutare il suo ragazzo "Mi saluti?" è difatti la sua risposta, Manuel neanche ribatte ma si dà un piccolo slancio per annullare quella distanza e poggia le sue labbra su quelle del più piccolo. È un bacio delicato ma veloce, che sa di abitudine. Simone vorrebbe stringerlo più a sé ma la condizione dei suoi vestiti glielo impedisce e appena si staccano realizza che deve davvero correre ad asciugarsi o finirà per ammalarsi. "Vado in doccia" pronuncia tra un bacio a stampo e l'altro avvicinandosi nuovamente al fidanzato "Vieni con me?" continua sulle labbra del maggiore che di tutta risposta sorride nel bacio scuotendo la testa "Assolutamente no" conclude staccandosi divertito dall'espressione che mette su il più alto. Simone allora si stacca del tutto "Stronzo" lo apostrofa mettendo su una finta espressione dispiaciuta e dopodiché si dirige verso la doccia.

Dopo una lunga doccia calda Simone ha approfittato della serata in cucina di Manuel per sdraiarsi comodo sul divano e sistemare alcuni appunti della lezione di fisica di quel giorno, gli ultimi giorni di corsi prima della sessione invernale sono così caotici che ogni momento libero lo usa per studiare.
Mentre sta cercando di capire qualcosa di uno dei difficilissimi teoremi che il professore ha spiegato quella mattina sente Manuel discutere con Alexa e poco dopo parte una canzone italiana che però fatica a riconoscere forse per il volume basso che premurosamente ha selezionato Manuel, non curante decide di ritornare ai suoi appunti così da sbrigarsi e andare ad aiutare il suo ragazzo.

Grande grande grande || Simuel (Un professore) Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora