- l'alba è per gli innamorati - simuel

- l'alba è per gli innamorati -

                                                         "La giraffa ha il cuore lontano dai pensieri.

                                                            Si è innamorata ieri e ancora non lo sa." 

Queste parole rimbombavano nella sua testa, cercando di capire cosa potessero significare per lui. Le aveva lette sul muro di un vecchio palazzo durante una delle sue passeggiate senza meta.Cosa potevano mai dire di lui quelle parole?

Per uno come lui che non ci pensava a queste cose, lui non era tipo da romanticismo. Uno come lui che preferiva dirti la verità in faccia, mandarti al diavolo, preferiva alzare muri, castelli, addirittura grattacieli per non farsi scoprire debole, fragile, sensibile com'era davvero.

Però quelle parole giravano così tanto nella sua testa da bloccarlo dal fare qualsiasi altra cosa. Era tarda sera e lui ci stava ancora pensando. Gli erano venuti in mente tanti di quei motivi per cui quella scritta gli aveva smosso qualcosa in un posto oscuro del suo cuore di cui, ad esser sinceri, ne era terrorizzato a morte. Dubbi che già giravano nella sua testa da quella terribile e indimenticabile sera, che aveva decisamente respinto e ignorato.

Decise che, se grazie a una stupida scritta su un muro, gli erano tornati in mente certi sentimenti, qualcosa avrebbe dovuto significare, o no? Manuel non lo sapeva, non lo voleva ammettere e soprattutto non voleva mettersi a fare i conti con il suo cuore che la risposta già ce l'aveva. Improvvisamente si sentì travolto da un senso di nostalgia di qualcosa che sarebbe potuta esistere, se solo lui si fosse lasciato vivere per com'era davvero. Si maledì mentalmente per aver avuto la brillante idea di scavare nel suo cuore e trovare una risposta. "Non c'è più via di scampo – si disse tra sé e sé – dobbiamo mettere tutto a tacere di nuovo." Ma non voleva mettere nulla a tacere perché sentiva il bisogno di sapere.

Doveva capire perché lui si immedesimava nella giraffa. Cosa aveva lui di simile ad una giraffa innamorata ma che non sapeva di esserlo? Tutto, direbbe chiunque stia leggendo, ma Manuel non voleva saperlo o meglio, lo sapeva non avrebbe mai avuto il coraggio di dirlo ad alta voce. Lui non amava Chicca, era più una confidente, una spalla su cui piangere che una fidanzata. Non amava neanche l'architetta, le piaceva solo perché lo faceva sentire grande. E allora cosa rimaneva?

Rimaneva ciò di cui Manuel era spaventato a morte. Il suo rapporto con Simone. Un rapporto così genuino, nato da un litigio in palestra che li aveva portati a passare così tanto tempo insieme, una volta in camera di Simone per studiare, un'altra per tatuarsi nel garage in cui Manuel riparava le moto. Un'altra per fumare una sigaretta sotto le stelle. Chiacchierate frivole alternate a quelle serie. Carezze fatte con gli occhi e sguardi carichi di qualcosa a cui Manuel non sapeva dare un nome. A Manuel piaceva molto la compagnia di Simone, il ragazzo era diventato fondamentale nella sua vita. Facevano tutto insieme ed erano sempre pronti a coprirsi le spalle a vicenda. Ma si limitava solo a questo, il suo rapporto con Simone?La risposta che Manuel cercava era un banale sì, così da chiudere la questione e andarsene a letto, dopotutto erano quasi le due e lui non riusciva a chiudere occhio. Ma la sua testa gli diceva che no, Simone era più di un fratello, era più di un amico con cui passava il suo tempo libero. Era di più di una sigaretta smezzata, di un aiuto con lo studio. Lui voleva Simone nella sua quotidianità come più di un amico. Ed è in quel momento che Manuel si rese conto di avere le guance coperte di lacrime che silenziosamente avevano lasciato i suoi occhi. La realizzazione di qualcosa che cercava di venire a galla, di nuotare in mezzo a tutte le scuse che il ragazzo aveva usato per scappare da una parte di sé. Provava dei sentimenti per Simone. Simone il perfettone, il suo compagno di banco, di risate, di vaffanculo, di tutto. La domanda da porsi era, sarebbe stato capace di dirlo ad alta voce? Manuel pensò che no, non era ancora pronto a dirlo a chiunque.