C’è questo ragazzo nuovo a scuola. Viene da Napoli ed ha un modo di fare che quasi nessuno sopporta. È espansivo, tutto pacche sulle spalle e abbracci. Simone non è molto sicuro di volerci avere a che fare, ma sembra che Ciro, forse per il fatto che lui è il figlio del professore, si sia messo in testa che diventeranno grandi amici a tutti i costi.
Se lo ritrova ovunque, all’uscita da scuola, in corridoio, accanto ai distributori automatici, perfino a casa. Il suo incubo.
Dante sorride ogni volta che li vede insieme, come se l’insofferenza di Simone nei confronti di quel tipo fosse la cosa più divertente del mondo.Perfino la sua macchina è fastidiosa e chiassosa agli occhi – ed alle orecchie – di Simone.
Ha questo mega-impianto audio e, ogni mattina, lo si sente arrivare da lontano accompagnato da un mix letale di musica trap e canzoni neomelodiche.
Balestra Junior ha una sola certezza nella sua vita: non riuscirà a sopportare quel tipo ancora per molto.
Da quando le cose tra lui e Manuel hanno preso una strana piega, dopo il suo incidente, il ricovero e tutto il resto, il loro rapporto si è praticamente congelato. Si salutano, fanno finta di essere amici, che tutto sia tornato come prima, ma in realtà nulla è uguale.Simone ha già le sue gatte da pelare, i suoi problemi, non ha proprio bisogno di aggiungere Ciro Gargiulo alla lista dei fastidi.
La nonna lo invita spesso ad essere più aperto, ad accogliere con gioia l’amicizia che questo ragazzo sembra offrirgli, ma non trova nemmeno un punto in comune con lui. Questa è la sola verità accettata da Simone almeno fino a quando…
…la pioggia gli ha sempre fatto schifo. Odia l’odore di cane bagnato che si sprigiona nell’aria, le strade che diventano nere e scivolose, la gente che perde la testa per il traffico. Ma la cosa che odia di più delle giornate di pioggia è quando lo colgono impreparato, quando è costretto a tornare a casa in Vespa sotto ad un improvviso acquazzone. E, in questa giornata di inizio novembre, è esattamente ciò che sta succedendo.
Esce dal portone di scuola imprecando verso il cielo ed un fulmine squarcia il grigio delle nuvole. Grossi goccioloni freddi bagnano le strade e la sua moto lasciata nel parcheggio la mattina.«Uè uè Balestra Junior! Lo vuoi un passaggio?»
«No grazie, Ciro. Ho la moto.»
«Eh la moto, guarda come piove. Vieni con me in macchina.»
«Non è necessario, davvero.»
«Insisto.»La prospettiva di passare almeno mezz’ora in macchina con Ciro è quanto di più terrificante ci possa essere per Simone, ma è molto meglio di arrivare a casa zuppo e prendersi una polmonite. È sicuro che se ne pentirà, ma con un sorriso tirato, decide di accettare il passaggio gentilmente offerto.
Restano in silenzio per i primi cinque minuti di tragitto, ma a quanto pare Ciro non è il tipo che ama stare zitto.
«Hai visto che gioiellino? Ho dovuto lavorare tre anni al mercato della frutta per poterla comprare.»
«Non è proprio il mio genere in realtà.»
«È qual è il genere tuo?»
«Diciamo che è un po’ vistosa per i miei gusti.»
«Forse hai ragione, ma dopo tutta la fatica volevo qualcosa che dicesse “guardate, arriva Ciro!”»
«Beh, con questo impianto ti si sente da due chilometri di distanza.»
«Uh! La vuoi sentire una bella canzone?»Simone si pente immediatamente di aver toccato l’argomento impianto. Le note di una canzone, che è sicuro di non aver mai sentito, iniziano a sfondargli i timpani e la voce di Ciro che si mette a cantare insieme all'interprete non è certo di aiuto.
«Le mani, tutto incomincia sempre con le mani e ancora non le hai detto che la ami… Dai Simoone, canta con me.»
«Non la conosco, mi dispiace.»
«Non conosci Amore Amaro di Gigi Finizio? Impossibile!»
«Mai sentita.»
«Ma questo è l’inno di chi ama troppo e soffre per amore.»
«Ah, è la mia canzone allora.»
«Chi ti fa soffrire? Il biondo?»
«Il biondo?»
«Si, quello che guardi sempre.»
«Sei fuori strada.»
«Ma mica è un problema.»
«No?»
«No no, a Napoli avevo pure io un biondo che mi faceva uscire matto.»
«E com’è finita?»
«Gli hanno sparato. Si è messo in un brutto giro. I miei mi hanno mandato qui da mia zia anche per questo.»
«Mi dispiace, scusa. Non volevo farmi i fatti tuoi.»
«Non fa niente, ma senti a me. Non farti rubare il tempo dalla paura. Il biondo oggi c’è, domani chi lo sa.»
«Manuel, si chiama Manuel.»
«Manuel capito… che poi oh, ogni volta che ti guarda ha una faccia da cane bastonato.»
«Lui non mi guarda.»
«Ti guarda, ti guarda. Dai retta a Ciro tuo.»
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Amore amaro... o forse no.
FanfictionDelirio della vigilia di Natale, quando in mezzo ad una playlist trovi una canzone che non ascoltavi da anni e, all'improvviso, ti sembra perfetta.