CAPITOLO 1

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La mia vita è perfetta.

Ho un ragazzo che mi ama per quello che sono, ovvero perfetta. Ho tutto: soldi, fascino, inteligenza e ragazzi, soprattutto ragazzi. Ma io amo soltanto un ragazzo. Il mio. Lui si chiama Peater McKinley, ovviamente lui è il più popolare della scuola. Noi siamo la coppia più popolare dell' istituto. Tutti vorrebbero essere nei nostri panni, ma sono solamente pezzenti sfigati senza ragione di vita. Io abito nella città dello shopping, ovvero New York City, e ovviamente vado nella scuola più prestigiosa di tutta la grande mela: la New York University. Io qui studio lingue proprio come la mia ragione di vita.

Mi stavo attorcigliando i capelli fra le dita durante la pallossissima lezione di quella rompi palle della professoressa Kimberly Moore. Sentii il mio nome essere chiamato con tono molto alto ripetutamente, ma io ero intenta a controllare se i capelli avessero doppie punte, ma tanto sapevo che erano perfetti.

"Signorina Patterson le consiglio di seguire la lezione, sempre se non vuole fare compagnia al preside Wilson." questo era quello che la professoressa ripetava ormai da tre mesi. Ma io me ne fregavo altamente di quello che diceva.

"Cara professoressa, sono troppo giovane per fare quel tipo di 'compagnia' a quel vecchio decrepito del preside." risposi io con veemenza provocando una risatina generale della classe.

"Il preside la sta aspettando signorina Patterson, cosi' magari la smetterà di fare tanto la simpaticona durante le mie lezioni di storia dell' arte!" sbottò la professoressa.

Dopo una mia leggera risatina decisi di rispondere con fare provocatorio "E' da tre mesi che mi continua a mettere in punizione senza sosta, cosa le fà pensare che questa volta cambierà qualcosa?"

"Signorina Patterson le consiglio di uscire molto velocemente da questa classe e andare in presidenza, oppure sarò costretta a farle lavare con la forza tutti i bagni di questa fottuta scuola."

Sicenramente un pò mi dispiace di questa povera vecchia sgorbutica in menopausa. Ma non me ne importa più di tanto.

Decisi quindi di uscire dalla mia classe per evitare veramente di pulire quesi bagni fetidi di questo istituto. Mi diressi nell' ufficio del preside, di quel gran pezzo di figo di un preside. Aveva comunque la sua età, ma era comunque attraente. Ogni tanto ci provavo solo per abbassare la mia punizione. E a dirla tutta, lui ci stava anche. Ma comunque non mi aveva mai sfiorata con un dito, se no credo proprio che li avrei fatto causa.

Bussai ed entrai senza attendere una risposta.

Appena aprii la porta vidi subito una chioma bionda ossigenta piena di doppie punte. Quei capelli crespi li avrei riconosciuti ovunque. Erano quelli di quella ignorante professoressa di Inglese. Quella non capiva un cazzo di niente. Quei due si stavano baciando, ovvero quella gallina li stava infilando la sua lingua in gola e al preside sembrava piacere. Appena si accorsero che io stavo osservando quella scena raccapricciante, quei due si staccarono subito. La professoressa si sistemò il vestito che portava e chiuse la porta dietro di lei lasciando me e il preside soli in quell' ufficio. Il professore mi disse con agitazione che quello che avevo visto doveva rimanere il nostro 'piccolo' segreto e che fossi stata zitta mi avrebbe fatto passare l' anno alzandomi tutti i voti, e che la vecchia professoressa Moore avrebbe smesso di infastidirmi. Senza nessun indugio ovviamente accettai. Disse che me ne potevo anche andare a casa.

Decisi quindi di mandare un messaggio a Peater.

'Hey amore, il preside mi ha reso libera la giornata, ti sto raggiungendo dietro la scuola. A tra poco amore.

Charlotte xx'

Quindi in poco tempo raggiunsi il retro della scuola dove si trovavano la maggior parte dei ragzzi della squadra di rugby durante l' orario di lezione.

"Hey Charly!!" dissero in coro tutti i ragazzi tranne Peater che in quel momentoera impegnato a fumare, marijuana credo, ed era in uno stato di trans nel quale non capiva un cazzo.

"Hey ragazzi!" dissi loro contenta di essere finalmente fuori da quel carcere.

Appena Peater mi vide mi fece un sorriso sghembo. Ma che aveva questo poveretto?

"Hey tesoro, cosa ci fai fuori da scuola a quest' ora? Non avresti lezione ora?" chiese dolcemente mio fratetello venendomi ad abbracciare, come faceva ogni volta che mi vedeva.

"Hey, sono venuta perche volevo vedere il mio fratellone preferito." dissi con tono dolce mentre ricambiavo l' abbraccio.

"Hahahaha come sei dolce oggi!" rispose lui con tono divertito.

Adoravo davvero molto mio fratello, era come un migliore amico. A lui confidavo tutto, era tutto per me.

"Lo so amore." risposi facendoli un' occhiolino che lo fece ridere. "Che fai oggi amore? Usciamo?" dissi rivolgendomi al mio fidanzato.

"No, pensavo di trovarci direttamente alla festa in realtà." rispose lui senza nemmeno degnarmi di un suo sguardo.

"Oh, non credo di poter venire. Mia mamma ha detto che deve parlare a me e a mio fratello." lui annui', questa volta mi guardò.

Aveva tutti gli occhi rossi come un fottuto drogato, ogni tanto mi chiedo anche perchè sto con uno come lui, non fa altro che fumare dalla mattina alla sera, e questa cosa mi da fastidio. Poi pero mi ricordo che è anche grazie a lui che sonno dove sono ora, quindi molto in alto. Abbiamo avuto molti litigi ovviamente, non siamo una coppia perfetta, siamo proprio il contraio infatti.

Mi sta continuando a guardare con sguardo impassibile, non lasciava trasparire alcuna emozine, e questo un pò mi innervosiva, ma decisi di fregarmene e gli sorrisi e mi sedetti vicino a lui.

Lui non si preoccupo nemmeno di ricambiare il sorriso che prese quello che stava fumando e lo spense per terra. Si girò finalmente verso di me e mi fece un sorriso, un sorriso molto malizioso, quasi fastidioso. Sorrisi anche io allo stesso modo e lui si fiondò sulle mie labbra e io ricambia il baccio.

Sentii i ragzzi incitarci a continuare ma Nash mi prese per la vita e mi fece alzare portandomi via, per lui ero ancora la sua sorrina inoqua e questo non mi faceva ne caldo ne freddo, forse in certi momenti un pò più intimi poteva anche evitare di fare certe scenate, ma io amo troppo mio fratello per incazzarmi.

"Dopo dobbiamo parlare, ora andiamo a casa." mi disse Nash lasciandomi finalmente appoggiare i piedi a terra.

"Okay" dissi ringraziando mentalmente mio fratello, non mi piaceva molto stare con gli amici di mio fratello infatti se ne accorse subito.

Salutai Peater che mi salutó con un cenno, praticamente lo fulminai con lo sguardo e c'è ne andammo. Camminammo verso casa e dopo 10 minuti arrivammo ed entrammo. Appena entrai vidi mia mamma parlare al telefono con qualcuno che non capii chi fosse ma sentii quasi una voce maschile. Ci vide e ci fece segno di sederci.

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Ciao! Noi siamo due migliori amiche che amano molto leggere libri su Wattpad, e quindi abbiamo deciso di scriverne noi uno sul nostro iodolo, Harry Styles. Ci chiamiamo Azzurra e Stefania. Speriamo tanto che la nostra storia vi appassioni dato che ci siamo impegnate veramente molto per scrivere appunto questo primo capitolo. Sarà un libro molto diverso dagli altri e quindi ci farebbe piacere se voi lo aggiungeste alla biblioteca! Se vi va lasciate anche un voto e diteci quello che pensate... anche se forse è un pò troppo presto.

CIAO A TUTTE E GRAZIE DI AVER LETTO QUESTO PRIMO CAPITOLO DI °CHATTY°.

CHATTY  ➳H.S.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora