"Era la fine, doveva essere la fine."

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December fog

Shapes still melt into the smoke
looking down at scattered bones
I used to keep a slender hope
'till they spread above the stone
'till they spread above the stone

Una nebbiolina copriva come un manto Vienna da qualche giorno. Una mano guantata di grigio copriva il corteo che accompagnava una tomba coperta da un drappo nero e fiori. Era così allora- il più grande compositore di tutti i tempi veniva portato via, in una lunga fila di visi vuoti.

Salieri passò una mano velocemente sul mantello impolverato e girò il viso per non vedere. Oltre la nebbia sentiva due occhi fissi sul suo capo, due occhi che una volta erano così pieni di gioia, di entusiasmo, di vita, ora erano i messaggeri della morte che l'italiano sentiva incedere pian piano, lontana ma risoluta. Perche lo sapeva, lo sapeva benissimo, che sarebbe arrivata, con la lista dei suoi peccati; che fosse stato lui stesso, poi, che sarebbe venuto a recuperare la metà del cuore che non era morta con sé, gli pareva il compimento perfetto della favolta insensata del prince incongrue.

Il carro svoltò nella via sassosa. Era la fine – doveva essere la fine – di una tragedia durata troppo a lungo, una macchia troppo grande da cancellare, e che aveva rovinato pagine su pagine ancora da scrivere. Eppure nel girarsi, gli parve di cogliere con la coda dell'occhio l'uomo che aveva illuso, ucciso, amato e odiato allo stesso tempo.

Ti amo.” Due parole appena accennate con troppo – troppo – ritardo, un ultimo saluto che, rozzolando giù dalle labbbra di Antonio, si perse nella nebbia di dicembre.

Fact isn't what you see
Not what it used to be
I'm flowing with blackwater
to another surging sea

 

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