capitolo 2

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I primi ragazzi ad entrare in casetta siamo io, Carola, un ragazzo biondo di nome Tommaso, un ballerino di nome Mirko e Alex un cantante che conoscevo già dai casting. 
"Dobbiamo sceglierci la stanza più bella, da condividere con Serena" esclama Carola salendo le scalette per entrare in giardino. Sentii Alex ridacchiare dietro di me, mentre io annuivo semplicemente.

Iniziammo l'ispezione e quando entrammo nella stanzetta rossa decidemmo che quella sarebbe stata nostra. Scelsi il letto nell'angolo, Carola quello vicino alla porta che divideva due camere, mentre lasciammo a Serena quello adiacente allo specchio. Iniziammo a posizionare i vari tutù e i vari vestiti nell'armadio e sotto i letti, lasciando spazio anche per i vestiti della ballerina che doveva ancora unirsi a noi. Pochi minuti dopo Carola uscì con la scusa di dover chiamare i suoi genitori e così feci anche io.

Cercai nella rubrica il contatto di mio fratello e una volta trovato schiacciai l'icona della videocamera. Pensai di attaccare dopo i primi cinque squilli, ma al sesto il suo volto sorridente comparve sullo schermo.
"Lentiggine come è andata? Voglio sapere tutto!" Lorenzo sorrideva, i suoi occhi verdi e stanchi erano illuminati dalla luce del dispositivo, mentre i suoi capelli biondi erano in disordine.
"E' Giulia? - sentì chiedere da una voce più minuta- Giulia! Sei stata presa? Dai voglio sapere!" Nicolò comparve sullo schermo sottraendo il cellulare dalle mani del proprietario, sorridendo alla telecamera.
Mentii dicendo a entrambi che non ero passata e che ci saremmo visti molto presto. I loro volti si ingrigirono, soprattutto quello del più piccolo, e io non potevo far a meno di ridacchiare.
"Siamo sicuri che hai dato il meglio di te" iniziò a parlare diplomaticamente Lorenzo. "Siamo fieri di te comunque, ma quando torni a casa?" chiese sotto forma di supplica il bambino, mi dispiaceva avergli dato un minimo di speranza nel mio ritorno a casa.

"No, non torno" risposi semplicemente avvicinandomi allo specchio, al quale era appoggiato il letto che sarebbe andata ad occupare Serena. Io due mi guardarono confusi soprattutto il minore che si era avvicinato alla fotocamera.
"PERCHE' MI HANNO PRESA!" esclamai ridacchiando attivando la fotocamera esterna, così da inquadrare la mia figura allo specchio.
Un urletto di felicità lasciò le labbra del più piccolo, mentre il più grande si alzò correndo diretto molto probabilmente in salotto.
Prima che Lorenzo però riuscisse a parlare potei udire la voce di Nicolò risuonare per tutta casa. "Mamma, babbo Giulia è stata presa!" 

Ora ad essere inquadrati erano i volti sorridenti di mia madre, mio padre e mia sorella Agnese, che si trovava tra le braccia di quest'ultimo. "Davvero?" chiese quasi strabuzzando gli occhi la bambina. Io annuì leggermente con un sorriso sul volto.
"Siamo così fieri di te..." parlarono in coro i miei genitori prima di essere interrotti da Nicolò, che sembrava il più fremente di tutti.
"Ora le cose importanti- disse ridacchiando- chi ti ha scelta?" chiese infine sedendosi sul divano con il resto della mia famiglia. "Raimondo Todaro mi ha offerto il banco, ma... -Dico teatralmente come se loro fossero il mio pubblico-... Anche Alessandra Celentano mi vorrebbe nella sua squadra!" esclamai mentre Nicolò si portava una delle sue piccole mani sulla bocca leggermente spalancata.
Parlammo per qualche minuto della casetta, dei nuovi compagni che imparerò a conoscere e della scelta del maestro che avrei compiuto il giorno dopo, prima che i miei genitori mi facessero la tanto attesa domanda:" La Sere è dentro?"

Sorrisi inconsciamente. I miei genitori si erano da subito affezionati alla figura che Serena aveva ricoperto all'interno della mia vita. Anche i più piccoli si divertivano quando la ragazza saliva in Toscana, perfino Lorenzo il più restio nei confronti delle mie amicizie sembrava apprezzarla.

"Si fortunatamente Serena è stata presa, ma non avevo dubbi. Se è in casa ve la faccio salutare" dissi uscendo dalla stanza andando in salone dove la maggior parte dei ragazzi si era radunata. Non ci misi molto a trovarla, intenta a parlare con Carola. 
"Lei è Carola, anche lei ballerina della Celentano" presento la mora ai miei genitori che sorridendo porge un saluto alla telecamera.
"Invece lei la conoscete quindi vi lascio parlare" lascio il mio telefono a Serena posandole un leggero bacio sulla guancia,
Serena si è sempre trovata bene con la mia famiglia, la mia famiglia si è sempre trovata bene con lei quindi non sentivo il bisogno di rimanere.

Mi guardo introno cercando di riconoscere qualche volto famigliare quando mi sento chiamare da dietro:" GIULIETTA!"
Luca si trovava a pochi metri da me con le braccia aperte per ricevere un abbraccio. "Allora? Con chi pensi di andare bella mia Fiorentina?" mi chiese afferrando la sua Iqos dal tavolo. Io gli spiegai che molto probabilmente avrei scelto la Celentano mentre lui annuiva a ogni parola che pronunciavo.
"Prima le signore" disse ridendo, mentre apriva la porta del giardino anteriore, lasciandomi passare.
"Signor d'Alessio davvero gentile da parte sua" lo ringrazio scoppiando a ridere insieme a lui.

Uscendo ci ritrovammo faccia a faccia con tre sole persone delle quali io conoscevo solo una. Luca mi presentò Nunzio uno dei ragazzi che avevo accanto in puntata, quindi uno dei due ballerini di danze latino americane, Inder, un cantante al quale porsi la mano, e Christian che abbracciai avendolo già conosciuto in sala relax. 
Dopo qualche prima impressione e qualche chiacchera tornai dentro per aiutare con la prima cena.

Serena stava girando del sugo, suppongo, all'interno di una pentola, mentre Nicol, un altra cantante, stava buttando la pasta all'interno di un altro contenitore.
"Amore potresti aiutare Albe e Luigi ad apparecchiare?" mi chiese la bionda prendendo uno scolapasta giallo per poi passarlo a Nicol.
"Se mi dici dov'é Albe volentieri" le risposi non individuando il biondo cenere nella stanza. Continuai a cercare il ragazzo con lo sguardo ma non lo trovai, fino a quando una voce alle mie spalle mi fece sobbalzare:" Guarda che è sulle scalinate."
Mi voltai con una mano sul petto osservando il ragazzo difronte a me.
Era il ragazzo con la giacchetta di pelle.

"Piacere Luigi."

"Giulia"

Ci stringiamo la mano con un sorriso per poi andare a chiamare l'altro cantante per apparecchiare.

Dopo aver mangiato la pasta al sugo cucinata da Sere, Nichi e Flaza mi dirigo verso quella che è diventata a tutti gli effetti la mia stanza, dove mi cambio, indossando il pigiama. Una volta uscita dal bagno qualcuno bussa alla mia porta.
 "Se non sei mia madre che mi dice che mi devo svegliare perché questo è un sogno puoi entrare" la testa di Luigi sbucò dalla porta.
 "Maria ci vuole sulle scalinate" mi informò entrando completamente nella stanza.
 "Ok mi puoi aspettare che mi metto la felpa?" gli chiedo prendendola da sotto il cuscino. Annuì semplicemente sedendosi sul letto di Carola. Mi informò che stavano organizzando per una serata film alla quale mi aggiunsi molto volentieri e insieme ci dirigemmo verso le scalinate.

Seduta tra le gambe di Serena ascolto attentamente il regolamento che Maria ci sta illustrando. Cosa posso e non possono fare i professori con i propri allievi, cosa possono fare e non fare i professori con gli allievi altrui, i turni del telefono, gli orari delle lezioni e infine ci informa che domani incontreremo per la prima volta i nostri professori.
Così ci augura la buonanotte, mentre noi ci stringiamo sulle scalinate scegliendo il film che saremo andati a guardare.

Space for me

Buonaseraaaa questo è il secondo capitolo non è niente di che ma spero vi piaccia

Sofia<3

Poetica //Luigi StrangisDove le storie prendono vita. Scoprilo ora