Cap 1 - Una Scioccante Sorpresa

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«Sei sicuro che qui staremo tranquilli?» chiese Lucy ricambiando il bacio intenso di Matt.

«Certo.» rispose lui. «Mia zia mi ha assicurato che non ci disturberà nessuno. Lei non tornerà prima di domani mattina.»

Lucy diede un'occhiata all'orologio, prima che Matt le infilasse la lingua in bocca. Lui adorava quando le loro lingue si toccavano fugacemente, senza mai intrecciarsi troppo, per tenere sempre vivo il piacere del tocco.

«Sono le quattro.» disse separandosi per un attimo da lui. «Non abbiamo mai avuto così tanto tempo per noi.»

«Vero.»

«Sei felice?»

«Tantissimo.» rispose lui accarezzando la curva del suo collo con le labbra. La pelle pallida e uniforme di lei lo faceva impazzire, così come sentire il profumo dei suoi lunghi capelli castano-ramato. Le diede piccoli baci dalla spalla alle orecchie, staccando le labbra con voluta lentezza. Pregustava cosa sarebbe successo di lì a poco. Le scostò una ciocca e le soffiò nell'orecchio, con un soffio caldo e lento. Era il punto debole di Lucy.

Non riusciva a trattenere dei gemiti intensi e prolungati, quasi più forti di quando lui la leccava tra le cosce. Era fiero di aver scoperto quel piccolo segreto di lei, sentiva di avere il potere e il controllo sul suo corpo e su come farle provare i piaceri più grandi.

Lucy si attaccò alle labbra di Matt, divorandolo e scompigliandogli i capelli, mentre si sentiva guidare verso l'enorme letto matrimoniale della stanza degli ospiti. Era una stanza grande quasi il suo intero appartamento, con una parete in vetro che dava su una piscina. Matt accese lo stereo, soffocando la stanza con una canzone black metal a volume altissimo. Lucy si morse nervosamente un labbro. Quel gesto di Matt significava una sola cosa: non era il momento dei preliminari, delle coccole o del sesso orale, quello sarebbe arrivato dopo.

Quando Matt si faceva prendere dalla foga e dall'impazienza non c'era modo di trattenerlo. A lei non piacevano quei momenti, la rendevano ancora più goffa e nervosa del solito, ma lo amava, e li assecondava comunque, sicura che subito dopo avrebbero avuto ore intere di momenti dolci e piaceri lenti, e Matt in quelli era insuperabile. Era capace di stimolare ogni più piccola parte del suo corpo e sapeva concentrarsi per un tempo interminabile nel baciarla su ogni centimetro di pelle, nel succhiare e stuzzicare i suoi capezzoli, nel baciare e leccare la sua intimità fino a farla tremare dal piacere.

Lei al contrario non era mai riuscita a fargli provare quei piaceri. Da tutta la vita combatteva con la timidezza e l'imbarazzo in quel genere di cose, nonostante fosse già passato un anno di relazione, ma lui era sempre stato paziente e gentile con lei.

Si spogliarono a vicenda di tutti i vestiti, lanciandoli sulle lenzuola bianche, e un istante dopo Lucy si ritrovò sotto di lui, pronta ad accoglierlo dentro di sé. Nel fare l'amore con lui si sentiva ancora impacciata e insicura, e non esistevano complimenti e parole gentili di lui capaci di farle cambiare idea fino in fondo.

Gli circondò la schiena con le braccia e lo strinse a sé, strusciando il piccolo seno contro il suo petto.

Quando sentì il membro di lui premere con delicatezza sul suo basso ventre, scoprì che quel giorno si sentiva diversa. Non riuscì a capire se fosse l'enorme villa in cui si trovavano, completamente soli, oppure la musica che la caricava di adrenalina. Seppe solo che era stufa di essere la ragazza timida e imbranata nel sesso, quel giorno voleva regalare al suo Matt un piacere senza impaccio e senza timidezza.

Afferrò con entrambe le mani le sue natiche e spinse il suo pene dentro di sé, con forza. Sentì una punta di dolore ma non le importava. Prese il suo viso tra le mani e lo baciò con foga, mentre con il bacino guidava i suoi movimenti.

Percepì che quella sua iniziativa l'aveva fatto eccitare come mai prima nella loro relazione, e lo stesso era per lei. Molto più in fretta delle altre volte lo sentì venire abbondantemente dentro di lei, con un gemito quasi di dolore.

Matt non smise di baciarla con foga, anche dopo essere uscito dal suo corpo. Lucy gli afferrò il membro con la mano, sentendolo rimpicciolire. Di solito, arrivata a quel punto non aveva più voglia di continuare, ma di nuovo scoprì di sentirsi diversa. Sentì che voleva arrivare a sentirsi esausta.

«Sdraiati sulla schiena.» gli sussurrò. «Ci penso io.»

Si stupì del suo stesso coraggio. Il cuore le martellava nel petto più di ogni altra volta. Faticava perfino a respirare, ma si disse di andare fino in fondo.

Lo baciò sul petto e si fermò a leccargli i capezzoli, poi scese lentamente sulla pancia. Matt era alto e molto magro, ma a lei il suo corpo piaceva. Scivolò tra le sue gambe e prese il suo membro in mano. Si assicurò di coprirsi il viso con i capelli e fece un respiro profondo. Chiuse gli occhi e lo infilò in bocca. Dopo pochi secondi lo sentì crescere sotto il tocco della sua lingua.

La playlist si interruppe, e nella stanza scese il silenzio. Lucy maledisse il tempismo perfetto di quella canzone, che aveva scelto il momento peggiore per finire. Tenne gli occhi chiusi mentre avvolgeva le labbra intorno al suo membro, e tese l'orecchio sull'ansimare di lui, per cogliere i segnali del suo corpo.

In quel momento dei "bip" metallici ruppero il silenzio, frequenti e costanti.

Lucy si interruppe.

«Ma cos'è?» chiese Matt.

«Non lo so.» rispose lei.

«Sembra... Sembra venire da sotto il letto.» osservò lui.

I "bip" non si fermarono, anzi aumentarono di volume. Matt scese dal letto e guardò sotto.

«Che diavolo è quella cosa?»

«Che cosa?» chiese lei.

«Spostiamo un attimo il letto. C'è qualcosa sotto.»

Si chinarono sul pavimento e osservarono increduli.

«Sembra un microfono.» osservò lei.

«Non sembra, lo è. Guarda, i cavi passano dentro il muro.»

«Che significa?»

Matt prese il telecomando e accese la TV a schermo piatto. Lucy sussultò. Stavano guardando loro stessi, dentro quella stanza. Matt si avvicinò alla parete e scostò alcuni libri.

«Porca puttana!» esclamò. «È una telecamera.»

«Cosa?» rispose Lucy scioccata. «Perché ci sono telecamere e microfoni? Tua zia non te l'ha detto?»

«No, non me l'ha detto. È stata lei a consigliarmi di venire in questa stanza.»

«Matt...» disse Lucy con un tremore nella voce. «Tua zia ci sta spiando?»

«Non può essere. Non lo farebbe mai. Ci deve essere una spiegazione.»

«Guarda se c'è una registrazione.» suggerì lei.

Matt trafficò con il telecomando e fece partire un video. Imprecò e gettò a terra il telecomando. Lucy si voltò dall'altra parte e scoppiò in lacrime. Si erano appena visti nel letto mentre facevano sesso.

«Non ci credo!» esclamò Matt. «Porca puttana, non è possibile. Non ci credo.»

«Perché?» chiese lei in lacrime. «Perché tua zia ci sta facendo questo?»

«Non lo so, cazzo! Non lo so! È mia zia, porca puttana! Non mi sarei mai aspettato che volesse...»

«Che cosa facciamo adesso?»

«Niente. Andiamo in salotto e ce ne stiamo tranquilli fino a domani. Quando tornerà gliene parleremo. Non può essere vero.»

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