avevo già scritto qualcosa un po' di settimane fa, quando eravamo ancora in piena estate e quando tutto andava bene, quando non avevo nessuna preoccupazione per la testa.
vado per affrontare uno dei periodi più difficili della mia vita per la quantità di incertezze che incontrerò tutti i giorni per i prossimi 4/5 mesi. vado per affrontare un periodo in cui avrò delle grandi ricadute emotive e degli sbalzi di umore che non ho mai avuto prima. vado per affrontare il periodo più solitario e buio della mia vita per la pesantezza dell'aria che respiro ogni giorno da quando mi hanno dato la notizia.
la stessa persona che ho amato e odiato come in una qualsiasi relazione madre-figlio qualsiasi su questo mondo ha il cancro. ho sempre visto il cancro come una malattia da film, una di quelle che sai che esiste ma non te ne preoccupi mai, non avrei mai potuto pensare che da un giorno all'altro avrebbe sconvolto completamente la mia quotidianità. non ero mentalmente preparato e non lo sono nemmeno ora, non ho ancora elaborato che mia mamma potrebbe veramente morire e che potrei non rivederla mai più tra 5 mesi. non sono pronto a dover dire di essere felice con un "ma" così grande da sopportare. io che sono un pianificatore seriale, io che organizzo tutto al millimetro e poi arrivo sempre in ritardo, io che mi dimenticherei pure come mi chiamo se non mi chiamasse qualcun altro, io, vedo sconvolto il mio modo di vivere. passo dalla visione a lungo termine al vivere alla giornata sperando che domani andrà meglio, sperando che domani ogni membro della mia famiglia avrà un po' meno cancro dentro di se.
e allora mi metto a pensare da solo, in camera mia, steso nel letto con gli occhi chiusi, e riavvolgo il nastro.
mi vengono in mente le elementari e le giornate in cui tornavo piangendo da scuola per chissà quale ingiustizia che avevo subito. sono passati 9 anni e ora capisco che quel periodo è stato bellissimo, più di quanto non avrei potuto sperare. ho conosciuto gli amici che tutt'oggi amo, mi sono divertito ogni giorno della mia vita, ho formato i miei idoli e le mie passioni di adesso.
vado un po' più avanti con il nastro.
vedo davanti a me i primi segni di pubertà, i primi peletti, i primi brufoli, i primi centimetri guadagnati. non ero spaventato da questo, anzi come è mio solito non mi importava per niente, io volevo solo continuare a essere felice. arrivano finalmente le tanto sognate scuole medie, primo scoglio per una libertà che sto ancora conquistando passo dopo passo. insieme a loro arrivano le prime amicizie solide, i primi problemi d'amore, i primi errori, le prime uscite, le prime scelte da fare da solo. non sono mai stato spaventato dal avere troppa libertà, anzi ho sempre voluto essere indipendente e vivere la mia vita da autonomo, assumendomi le responsabilità dei miei errori ma anche acquisendo una condizione in cui potessi scegliere cosa fare. alle medie ho avuto la mia prima relazione, il mio primo bacio, ho ritrovato la sorella che i miei genitori tanto cercavano come terzo figlio dopo aver rischiato di perderla alle elementari. alle medie mi sono divertito come in nessun altro posto, ma ho anche imparato molto su come gestire la mia rabbia e i sentimenti d'impulso. sono state un posto magico dove tutto ti proteggeva pure se tu non lo sapevi, dove tutti erano dalla tua parte pure se a te non sembrava così, e pure se continuavi a lamentarti per tutto.
entravo alle scuole medie come un bambino che approcciava alla pubertà e ne uscivo come un ragazzino con voglia di prendersi responsabilità ma con tante insicurezze, una su tutte la fobia di stare da solo. nell'estate di passaggio tra le medie e le superiori ho imparato a superare questa fobia molto bene. in quella stessa estate avevo capito che le relazioni amorose non avrebbero fatto per me per tanto tempo, non chiudevo una possibilità, ma anzi mettevo delle priorità nella mia vita che aveva bisogno di punti fissi su cui costruire qualcosa di bello, e sempre in quella fondamentale estate capivo che ognuno ha bisogno di una particolare cosa per stare bene con se stesso, io ad esempio avevo bisogno di semplicità. avevo essenzialmente bisogno di nulla, se non di una persona. stare bene allora diventò un'ossessione, come narra la storia che ho raccontato decine e decine di volte.
ooh le superiori.
il vero sogno della mia vita fino a quel momento. finalmente potevo essere libero e scappare dal mondo quando ne avevo bisogno, anche solo per guardare la strada dalla macchina ascoltando qualche canzone triste. quanto sono stato stupido a sprecare tutti i momenti in cui potevo essere ancora più felice nella mia vita.
il nastro si ferma. sono nel mio letto il 9 settembre, mia mamma ha il cancro e io da ieri non faccio altro che vivere nel limbo tra felicità e preoccupazione. ogni tanto mi viene in mente come un flashback la faccia commossa di mia sorella quel giorno, i suoi capelli che avevo appena scompigliato abbracciandola, la faccia che diceva la stessa cosa che diceva la mia, "non sarà facile, ma ce la faremo". e quando mi viene questo piccolo flashback non posso fare altro che immergermi completamente in quel ricordo perfetto, e adesso sono li, in quel momento che avrei voluto continuasse per anni e anni e che invece è durato due o tre minuti .
"ce la farò" penso, e me lo prometto per due persone, per mia mamma che ha solo bisogno di stare bene e di vedermi felice, e per lei, perché affrontare questa guerra con coraggio è un sacrificio che le devo per aver condizionato totalmente la mia vita, che adesso adoro.
la sera in cui ho appreso la notizia ho pensato "beh sai quanti milioni di figli ci sono nel mondo che hanno il tuo stesso problema?", oggi mi rispondo dicendo che non me me frega niente. ci sarà sempre chi soffre più di te o chi ha un problema più grosso del tuo, e io cercherò di essere sempre pronto ad aiutare chi sta peggio di me, ma il mio dolore in questo momento è l'unica cosa di cui mi debba curare.
tutti al giorno d'oggi vogliono essere speciali, vogliono assomigliare ai propri idoli quanto più possibile. se c'è una cosa che mi sta insegnando il cancro che mi porto dentro, è che non si deve essere speciali per essere felici, ma se si è speciali si può sempre cadere nel vuoto da un momento all'altro, per questo io voglio solo essere una felice persona normale.
ho veramente tanta paura come mai ne ho avuta prima d'ora, però se c'è una cosa che prometto a me stesso è che, cazzo, io ce la farò.
ti amo mamma
ti amo babbo
ti amo fratellone
ti amo fratellino
ti amo sorellina
noi 6 insieme siamo la famiglia più bella del mondo.
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ciao mamma come stai?
Short Storysolo delle vecchie note di quando ho scoperto del tumore di mia madre.