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''E' su queste montagne che si dice girasse l'ultima tigre della Corea'' Il signor.Choe non smise per un attimo di raccontarmi piccoli inedoti sulla sua gioventù.

Il piccolo meticcio che aveva portato con sè troterellava libero tra le nostre gambe, incapace di staccarsi anche solo un minuto dal suo padrone.

Le mie mani tenevano ben salda la mappa che ci era stata fornita, avevamo perlustrato già per la seconda volta tutti i punti segnalati da un pallino rosso.Da quassù potevo sentire le voci degli altri chiamare il nome di Taehyung.

Il Signor.Choe sospirò e si fermò, tutte le rughe sulla sua faccia si approfondirono ''Meglio scendere, quassù non c'è niente''.

Sentì la delusione farsi spazio in me, cosa mai avrei pensato di trovare?!

''Dove diavolo sei Taehyung?'' sussurrai prima di seguire il Signor.Choe verso il sentiero che portava al punto di ritrovo.

Prima che potessimo arrivare al punto di raccolta, vi fu un grido ''Ho trovato qualcosa, presto venite!!''

Era la moglie del calzolaio, il mio cuore iniziò a battere e trattenni per un attimo il fiato finchè non mi ritrovai a correre verso dove tutti si stavano dirigendo.Un bisbiglio generale si alzò nell'aria, pregai con tutta me stessa che non l'avessero trovato, che non fosse morto.

Il capo gruppo in un angolo stava già parlando al telefono con il signor.Han.

Quando finalmente riuscì a farmi strada tra la folla di anziani, vidì ciò che fu oggetto di così tanto scompiglio, il portafoglio di Taehyung.

Il mio viso perse colore e per un attimo mi aggrappai al tronco di un albero, le mie gambe erano improvvisamente diventate di gelatina.

Una mano fece per sorreggermi ma la scansai goffamente, cadendo atterra affianco alla donna,per poter esaminare meglio l'oggetto, era senza dubbio il suo portafoglio. Ciò fu confermato quando l'anziana lo aprì.

La carta d'identità, la patente, i contanti erano tutti al suo interno, tutti appartenenti a Taehyung.Lacrime ingiustificate iniziarono a rigarmi il viso, il cagnolino del Signor.Choe abbaiava instancabilmente al mio fianco.

''Non toccate niente, la polizia sta arrivando'' Ci avvisò il capo gruppo,  quest'ultimo mi aiutò ad alzarmi stringendomi in un abbraccio. Gli occhi di Jimin fissavano impassibilmente il portafoglio lasciato a terra.

Mi ritrovai ben presto anche io a fare lo stesso, ma facendo ciò mi accorsi che i suoi occhi non erano concentrati sul portafoglio abbandonato sul terreno, bensì su un pezzo di carta incastrato tra le radici di un albero che doveva essere sfuggito all'attenzione del resto del gruppo.

Carnival;K.THDove le storie prendono vita. Scoprilo ora