"Buongiorno"
"Buongiorno Cecilia, siediti pure qui cosi' iniziamo"
Fuori fa freddo e il cappotto spesso non basta a coprire gli spifferi che entrano dalle maniche, in bocca ho un leggero sapore di menta dato dalla heets che ho fumato prima di entrare.
Sono stanca, sento gli occhi pesanti, sono ormai mesi che vado a dormire tardi e poi mi sveglio quando ormai mezza giornata e' andata persa e i sensi di colpa mi schiacciano sapendo che quando arrivera' la sera non avro' concluso assolutamente un cazzo.
"Come va?"
"Abbastanza bene"
Bugiarda, sono bugiarda da quando la mia memoria mi permette di rievocare, una delle prime bugie che ho detto me la ricordo ancora, avevo all'incirca 6 anni, ero con la mia migliore amica dei tempi e ricordo che lei aveva perso una schedina del Nintendo ed era molto preoccupata e io la aiutai a cercarla per almeno 2 ore finche' mia madre non mi venne a prender, quella sera giocai per tutta la notte a uno stupido gioco dei cani, con una schedina che non era la mia.
Ma fu quando compiei 12 anni che mentire divenne il mio talento, fondamentalmente perche' mia madre mi controllava in continuo e quindi per sfuggire alle botte e alle consequenze iniziai a mentirle quasi in automatico, cioe' mi spiego meglio, avete presente quando a un certo punto della vostra vita avete iniziato a camminare o a parlare senza neanche dover pensare a cio' che facevate, ecco la bugia per me divenne un dono che mi aiuto' a difendermi.
Non nego che molte volte venni anche beccata e in quel caso il panico mi assaleva, perche' mentire a mia madre comportava due differenti atteggiamenti da parte sua o le urla a squarcia gola per tutto il giorno e magari nel mezzo qualche piatto rotto, oppure il silenzio, io preferivo di gran lunga un set di piatti rotti a quel silenzio.
"Come e' andata questa settimana?"
"Poteva andare meglio ma tutto sommato non e' stata male."
Noiosa, ecco come e' stata questa settimana. L'universita' e' chiusa per le vacanze e di amici non ne ho molti, quindi si, direi che la noia e' a portata di mano nella mia vita ed e' anche quella che fa piu' male.
In realta' di cose da fare ne avrei, come studiare per l'esame imminente, finire di leggere quel bel libro sul Giappone o finire quella serie che e' da concludere da cosi' tanto tempo che ormai me la dovrei riguardare da capo perche' mi sono scordata tutto, ma e' proprio quella sensazione di dover proprio fare qualcosa che alla fine mi divora e le mie giornate si concludono tutte allo stesso fottuto modo cioe' guardando Tiktok o instagram per 24 ore, mangiando la merda che gli altri chiamano contenuti e altalenando il pensiero di essere migliore di loro a quello che sotto sotto faccio proprio cagare.
"Raccontami un po' cosa e' accaduto di bello!"
"Beh per natale ho ricevuto una katana e alcuni manga e libri sul giappone."
In realta' il natale e' l'ultima delle cose che mi rende felice, mi fa sentire sola, per esempio la vigilia di natale la passo con la famiglia del compagno di mia madre, li vedo poco, forse una volta all'anno, ma neanche quelle poche ore che passiamo assieme servono per conoscerci meglio dato che l'unica cosa che sono riusciti a dirmi e' stata inerente al freddo che fa a Torino. Non che mi importi piu' di tanto di instaurare un rapporto con loro ma stare in silenzio per tutta la sera mi ha fatto sentire proprio uno schifo.
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Trauma
RandomTRAUMA /tràu·ma/ Evento negativo, che incide sulla persona e la disorienta.